Seconda notte senza sbarchi...
A Lampedusa si trovano attualmente circa 2000 migranti. Maroni e Berlusconi in Sicilia per appurare la situazione
Quella trascorsa è stata la seconda notte senza sbarchi a Lampedusa, dove nei giorni scorsi sono arrivati migliaia di immigrati. Il tempo è buono, ma e condizioni del mare non sono ottimali e questo dovrebbe aver scoraggiato le partenze, insieme ai rafforzati controlli sulle coste della Tunisia.
Nell'isola si trovano attualmente circa 2.000 migranti, quasi tutti ospiti del Centro di accoglienza che ha riaperto i battenti due giorni fa per far fronte all'emergenza. La situazione, anche dal punto di vista dell'ordine pubblico, dicono carabinieri e polizia, è finora tranquilla.
Questa mattina il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, è arrivato insieme al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a Mineo (CT) per un sopralluogo al residence degli Aranci, la struttura finora in uso a militari statunitensi che potrebbe ospitare alcune migliaia dei migranti che stanno sbarcando in Sicilia.
Il villaggio, di proprietà di un'impresa italiana, è attualmente utilizzata in affitto dal governo statunitense: fino a poco tempo fa ospitava militari e loro familiari in servizio della base Usa di Sigonella. Il contratto di locazione dovrebbe scadere il 31 marzo prossimo.
Il sindaco di Mineo, Giuseppe Castania, si è detto "preoccupato" per il possibile arrivo nel residence degli Aranci di migliaia di migranti che stanno sbarcando in Sicilia. La struttura che dovrebbe ospitare diverse migliaia di extracomunitari.
Davanti il villaggio, in attesa dell'arrivo di Berlusconi e Maroni, il primo cittadino di Mineo ha sottolineato anche "la sua amarezza per non essere stato invitato ufficialmente all'iniziativa. In tutta sincerità - ha affermato Castania - la nostra gente già da ieri è in allarme, ed è seriamente preoccupata. Già la nostra economica è in ginocchio e attorno a questo residence ci sono aziende agrumicole e molti agriturismi che durante il periodo di bassa stagione subiscono frutti e saccheggi". "Se ha tutto questo - ha sottolinea ancora il sindaco di Mineo - dovesse aggiungersi un ulteriore potenziale pericolo allora la gente rischierebbe di non andare più nei fondi agricoli. Siamo sinceramente preoccupati e vorremmo quindi delle rassicurazioni, che sicuramente nelle prossime ore o nei prossimi giorni non mancherà alla autorità fornirci".
Dunque, mentre il comune di Mineo assiste preoccupato alla visita del premier e del ministro dell'Interno, la giornata di ieri per Maroni e Berlusconi è stato un giorno di botta e risposta con l'Unione europea. Il premier, al telefono con il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, in merito all'emergenza, ha illustrato la criticità della situazione, sottolineando che si tratta di un'emergenza che riguarda l'intera Unione europea e, quindi, come tale dev'essere affrontata.
Il ministro Maroni ha invece fornito i numeri dopo il vertice: da metà gennaio sono sbarcati, quasi esclusivamente nell'isola siciliana di Lampedusa, 5.278 tunisini, fra cui solo 60 sono le donne e 66 i minori. Sono stati arrestati 26 scafisti, sequestrati 41 natanti, trasferiti 2.644 clandestini verso i Cie mentre altri 334 sono stati ripresi in carico dalla Tunisia. Di questi oltre 5mila clandestini, "solo pochi hanno presentato domanda per lo status di rifugiato perché - ha spiegato - la maggioranza di loro vuole andare in Francia e se presenta domanda in Italia deve poi restare nel nostro Paese". Maroni ha poi precisato: "Si tratta di un fenomeno sociale che finora non è gestito dalla criminalità. Qui non c'è racket: sono persone che comprano le barche e partono dalla Tunisia per raggiungere le coste italiane, distanti appena un centinaio di chilometri". Quanto alle possibili stime nel tempo, Maroni ammette di "non essere in grado di farle. Finora, il record raggiunto in passato è stato di 36mila immigrati in un anno. Qui, in appena un mese, siamo appunto arrivati a 5.278". Poi ha espresso il timore che "Al Qaeda potrebbe anche pensare di far arrivare con questi sistemi loro agenti e terroristi in Europa".
Sul fronte degli aiuti "abbiamo chiesto all'Unione europea un contributo straordinario iniziale di almeno 100 mln di euro per fronteggiare l'emergenza immigrati" ha dichiarato Maroni. "E' interesse di tutta l'Europa, in questo momento, contrastare il fenomeno, che - ha sottolineato il titolare del Viminale - può avere conseguenze devastanti per i Paesi della Ue".
Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, parlando con l'Ansa ha detto: "Ho dato la disponibilità a utilizzare altri 200 militari per l'emergenza immigrati", spiegando di essere in "contatto con il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che ringrazio perché mi ha tenuto costantemente informato della situazione". L'impiego del nuovo contingente, però, ha spiegato La Russa, "deve essere prima approvato dal Consiglio dei ministri, che deve anche stanziare le risorse necessarie. Nel frattempo - ha sottolineato - possiamo ricorrere ai militari impegnati nell'operazione 'Strade sicure', scegliendo non quelli che fanno i pattugliamenti nei quartieri a rischio, ma quelli già impiegati nella sorveglianza a siti sensibili come le ambasciate e gli stessi centri per immigrati".
Per quanto riguarda la polemica Italia-Europa, al titolare del Viminale che chiedeva la convocazione urgente del Consiglio Ue, e accusava la Commissione di non aver dato risposte, Bruxelles ha ricordato ieri che non solo "nessuna richiesta è stata avanzata dalle autorità italiane" ma è arrivato un 'no grazie' di fronte all'offerta di aiuto. Ieri sera, ha fatto sapere l'Europarlamento, è stata inserita al secondo punto dell'ordine del giorno del Parlamento europeo di martedì pomeriggio una dichiarazione da parte della Commissione Ue sulle 'Misure Ue immediate a sostegno dell'Italia e altri stati membri colpiti da flussi migratori eccezionali'. A conferma della posizione Ue sulla richiesta è poi arrivata l'agenzia europea Frontex, che si occupa del controllo delle frontiere esterne dell'Ue, che in un comunicato ha fatto sapere che l'Italia non ha inoltrato "sino ad oggi" nessuna richiesta di aiuto a Frontex; due suoi esperti sono però già stati inviati a Lampedusa.
Da parte sua, per il ministro dell'Interno "è assolutamente necessario che venga convocato urgentemente un consiglio dei capi di Stato e di governo dei Ventisette Paesi dell'Ue perché quello che sta succedendo è paragonabile alla caduta del muro di Berlino. L'Europa deve avere una strategia comune".
Davanti a quello che Maroni ha chiamato nei giorni scorsi "esodo biblico" (LEGGI), il Vaticano, dalle pagine dell''Osservatore romano', ha fatto sentire la sua voce. In prima pagina il quotidiano ha scritto: "Assume i contorni della vera emergenza il flusso di migranti che in questi giorni stanno raggiungendo dal Maghreb le coste italiane. Emergenza che, a volte, diventa tragedia: questa notte, come ha riferito un sito in lingua araba, un barcone carico di migranti è stato speronato da una motovedetta tunisina al largo di Gabes, causando 29 morti".
Commentando gli sbarchi, il sottosegretario del Pontificio consiglio per i migranti e gli itineranti, padre Gabriele Bentoglio, ha detto: "Le nazioni dell'Unione europea si sono trovate impreparate di fronte a una situazione che non può essere considerata un'emergenza, anche la politica doveva essere preparata a questi avvenimenti. Era immaginabile che prima o poi questo tipo di ripresa degli sbarchi sarebbe avvenuta ma quello che manca è una legislazione concordata a livello di Unione europea, nessun Paese può affrontare da solo questo fenomeno. Auspichiamo quindi una presa di posizione dell'Ue su quanto sta avvenendo".
E dalla Tunisia, il ministro degli Esteri, Franco Frattini, che ieri ha incontrato il premier del governo transitorio Moahmed Ghannouci, ha detto: "L'Italia appoggia la rivoluzione pacifica della Tunisia verso la democrazia e con il nuovo governo transitorio intende lavorare insieme per arginare l'emergenza sbarchi in Sicilia delle ultime settimane".
Alla possibilità di un invio di un contingente italiano per bloccare il fenomeno dell'immigrazione illegale, Frattini ha risposto che le richieste di Tunisi sono di "equipaggiamento" che verrà utilizzato dal personale locale. "Siamo lontani da un approccio in positivo - ha detto il ministro - la Tunisia è uno Stato sovrano". Per questo la prospettiva è quella di un pattugliamento in acque internazionali, con "la chiave di successo" nel lavoro delle forze armate tunisine nei porti di partenza e delle forze locali nelle acqua tunisine. L'Italia spinge per una missione Frontex dell'Ue che potrebbe servire ad intercettare in alto mare chi sfugge ai controlli.
Nell'ambito dell'appoggio al nuovo governo tunisino, Frattini ha poi promesso a Ghannouci che l'Italia può intervenire a livello bilaterale in termini di aiuti di emergenza con 5 milioni di euro per programmi che verranno presentati da Tunisi.
Ritornando a Lampedusa, anche se da due giorni non ci sono stati nuovi sbarchi, i tunisini che circolano per le strade sono centinaia, e tra la gente del posto - sempre accogliente e solidale - comincia a serpeggiare qualche malumore.
Nel centro di accoglienza concepito per ospitare un migliaio di persone, ce ne sono attualmente circa il doppio, ma le prime notti sono passate senza particolare problemi. Peraltro la struttura è aperta e gli immigrati possono entrare ed uscire liberamente: molti si sono così riversati nel paese, passeggiano per le strade dell'isola, chi se lo può permettere fa acquisti al bar o al negozio di alimentari o si compra le sigarette. Sono tutti assolutamente tranquilli e non c'è stato alcun tipo di incidente o disordine. Con la gente del posto i rapporti sono buoni: c'è chi compra per loro una pizza o un panino, molti si interessano delle loro sorti, ma qualcuno comincia ad essere preoccupato di eventuali sviluppi negativi della situazione.
Il sindaco dell'isola, Bernardino De Rubeis, emanerà oggi un'ordinanza per vietare la vendita di alcolici agli immigrati presenti sull'isola. "A differenza degli extracomunitari che sbarcavano in passato sull'isola, quasi tutti con pochissimi soldi in tasca - ha affermato De Rubeis - questa volta siamo in presenza di giovani che, in diversi casi, sono ben riforniti di denaro. Purtroppo alcuni di loro lo spendono abusando in alcolici ed almeno una cinquantina di persone sono rientrate nel centro ubriache. Questo naturalmente non può essere tollerato". Il sindaco ha sottolineato tuttavia di aver trovato una situazione complessivamente tranquilla, anche se auspica la ripresa del ponte aereo - "almeno due voli al giorno" - per trasferire altrove in Italia gli extracomunitari e decongestionare l'isola.
Intanto, un cittadino di Lampedusa ha denunciato ai carabinieri che il proprio figlio è stato rapinato ieri del telefonino da alcuni degli immigrati giunti in massa nelle ultime ore sull'isola. Secondo quanto denunciato, il ragazzino - di 10-11 anni - sarebbe stato avvicinato da tre extracomunitari: due lo hanno bloccato tenendogli le braccia e l'altro gli ha sfilato il cellulare. I carabinieri sottolineano che si tratta dell'unico episodio di questo tipo verificatosi finora e che la situazione, anche dal punto di vista dell'ordine pubblico, è "tranquilla".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa, Lasiciliaweb.it]
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