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Secondo giorno di sciopero a Termini Imerese

La Fiat ha confermato l'intenzione di porre fine alla produzione di auto nello stabilimento siciliano

09 luglio 2009

Ancora ferma la produzione nello stabilimento Fiat a Termini Imerese e nelle aziende dell'indotto. Per il secondo giorno consecutivo gli operai scioperano contro la decisione della Fiat di riconvertire la fabbrica, sospendendo la produzione di auto a partire dal 2012, decisione confermata ieri nell'incontro al Ministero dello Sviluppo Economico.

L'altolà dei sindacati sulla riconversione di Termini Imerese - Cgil, Cisl e Uil non ci stanno e hanno posto il loro altolà sulla "trasformazione" dello stabilimento Fiat di Termini Imerese, destinato a cambiare la sua mission produttiva perché dal 2012 - secondo il piano Marchionne - non dovrà più produrre auto. Ieri gli impianti sono rimasti fermi per uno sciopero di otto ore indetto da Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm, e una delegazione di lavoratori è andata a Roma per unirsi alla protesta, a piazza Barberini, di altre tute blu del gruppo, tra cui i colleghi della Cnh di Imola e di Pomigliano, in concomitanza con la riunione tecnica che si è svolta al ministero dello Sviluppo Economico per approfondire il piano industriale del Lingotto: così come concordato nel vertice di palazzo Chigi del 18 giugno scorso (LEGGI).

I sindacati dei metalmeccanici (oltre ai confederali, la Fismic e l'Ugl) hanno chiesto tavoli specifici per Fiat auto (che significa innanzitutto Termini e Pomigliano) e Cnh Imola: per i circa 500 dipendenti dello stabilimento che produce macchine per l'agricoltura e le costruzioni è prevista la chiusura tra due anni e la loro ricollocazione negli altri due siti Cnh di San Mauro (Torino) e Lecce.
E' stato fissato, dunque, un calendario delle prossime riunioni che si terranno a luglio sempre al ministero guidato da Claudio Scajola: il 16 su Cnh, il 20 su ricerca e innovazione, il 24 su componentistica e credito. Slitta a settembre, invece, il confronto sull'auto.
I sindacati hanno anche rinnovato la richiesta di proseguire la cassa integrazione ordinaria (cigo) oltre le 52 settimane che per 11 mila lavoratori di dieci stabilimenti, sui 22 mila che percepiscono l'indennità, scadrà entro novembre. La prospettiva per loro dovrebbe essere la cassa integrazione straordinaria. E l'avvicinarsi della scadenza della cigo sarebbe stata fatta presente anche dai rappresentanti dell'azienda che, secondo quanto riferito da fonti sindacali, avrebbero chiesto informazioni sugli strumenti da utilizzare in futuro.

"La Fiat ha confermato l'intenzione di porre fine alla produzione di auto nello stabilimento di Termini Imerese a partire dal 2012 e ha ribadito l'ipotesi di riconvertire gli impianti", ha detto il segretario della Fiom di Termini Imerese, Roberto Mastrosimone, a conclusione dell'incontro tra la Fiat, i sindacati, i rappresentanti della Regione siciliana e del Comune termitano e il ministero dello Sviluppo, che si è svolto ieri.

A scendere in campo a difesa di Termini sono stati oggi i leader di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni, e Luigi Angeletti, per i quali l'azienda deve tornare sui suoi passi, cambiando il piano. Epifani ha chiesto per lo stabilimento un futuro che sia produttivo, Bonanni si è rivolto al Lingotto perché non insista nelle dismissioni ("non saremo mai d'accordo a dismettere una realtà che non ha nulla da invidiare, come responsabilità e produttività a nessuna parte d'Italia"), Angeletti ha rivendicato un piano concreto, sottolineando che il sindacato vuole sapere in cosa consiste la proposta alternativa per Termini.
Momenti di tensioni, questa volta tra gli stessi sindacati, ci sono stati oggi anche allo stabilimento di Melfi (Potenza), con la Fiom da una parte e Fim e Uilm dall'altra. In particolare, secondo quanto riferito dal segretario regionale dell'organizzazione della Cgil, Giuseppe Cillis, "non è stato permesso ai delegati della Fiom di prendere parte alle assemblee. Questo - ha detto - ha provocato la reazione dei nostri iscritti, che hanno contestato i dirigenti delle altre sigle, impedendo, di fatto, la prosecuzione delle assemblee". [Informazioni tratte da Ansa.it, La Siciliaweb.it, Rainews24.it]

- "Il partito del Sud alza il vessillo di Termini" di G. Oddo (Il Sole24ORE)

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09 luglio 2009
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