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Secondo Simposio Internazionale EuroMediterraneo

A Portorosa (ME) tre giorni per parlare di azioni concrete per unificare i Paesi del Mediterraneo

11 settembre 2008

Secondo Simposio Internazionale EuroMediterraneo
Piani di azione regionali e nazionali per lo sviluppo sostenibile e la gestione integrata del Mar Mediterraneo
Portorosa - Furnari – Hotel Hilton (Messina), 11-12-13 settembre 2008

Per dare seguito e ampliare i lavori avviati durante il Simposio Internazionale Euromediterraneo a Tolone (Novembre 2007), il CoNISMa con la Comunità Scientifica Italiana per le Scienze Marine (CINFAI, CNR, ENEA, ICRAM, INGV, OGS, Stazione zoologica Anton Dohrn) promuove, in collaborazione con i partners scientifici mediterranei, il Secondo Simposio Internazionale EuroMediterraneo dal 11 al 13 Settembre 2008 a Portorosa (Messina).
Parteciperanno al Simposio delegazioni scientifiche provenienti da: Albania, Algeria, Autorità Palestinese, Bosnia e Erzegovina, Croazia, Egitto, Francia, Grecia, Italia, Libano, Malta, Marocco, Monaco, Montenegro, Slovenia, Spagna, Tunisia, Turchia.
L'obbiettivo è di disegnare, da un punto di vista comune, un Programma di Ricerca Marina Multidisciplinare coinvolgendo gli scienziati delle aree circostanti il Mediterraneo.
Una ricerca coordinata e cooperativa nell'area mediterranea necessita della creazione di centri e di laboratori internazionali, collocati in aree strategiche del bacino, di pianificare un uso comune delle risorse per la ricerca e un diretto coinvolgimento di studenti e dottorandi durante la loro formazione da parte delle istituzioni scientifiche.

Il Mar Mediterraneo e le sue regioni costiere, culla della civilizzazione moderna, sono stati al centro di interessi diversi negli ultimi 5.000 anni. Questa forte relazione ha provocato, attraverso i secoli, uno stile di vita che può essere definito come "mediterraneo". Questo stile di vita scaturisce anche dalle particolari situazioni geografiche e climatiche ("clima mediterraneo"), nelle quali il mare diviene il principale veicolo di comunicazione fra le diverse culture costiere.
Il fascino del Mediterraneo, un'area marina relativamente piccola, consiste nel suo potenziale sfruttamento come laboratorio naturale per lo studio e l'approfondita analisi, da parte dei ricercatori, degli aspetti legati all'oceanografia fisica, chimica marina, geologia marina, biologia marina, biotecnologie, gestione della pesca, acquicoltura. La fragilità del bacino dipende dalla sua configurazione geografica e morfologica. Una grande massa d'acqua, circondata da montagne ripide, racchiusa all'interno di aree continentali con regimi climatici diversi, è marcatamente influenzata dal grande afflusso di acqua proveniente dallo Stretto di Gibilterra attraverso una soglia poco profonda. Le zone più profonde (più di 5.000 metri) finiscono, per contro, per essere destinate a ricevere i rifiuti e i prodotti di una civiltà industrializzata che colonizza, sempre di più, importanti aree del Mediterraneo settentrionale.

La combinazione di mare e montagne circostanti rendono il ciclo idrologico di questa area un motore straordinario che porta acqua non solo alle aree costiere del Mediterraneo, ma anche ai paesi ad Est del bacino stesso: il Mar Mediterraneo è un "bacino di concentrazione" e l'equivalente di circa tre volte la quantità totale di acqua entrante (precipitazioni + fiumi) è "esportata". Il ruolo socio-economico della risorsa acqua è sempre stato, ed è tuttora, centrale nello sviluppo umano dell'area e oggi gioca un ruolo politico chiave.

Il Mar Mediterraneo rappresenta, inoltre, un centro di molteplici interessi: una corsia preferenziale per il trasporto di beni e merci tra est e ovest, nord e sud; una via per il trasporto di prodotti energetici che abbondano nelle aree circostanti; un luogo speciale per il turismo, apprezzato per la bellezza della natura mite e per lo sviluppo culturale, grazie anche alla presenza di diversi siti archeologici, musei e città d'arte; un ricco giardino di biodiversità marina, apprezzato per i suoi prodotti ittici di alta qualità.
Tutti questi aspetti possono essere gestiti attraverso uno sforzo coordinato e di cooperazione tra i Paesi costieri. Una tale cooperazione dovrebbe essere considerata all'interno di una cultura mediterranea, che sarà ricettiva ai migliori modelli provenienti dall'esterno, pur mantenendo un legame con le proprie origini che derivano da un approccio, da sempre, rispettoso della natura.
Tutte le attività proposte dovrebbero essere estese ai Paesi del Mar Nero che sono direttamente coinvolti nel ciclo idrologico mediterraneo e collegati ai Paesi mediterranei attraverso interessi comuni ben radicati nella Storia dell'Europa meridionale. 

Nell'ultima giornata del Secondo Simposio Internazionale EuroMediterraneo si faranno fluire tutte le "rigorose" informazioni dalle sessioni scientifiche delle prime due giornate attraverso la comunicazione di un documento ufficiale in materia; si elaborerà organicamente lo "stimolo" proveniente dal mondo scientifico internazionale verso concrete azioni mirate alle necessità operative nazionali attraverso le successive tavole rotonde, che verteranno su tematiche di pregnante interesse italiano; si concluderà con la presentazione agli "stakeholders" di concrete e fattive proposte operative nonché, nei limiti del possibile, di un'agenda di attività futura. 

Tutte le informazioni su: www.conisma.it/Euromed/f_eurom.html

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11 settembre 2008
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