Secondo una ricerca olandese, a rischio la salute degli ''spazzini''
L'allarme viene dal Dipartimento di Medicina Ambientale ed Occupazionale dell'Università di Utrecht in Olanda, che ha pubblicato sulla rivista "Occupational and Environmental Medicine" i risultati di una ricerca sullo stato di salute delle vie respiratorie di 50 operatori ecologici, confrontandolo con quello di con 15 persone non impegnate nella raccolta dei rifiuti.
Si è così scoperto che gli operatori ecologici lamentavano una serie di disturbi respiratori superiore al normale.
Inoltre, l'analisi del muco bronchiale di questi lavoratori evidenziava uno stato d'infiammazione a livello delle vie respiratorie ed un'attivazione del sistema immunitario.
Infatti, nei polmoni degli operatori ecologici, vi erano molte cellule epiteliali staccatesi dalle pareti dei bronchi ed erano presenti molti linfociti neutrofili. Oltretutto, lo stato di infiammazione peggiorava dopo ogni turno lavorativo.
Sotto accusa, le polveri legate al processo di smaltimento dei rifiuti.
I ricercatori, infatti, ritengono che l'infiammazione delle vie respiratorie e i vari disturbi frequentemente accusati dagli operatori ecologici, come tosse, difficoltà a respirare, asma, naso tappato e affanno, possano essere provocati dalla continua esposizione alle particelle organiche contenute nella polvere che si libera dai rifiuti durante il processo di smaltimento.