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Sei bare da Kabul...

Domenica mattina atterreranno in Italia le salme dei sei parà morti nel tragico attentato di ieri in Afghanistan

18 settembre 2009

Kabul, giovedì 17 settembre 2009. Quasi mezzogiorno (le 9.30 in Italia): nella capitale afghana si scatena l'inferno. Il convoglio formato da due Vtlm 'Lince' del contingente italiano ''Italfor XX'', mentre sta percorrendo la rotabile dall'aeroporto internazionale di Kaia (International Kabul Airport) al Quartier Generale delle Forze della Coalizione, rimane coinvolto nell'esplosione di una autobomba. Il kamikaze lascia sul terreno sei militari della brigata paracadutisti Folgore. Quattro i feriti, gravi, ma non in pericolo di vita. Amnesty International riferisce che le vittime civili afghane sono almeno 15 e oltre 60 i feriti.
Per provocare una stage di queste dimensioni, riferirà poi il ministro della Difesa, Ignazio La Russa alla Camera, i talebani hanno utilizzato almeno 150 chili di esplosivo, specificando che l'auto bomba era presumibilmente una Toyota bianca. Quello compiuto nel quartiere diplomatico di Kabul si rivela il più grave attentato dai tempi della strage di Nassiriya, che il 12 novembre del 2003 provocoò la morte di 19 italiani.

A perdere la vita sono il Tenente Antonio Fortunato, nato a Lagonegro (Potenza), nel 1974, in forza al 186° Reggimento, il Sergente Maggiore Roberto Valente, nato a Napoli nel 1972, in forza al 187° Reggimento, il 1° Caporal Maggiore Matteo Mureddu, Nato ad Oristano nel 1983, in forza al 186° Reggimento, il 1° Caporal Maggiore Giandomenico Pistonami, nato ad Orvieto (Perugia) nel 1983, in forza al 186° Reggimento, il 1° Caporal Maggiore Massimiliano Randino, nato a Pagani (Salerno) nel 1977, in forza al 183° Reggimento, il 1° Caporal Maggiore Davide Ricchiuto, nato a Glarus in Svizzera nel 1983, in forza al 186° Reggimento. Tre dei quattro i militari rimasti feriti in seguito all'attentato sono appartenenti al 186° Reggimento dell'Esercito, l'ultimo ferito è effettivo all'Aeronautica Militare.
Le salme saranno trasferite in Italia con un volo che atterrerà a Ciampino nella mattinata di domenica. Sarà un aereo da trasporto C-130J della 46° Brigata dell'Aeronautica militare a riportare in Italia i corpi dei sei paracadutisti della Folgore. Il velivolo decollerà da Kabul nella serata di sabato per effettuare uno scalo tecnico ad Abu Dhabi e proseguire poi alla volta di Roma.

Il terribile attentato è stato subito rivendicato dai talebani. L'attacco kamikaze è stato compiuto da "un eroe dell'emirato islamico, il mujahid Hayatullah'', viene precisato. Dai primi accertamenti sulla dinamica dell'attentato emerge che il kamikaze si è frapposto con la sua vettura carica di esplosivo tra i due blindati 'Lince', per poi far deflagrare l'autobomba. I due mezzi, ha spiegato il ministro La Russa, stavano effettuando un trasferimento verso il comando, a circa 200 metri a nord della Piazza Masud, nella zona delle rappresentanze diplomatiche a Kabul.
La Toyota guidata dall'attentatore è uscita da un parcheggio per piombare sui mezzi italiani, sui quali si trovavano complessivamente dieci militari. L'esplosione, secondo quanto riferito da La Russa, ha investito pienamente il primo 'Lince' causando la morte di tutti i suoi cinque occupanti, mentre il secondo 'Lince' e' stato colpito in modo piu' lieve ed uno solo degli uomi a bordo e' morto mentre gli altri quattro sono rimasti feriti in modo lieve.
La Procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo. Il procuratore aggiunto Pietro Saviotti ha delegato ai Ros dei carabinieri gli accertamenti e le indagini sulla strage avvenuta di Kabul.

"Bisogna mettere a punto transition strategy" - Bisogna definire una transition strategy per l'Afghanistan. A ribadirlo è stato il premier Silvio Berlusconi durante una visita al Sacrario dell'Esercito a Roma, dove ha reso omaggio ai sei parà della folgore caduti ieri nell'attentato in Afghanistan. "Noi avevamo già un progetto - ha detto - sempre condiviso con gli alleati, di riportare a casa i soldati che avevamo mandato in occasione del periodo elettorale. E poi bisognerà mettere a punto una transition strategy per caricare di maggiore responsabilità il nuovo governo".
Quindi sul libro delle firme posto all'interno del sacrario il presidente del Consiglio ha scritto: "Addolorato ma fiero del coraggio e dell'abnegazione dei nostri ragazzi e anche ammirato della dignità e della forza dei loro cari. Questa è l'Italia migliore da cui dobbiamo prendere esempio. Silvio Berlusconi".
Il sacrario è già meta di diversi cittadini che lasciano una testimonianza sul libro e passano accanto, trattenendosi in raccoglimento davanti alle fotografie dei soldati uccisi. Il sacrario resterà aperto fino alle 20 di oggi e dalle 8.30 di domani fino a sera.

Ma l'interrogativo, che ormai appare chiaro in alcune reazioni politiche che hanno accompagnato il cordoglio unanime dei partiti e delle istituzioni per il tragico attentato, è solo uno: restare o andarsene dall'Afghanistan?
"Sincero e accorato cordoglio" per la morte dei sei militari italiani a Kabul è stato espresso dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in visita ufficiale in Giappone. Il capo dello Stato ha quindi voluto "indirizzare in questo momento ai familiari dei caduti l'espressione del mio più sincero e accorato cordoglio, inviare un augurio ai feriti e indirizzare ai nostri valorosi, che rappresentano l'Italia in questa difficile missione internazionale per la pace e la stabilità, l'espressione della nostra riconoscenza e della nostra vicinanza".
Durissime le parole pronunciate ieri dal ministro della Difesa Ignazio La Russa che nell'Aula del Senato si è rivolto direttamente ai talebani: "Agli infami, vigliacchi aggressori che hanno colpito ancora una volta nella maniera più subdola, va sicuramente la nostra ferma convinzione che non ci fermeremo nelle valutazioni che con tutto il consesso internazionale abbiamo fatto e continueremo a fare, mai isolatamente ma insieme agli organi internazionali che hanno deciso questa missione e che vogliono continuare a farla". "Non possiamo parlare di una strategia contro le forze italiane - ha detto poi nel pomeriggio La Russa, durante l'informativa in aula alla Camera - ma di tentativi per impedire alle forze afghane e a quelle internazionali di Isaf, che lavorano e operano a stretto contatto in crescente sinergia, di estendere ulteriomente il controllo del territorio da parte del legittimo governo afghano". "Voglio fin d'ora confermare che l'intento del governo - ha detto ancora il ministro riferendosi alla missione Isaf - è di continuare a essere solidali con gli organismi internazionali che l'hanno determinata e che non intendono farsi intimidire e condizionare dalla violenza. Credo che la risposta che i nostri ragazzi danno giorno per giorno con il loro coraggio e la loro determinazione - ha concluso La Russa - debba trovare in Parlamento un riflesso di dignità e di orgoglio ma, sopratutto, di cordoglio unitario e di condivisione".

"Spero che a Natale possano venire tutti a casa", ha detto il leader della Lega Umberto Bossi, commentando l'attentato in Afghanistan. Pronta la replica di La Russa: "Se la dichiarazione di Bossi si riferisce alla Folgore probabilmente sarà così. Altrimenti è incomprensibile". Per il ministro della Difesa, insomma, se il Senatur "si riferisce al normale avvicendamento di reparti, ha ragione. Altrimenti è incomprensibile" ha ribadito.

Tutte le forze politiche hanno fatto quadrato attorno ai militari italiani, esprimendo vicinanza e solidarietà. Tra i primi a esprimere "profondo cordoglio" per le vittime italiane a Kabul è stato l'ex ministro degli Esteri Massimo D'Alema: "Voglio manifestare tutta la mia vicinanza alle famiglie dei militari uccisi e solidarietà alle nostre Forze Armate impegnate contro il terrorismo e per la pacificazione dell'Afghanistan", ha sottolineato D'Alema.
"In questo momento le parole devono essere quelle del cordoglio per le vittime, della solidarietà per le famiglie, dell'affetto e del sostegno a tutti i nostri giovani che sono là'', ha detto Pierluigi Bersani (Pd). "L'idea è quella che questo nostro Paese possa stringersi intorno a questa vicenda, di tutto il resto discuteremo in Parlamento, oggi è il momento del cordoglio", ha aggiunto il candidato alla segreteria del Pd.
"No alle furbizie, no ai ripensamenti, no alle divisioni tra maggioranza e opposizione", ha affermato il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, che ha porto "la solidarietà dell'Udc al governo perché in questo momento siamo tutti con l'esecutivo che sta affrontando l'emergenza in Afghanistan".

Il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro ha invece fatto sapere: "Una volta tanto sono d'accordo con Bossi: la missione in Afghanistan è esaurita e, per fortuna, non lo affermiamo solo noi dell'Italia dei Valori oppure la Lega, ma anche il presidente Obama quando, nei giorni scorsi, ha esplicitato la volontà degli Usa di organizzare una exit strategy". "Proviamoci allora anche noi - ha aggiunto Di Pietro - con una convocazione urgente del Parlamento, in modo da discutere sul da farsi prima che sia troppo tardi, prima che giunga notizia di un'altra bomba".

[Informazioni tratte da Adnkornos/Ing]

 

 

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18 settembre 2009
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