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Sei milioni di famiglie italiane non pagano il canone Rai...

... e da Viale Mazzini pensano di farlo pagare ''infilandolo'' nella bolletta della luce

29 settembre 2009

Sei milioni di famiglie - su oltre 22 - non pagano il canone Rai, ovvero circa il 30%. Gli evasori si concentrano soprattutto al Sud d'Italia e fanno mancare alle casse di Viale Mazzini oltre 500 milioni di euro l'anno.
I dati sono contenuti in uno studio preparato dal consigliere Rai, Angelo Maria Petroni, dal titolo "Canone Rai, ipotesi di riforma dell'imposta", in cui ipotizza l'inserimento del canone di 107,50 euro l'anno nella bolletta dell'energia elettrica.

Lo studio è stato spedito alla commissione di Vigilanza sulla Rai, al ministero delle Attività produttive, a Paolo Romani e al ministero dell'Economia, a Giulio Tremonti. Studio che il CdA ha messo nella mani del presidente Paolo Garimberti perché agevoli la nascita di una proposta di legge e l'inizio di un vero e proprio iter parlamentare. Cosa che ha subito chiesto - per iscritto - ai presidenti di Camera e Senato. D'altronde il canone lo hanno già messo in bolletta con successo anche in Grecia.

"Il Cda ha tra i suoi obblighi quello di far rispettare il pagamento del canone. Vedendo l'esperienza di alcuni Paesi europei, alcuni anni fa, il CdA della Rai ha proposto pubblicamente una maniera di riscuotere questa imposta che permetta di recuperare l'evasione, diluendo la tassa nel tempo e abbassandola per le fasce sociali deboli. Il metodo è quello di farlo pagare sulla bolletta elettrica". Così il consigliere d'amministrazione della Rai Petroni ha spiegato ai microfoni della trasmisisone '28 minuti' di Radiodue la proposta per il pagamento del canone all'interno della bolletta elettrica.
"La prima volta che ho ascoltato l'idea del professor Petroni era circa 4 anni fa - ha aggiunto il consigliere d'amministrazione della Rai, Rodolfo De Laurentiis, anche lui ospite del programma - E' evidente che dopo 4 anni l'iniziativa del Cda di portare all'attenzione delle istituzioni il tema dell'evasione del canone sta tutta nei compiti e nel ruolo del Cda. E' evidente che c'è bisogno di una legge fatta dal Parlamento e quindi anche dal Governo. Noi non vogliamo entrare nel campo 'canone sì, canone no', oggi c'è una legge che dice che va pagato perché è il sistema per finanziare il servizio pubblico, esattamente come avviene negli altri paesi europei". "Recuperare quell'evasione che è pari al 30% - ha sottolineato De Laurentiis - significa più servizio pubblico e più prodotti di qualità secondo quelle caratteristiche che sono proprie del servizio pubblico, e magari esentare le fasce più deboli della popolazione dal pagamento della tassa".

"Il canone Rai non è un'imposta molto amata dagli italiani - ha proseguito Petroni - Gli italiani pensano di pagarlo solo loro, ma non è così: in Germania il canone è di 204 euro, in Inghilterra 160, in Francia 116 e in Italia sono 107 euro. Noi abbiamo il canone più basso d'Europa e in Italia si paga solo sulla prima casa. Molti pensano che la Rai abbia troppi dipendenti, ma non è vero. La Rai ha 11mila dipendenti, la Francia ne ha 12mila, la Bbc 23mila e la televisione tedesca 24mila. Accanto a questi numeri c'è lo share, l'ascolto come democrazia che significa quando una televisione piace: la televisione tedesca fa il 24% di share, la Bbc il 33, quella francese il 34 e la Rai fa il 47%. Siamo la televisione pubblica più efficiente d'Europa", ha concluso Petroni. [Adnkronos]

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29 settembre 2009
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