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Senza carburante

Sconcertante la probabile causa del tragico ammaraggio dell'Atr 72 al largo di Palermo il 6 agosto scorso

07 settembre 2005

La mancanza di carburante. Sarebbe stata questa la causa che fermò entrambi i motori dell'Atr 72 tragicamente ammarato al largo di Palermo lo scorso 6 agosto, incidente che costò la vita a sedici persone.
Dopo nemmeno un'ora di volo, e nonostante il rifornimento avvenuto poco prima della partenza, l'aereo della compagnia tunisina Tuninter, proveniente da Bari e diretto a Djerba, sarebbe rimasto senza cherosene.
Gli indicatori dell'Atr 72 segnalavano la presenza di carburante, che in realtà non c'era. Pare che l'imperdonabile incidente è avvenuto per via di  una manutenzione errata avvenuta in Tunisia il giorno prima della sciagura. I meccanici, infatti, avrebbero sostituito l'indicatore di carburante, fuori uso, installando però un'apparecchiatura (ciò risulta come risulta dai numeri seriali) idonea per gli At r42 invece di quello necessario per gli Atr 72. Da qui il malfunzionamento dell'indicatore e l'errata valutazione di cherosene effettivamente contenuto nei serbatoi.

Tra l'altro, la ricostruzione delle ore precedenti alla tragedia in mano agli inquirenti è dettagliata: l'Atr 72 era partito la mattina del 6 agosto da Djerba per Bari. In precedenza, come risulta dalle schede di manutenzione, i meccanici tunisini avevano sostituito l'indicatore di carburante perché malfunzionante. Regolare il viaggio d'andata. A Bari il comandante del velivolo, Chafik Gharbi (iscritto nel registro degli indagati), ha fatto rifornimento di cherosene: 340 chili. ''Solo per sicurezza'', ha sempre ripetuto il pilota, visto che a bordo risultavano esserci altri 1.800 chili. Almeno questo indicavano gli strumenti. Ma alle 15.37, l'aereo con entrambi i motori fermi è dovuto ammarare.

Alla conclusione sono giunti sia la Atr, il cosorzio italo-francese che costruisce del velivolo, sia l'Ansv, l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo.
L'analisi della Atr, su questa ''possibile, drammatica causa'' dell'incidente, è stata supportata da una deduzione alla quale la società sarebbe arrivata anche perché ''la contemporanea avaria di entrambi i motori'' viene considerata ''estremamente improbabile''. L'ipotesi-carburante è suffragata da due raccomandazioni di sicurezza urgenti, inviate dall'Ansv all'Easa, l'Ente europeo per la sicurezza aeronautica.
I provvedimenti, come informa il portavoce dell'Ansv, il comandante Adalberto Pellegrino, riguardano gli indicatori di carburante dell'aeromobile: la causa determinante dell'incidente sarebbe il loro cattivo funzionamento. Gli indicatori, infatti - informa l'Agenzia - per un errore di manutenzione risultavano bloccati su quantitativi di carburante, in realtà non presente nei serbatoi di bordo. ''Ci avevano insospettito quelle due ali rimaste a galla, a dispetto del peso'', ha spiegato il comandante Pellegrino: troncone sul quale, per altro, avevano trovato la salvezza numerosi passeggeri. Così come insolita ''era la mancanza di macchie di cherosene nella zona dell'impatto''. Infine il liquido prelevato dai serbatoi dell'Atr72 dai periti delle Procure di Palermo e Bari, è risultato ''essere fluido. In sintesi, acqua di mare''.

Gli avvocati baresi Davide Romano e Nicola Persico, che assistono la Uiltrasporti, costituitasi parte civile, e uno dei ventitré superstiti, Gianfranco Basile, affermano di prendere atto delle indagini svolte dall'Ansv: ''Sono i primi risultati, visto che sono ancora in corso le indagini delle procure di Bari e Palermo, e che le operazioni peritali di verifica dei dati forniti dalle scatole nere non ci risulta essere state concluse. Riteniamo - aggiungono - che questi dati possano agevolare il corso delle indagini e contribuire ad accertare la verità sull'accaduto e le relative responsabilità''. E ricordano la necessità ''di non escludere alcuna ipotesi, sia in relazione all'errore umano sia in merito a una disfunzione tecnica o manutentiva''.
Anche l'Ansv sottolinea l'importanza determinante della lettura delle scatole nere, che fornirà tutti gli elementi necessari all'inchiesta, ''Anche se ormai - aggiunge il presidente Pellegrino - appare certa la causa: un nostro investigatore ha appurato a Tunisi l'errore nella sostituzione del pezzo di ricambio''.

[Foto: la tragedia vista da Mariagrazia, piccola superstite dell'incidente del 6 agosto scorso]

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07 settembre 2005
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