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Senza mezzi termini: al ministro Enrico La Loggia e al presidente Cuffaro ''La mafia fa schifo!''

Tra il dire e il fare...

09 marzo 2005

Un messaggio più che chiaro quello lanciato il mese scorso dal ministro degli Affari regionali Enrico La Loggia, quando, intervenendo a Palermo alla lezione inaugurale del corso di Diritto regionale e degli enti locali su ''Lo statuto regionale siciliano e la sua riforma'', ha espresso la volontà di richiamare chiaramente nel nuovo statuto della Regione la lotta alla mafia.
''Nel nuovo testo - ha detto - serve un riferimento chiaro e senza equivoci al fatto che la Regione debba schierarsi in qualunque suo atto contro la mafia. A noi la mafia fa schifo, è una palla al piede per lo sviluppo della Sicilia''. ''La mafia - ha concluso La Loggia - è un fenomeno per fortuna limitato: ci sono cinque milioni di siciliani che sono persone perbene, bisogna mettere quelle poche migliaia di mafiosi nelle condizioni di non nuocere''.

Lo stesso concetto, le stesse parole sono state riprese in questi giorni dal presidente della Regione siciliana Totò Cuffaro, a margine della presentazione del ''Report sull'economia in Sicilia''.
''In Sicilia bisogna tenere alta la guardia, fare molta attenzione e ribadire con forza che non solo ci fa schifo la mafia ma che ci fanno schifo i mafiosi, che è una cosa ben più forte''.
Queste le parole di Cuffaro, rispondendo alla richiesta dei giornalisti di un commento sulla lettera aperta di Manfredi Borsellino pubblicata in questi giorni dai quotidiani siciliani, nella quale il figlio del giudice assassinato dalla mafia ha denunciato la preoccupante commistione tra mafia, politica e società civile.
''Condivido in pieno la lettera aperta di Manfredi Borsellino. È difficile stare nelle istituzioni, ma in Sicilia lo è ancora di più - ha aggiunto Cuffaro -. Il fatto è che, però, a fronte di cinquemila schifosissimi mafiosi in Sicilia ci sono 5 milioni e mezzo di siciliani generosi, onesti, puliti, che lavorano e che hanno alto il valore delle istituzioni, della famiglia. Io continuo a credere che si debba far crescere questa Sicilia''.

Il governatore ha poi continuato dicendo che il suo governo sta fronteggiando il fenomeno mafioso facendo quanto possibile. ''Abbiamo firmato accordi di programma sulla legalità con la Guardia di Finanza, col ministero degli Interni. Stiamo attivando monitoraggi preventivi su tutti gli appalti, stiamo coadiuvando le forze dell'ordine dando loro aiuti in termini di strutture e di mezzi''.
''Sono personalmente convinto - ha inoltre aggiunto Cuffaro - che la lotta alla mafia vada fatta dalle forze dell'ordine e dalla magistratura per quanto riguarda la repressione ma poi bisogna contribuire tutti alla crescita della cultura della legalità. Per quanto ci riguarda dobbiamo creare occasioni di sviluppo e di lavoro perché si possa mettere nelle condizioni chi rischia di diventare preda della mafia, per proprio bisogno personale, di poter scegliere liberamente se lavorare onestamente o andare a delinquere''.
''Le tre misure messe insieme - ha concluso Cuffaro -, ovvero la lotta fatta dalle forze dell'ordine, la capacità di far crescere la cultura della legalità e la crescita dello sviluppo e delle occasioni di lavoro, diventano una buona possibilità di lotta vera alla mafia''.

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09 marzo 2005
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