Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Senza più Province!

Il Governo Crocetta incassa l'appoggio del MoVimento 5 Stelle e la Sicilia dice addio alle Province

20 marzo 2013

Addio alle Province in Sicilia. L'Assemblea regionale siciliana ha approvato il maxi-emendamento firmato dalla maggioranza con il quale è stato riscritto il ddl che prevede il taglio delle Province. Il voto finale (ritenuto una pura formalità), che sarà anticipato dalle dichiarazioni di voto, è previsto per oggi pomeriggio.
A questo punto saltano le elezioni provinciali previste per fine maggio. Gli enti saranno commissariati ed entro l'anno dovranno essere sostituiti, con una nuova legge, da Liberi Consorzi di Comuni. Per i consorzi dei comuni sono previste elezioni di secondo grado, dunque i componenti saranno indicati dai sindaci e non ci saranno più elezioni per presidenti di Provincia e consiglieri.
Il maxi-emendamento a firma dei capigruppo di Pd, Udc e lista Crocetta, è stato approvato con 53 sì e 28 no, con voto segreto. Il gruppo del MoVimento 5 Stelle ha votato in linea con la maggioranza.
Seduto nei banchi del governo, il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha accolto la votazione con un applauso. "L'abolizione delle Province è la vittoria del governo e della maggioranza; dò atto anche ai 5stelle di avere votato la norma che abbiamo proposto. Si tratta della prima tappa della rivoluzione: oggi ha vinto il modello Sicilia".

Per Baldo Gucciardi e Giuseppe Lupo, presidente del gruppo Pd all'Ars e segretario regionale del Pd si tratta di "una svolta per la Sicilia e per il Paese, una riforma che parte da qui e porta la nostra isola ad essere un punto di riferimento a livello nazionale per modernità e innovazione istituzionale. Il Pd all'Ars ha lavorato a lungo per questo risultato: è una vittoria di tutta la coalizione che sostiene il governo Crocetta. Avevamo preso un impegno e lo abbiamo mantenuto. Sentiamo il bisogno di ringraziare innanzitutto i deputati del Pd e dell'intera maggioranza, anche in questa occasione hanno lavorato con competenza e compattezza per raggiungere questo obiettivo".
"Siamo soddisfatti per l'approvazione del ddl che riforma le Province perchè la loro soppressione è da sempre un tema del nostro programma" ha aggiunto Gianpiero D'Alia, deputato e segretario regionale dell'Udc siciliana. "Ora si vada avanti spediti con il bilancio. Soltanto dopo presenteremo una nostra proposta organica per riformare la burocrazia regionale - ha aggiunto - e l'organizzazione dei liberi consorzi di Comuni".

L'abolizione delle province "è una vittoria del Movimento cinque stelle". E’ quanto affermato dal capogruppo M5S all'Ars, Giancarlo Cancelleri. "Ricordo a tutti che fino a qualche settimana fa gli intenti che si leggevano sui giornali sia dal Governo che dell'opposizione erano quelli di andare al rinvio del voto, oggi stiamo parlando finalmente dell'abolizione di un ente", ha aggiunto Cancelleri. "Naturalmente poi i voti si trovano in aula e c'è stata una condivisione della scelta - ha detto ancora - Ma è importante perché abbiamo sparigliato le carte e alla fine sia il Governatore che le forze di maggioranza hanno ripreso in considerazione la nostra proposta".
"Ha vinto il modello Sicilia", ha aggiunto Giampiero Trizzino (M5S), presidente della commissione Ambiente all'Ars. I 5stelle hanno però criticato l'atteggiamento in aula dei gruppi d'opposizione del Pdl e del Pid. "Il Pdl ha bloccato l'aula per quattro ore, i deputati sono intervenuti con un atteggiamento ostile, eppure proprio questo partito nel suo programma nazionale ha proprio l'abolizione delle Province", ha detto Giannina Ciancio. "Se l'ostruzionismo fatto in aula dal Pdl è questo, la Sicilia può stare tranquilla", ha aggiunto il deputato Francesco Cappello dei 5stelle.
Per il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone (Udc), "il Parlamento siciliano ha dato un bel messaggio al Paese".

Per Roberto Di Mauro, capogruppo del Partito dei Siciliani-Mpa all'Ars "siamo palesemente di fronte ad una legge-manifesto, partorita in una trasmissione tv senza verificare le necessità del territorio". Si tratta di "una legge che differisce dalle nostre proposte, solo un rinvio delle elezioni accompagnato da una proposta, tra l'altro già prevista dal sistema elettorale. Chi l'ha proposta, sa già che sarà affrontata in modo diverso in un ddl successivo e disciplinata modo differente. Credo non sia questo il modo corretto di affrontare il governo del territorio, perchè quanto uscito dal voto d'Aula non risponde alle necessità del territorio e alle sue esigenze di organizzazione".
Il deputato regionale di Fratelli di Italia, Salvino Caputo ha aggiunto: "Non credo che abbiamo reso un buon servizio ai Sicilia e ai Siciliani. La eliminazione di fatto delle Province regionali e la sostituzione con i liberi consorzi dei Comuni creerà situazioni di vuoto giuridico ed amministrativo con la conseguente paralisi di servizi importanti e il nascere di costosi contenziosi. Un regalo di Crocetta ai Grillini per mantenere la precaria maggioranza in aula".
Per i deputati del gruppo Lista Musumeci all'Ars "Crocetta ha espropriato a milioni di siciliani il diritto di voto, che il 26 e il 27 maggio avrebbero dovuto esercitare per il rinnovo delle Province. Stiamo tornando indietro di 40 anni. Con questa scelta, che di fatto è un mero rinvio a una futura legge, Crocetta ottiene due risultati: consegnare ai fidati commissari proconsoli il compito di gestire per un anno le Province e preparare per il prossimo anno la gestione dei liberi consorzi agli apparati dei partiti".

Come funzioneranno i Liberi Consorzi di Comuni
Al posto delle Province verranno istituiti liberi Consorzi che comprenderanno aree con un minimo di 150 mila abitanti. Ognuno di questi avrà un presidente, una giunta e un Consiglio consortile come accadeva con le Province, ma con l’unica differenza che i componenti saranno tutti sindaci dei comuni del Consorzio, e che quindi non avranno nessun ulteriore compenso, se non il rimborso delle spese per gli spostamenti tra un comune ed un altro.
Gli attuali capoluoghi di Provincia, poi, diventeranno "capofila" dei nuovi Consorzi, fatta esclusione per le tre aree metropolitane di Palermo, Messina e Catania, che costituiranno realtà a se stanti.
Cinquanta milioni annui è la stima del risparmio che ne conseguirebbe, cifra derivante dal trasferimento delle competenze e del personale ai comuni e alla Regione stessa. Più di 10 milioni (che comprendono indennità dei presidenti, dei consiglieri e della giunta), inoltre, sarebbero risparmiati nell’immediato.
Per quanto compatibili si applicheranno i principi previsti per l’ordinamento dei comuni.
L’organo di gestione di nascituri consorzi, viene concepito agile e snello. Otto componenti nei consorzi con popolazione superiore a 500.000 abitanti, sei nei consorzi con popolazione superiore a trecentocinquantamila, quattro in quelli con popolazione pari o superiore a 150.000.
I dipendenti delle province sarebbero assorbiti da Comuni e Regione.

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

20 marzo 2013
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia