Senza quorum
Solo il 32% degli italiani è andato ai seggi per il voto sulle trivelle. In Sicilia percentuale ancora più bassa: 28%
"Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, "Norme in materia ambientale", come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)", limitatamente alle seguenti parole: "per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale?"
In tutta Italia l'affluenza alle urne per il referendum sulle trivelle è rimasta sotto la soglia minima (i votanti si sono fermati al 32,15% con i sì che hanno sfiorato l'80% e i no al 20%), ma con esiti assai diversi nelle regioni. E in questa diversità di performance - in cui quelle che hanno promosso il quesito (Puglia e Basilicata su tutte) sono in testa - la Sicilia con il 28,4 per cento di votanti si colloca più giù della maggior parte di regioni italiane, dove il dato ha quasi sempre superato o sfiorato il 30 per cento, eccetto Trentino, Campania e Calabria. Insomma, il voto sulle trivellazioni ha quasi lasciato indifferente l'elettorato siciliano.
Nell’Isola gli elettori al voto sono stati meno dell'Abruzzo, regione che in una prima fase aveva promosso il referendum, dove l'affluenza ha raggiunto il 34,4 per cento. Persino in Umbria ha votato uno 0,1 per cento in più dell'Isola.
La provincia siciliana con il dato più alto, stando alle rilevazioni del ministero dell'Interno, è stata Trapani, con il 33,6 per cento. A Palermo il dato si è fermato al 29 per cento, così come a Catania, Messina e Ragusa; a Siracusa, Caltanissetta e Agrigento al 28; a Enna il 32 per cento. Tra i grandi centri soltanto Sciacca, nell'Agrigentino, ha superato il quorum con il 53 per cento degli elettori andati ieri alle urne.
In Sicilia del 28 per cento degli elettori il 92,54 ha votato SI e solo il 7,46 ha votato NO.
Soddisfatto il presidente del Consiglio Matteo Renzi che giudica il risultato una vittoria contro quei "pochissimi consiglieri regionali e qualche presidente di Regione" che volevano farne solo "una conta" politica.
In parte, si sono detti soddisfatti anche i sostenitori del comitato per il sì per aver "acceso un riflettore sulle lobby del petrolio in Italia e sulle scelte energetiche del Paese".
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha votato a Palermo nel seggio allestito nella scuola statale Piazzi, in via Rutelli, a poca distanza dalla sua abitazione in via Libertà.
"A determinare il risultato finale - sostiene Greenpeace - hanno contribuito i tempi contratti della campagna referendaria, il rifiuto del governo di indire un Election Day e una strategia politico-mediatica che a lungo ha tenuto sotto silenzio il tema del referendum sulle trivelle. Non tutti hanno giocato pulito in questa partita, l’invito all’astensione venuto dal governo rimane una brutta pagina nella storia della nostra democrazia. Comunque la partecipazione alla consultazione non deve essere ignorata: un gran numero di italiani ha chiesto una politica indipendente dalle lobby fossili".