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Senza un Capo dello Stato

Un'Italia mai così fratumata, con una classe politica vergognosa, incapace di qualsiasi cosa...

20 aprile 2013

 

AGGIORNAMENTO - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano comunicherà la sua decisione in merito alla possibilità di accettare la candidatura per un secondo mandato al Quirinale prima della seduta convocata per le 15 per il sesto scrutinio. E' quanto si legge in una nota del Quirinale.
A quanto si apprende, sarebbero in corso contatti tra i gruppi parlamentari per chiedere uno slittamento del voto per permettere ai grandi elettori di riunirsi alla luce degli sviluppi delle prossime ore. E' un percorso da "unità nazionale" quello avviato attorno alla richiesta di un bis al Quirinale per Napolitano. Il capo dello Stato ha ricevuto questa mattina al Quirinale Pierluigi Bersani, Silvio Berlusconi, Mario Monti e Roberto Maroni. Dal presidente della Repubblica si è recata oggi anche una delegazione della Conferenza dei presidenti delle Regioni guidata da Vasco Errani.
"Da tutti gli interlocutori - si legge nella nota diffusa dal Quirinale - è stata espressa la convinzione che, nella grave situazione venutasi a determinare col succedersi delle votazioni per l'elezione del nuovo Capo dello Stato, sia altamente necessario e urgente che il Parlamento in seduta comune possa dar luogo a una manifestazione di unità e coesione nazionale attraverso la rielezione del Presidente Napolitano. Gli si è rivolto perciò un caldo appello a riconsiderare in questo quadro le ragioni da lui più volte indicate di indisponibilità a una ricandidatura".

Quinto scrutinio oggio per l'elezione del presidente della Repubblica. Il Pdl ha deciso nel corso della riunione dei gruppi di Camera e Senato di non partecipare alla votazione in aula. Ci saranno invece i politici della Lega Nord ma voteranno scheda bianca.
Stessa strada anche per Mario Monti e Scelta civica: scheda bianca per favorire un rasserenamento del clima, mantenendo fermamente la volontà di far convergere su Anna Maria Cancellieri, il candidato indicato ieri dai montiani, la scelta degli altri partiti.

Il Partito democratico, in grandissima crisi dopo il fallimento della candidatura di Romano Prodi e l'addio del segretario Pier Luigi Bersani, sarebbe invece intenzionato a chiedere al presidente della Repubblica in carica Giorgio Napolitano la disponibilità ad essere candidato per un nuovo mandato.
Nessuna sorpresa per il Movimento 5 stelle, che continuerà a votare per Stefano Rodotà. Lo sceglieranno anche i gruppi parlamentari di Sel, come ha annunciato il capogruppo alla Camera, Gennaro Migliore. "In campo restano Rodotà e Cancellieri - ha commentato Migliore -. Non vedo altre candidature".
Insomma, dopo Amato, Marini e Prodi, il non-partito democratico tira fuori dal cappello il nome di Napolitano, segno evidente di un’incapacità vergognosa che va al di là del ridicolo. Una delegazione dei Dem salita al Colle ha chiesto ufficialmente la sua disponibilità ad essere rieletto, finora negata con chiarezza.

Intanto al Quirinale si susseguono i colloqui con i leader politici: Napolitano ha incontrato separatamente il segretario del Pd Bersani e il leader del Pdl Berlusconi. Nell'incontro tra Napolitano e Bersani "si sono passate in rassegna tutte le ipotesi", riferiscono fonti del Quirinale. Previsto anche un colloquio con Mario Monti.
I vertici del Pd stanno inoltre incontrando i vertici della Lega per verificare una possibile convergenza sull'ipotesi di confermare Napolitano al Quirinale. L'ipotesi Napolitano non dispiace alla Lega. Luca Zaia, presidente leghista del Veneto, ha spiegato: "Stamattina voteremo scheda bianca. Il Pd è risultato inaffidabile, prima con Marini e poi con Prodi. Si deve valutare l'ipotesi di un candidato condiviso e perché no anche Napolitano. Siamo alla quinta votazione e lo spettacolo che stiamo dando ai cittadini è indegna. Pensiamo alla candidatura condivisa e poi subito governo. Smettiamola con il gioco dei nomi perché stiamo facendo una pessima figura anche a livello internazionale".

Tra i parlamentari del Pd la sensazione di disagio e l'amarezza sono palesi e Matteo Renzi definisce "inevitabili e sagge" le dimissioni di Bersani.
"La vera questione è ora fare chiarezza fino in fondo e decidere se si sceglie un presidente espressione del centrosinistra ma largamente condiviso o se invece si preferisce inseguire il Movimento 5 stelle - è il duro commento del leader dell'area popolare-democratica del Pd, Beppe Fioroni -. Serve una decisione vera e consapevole che deve assolutamente e immediatamente coinvolgere gli organismi del Pd. Non è pensabile che scelte così vitali siano assunte dai soliti noti". E Matteo Renzi su Facebook: "Spero che i grandi elettori facciano il loro dovere, con trasparenza e senza i disgustosi giochini di venerdì. Seguo con preoccupazione ciò che sta accadendo a Roma, sperando che il voto dei grandi elettori dia al Paese un presidente della Repubblica autorevole".

Intanto, come si è ben capito, sembra destinata all'ennesima fumata nera la quinta votazione di oggi, aperta poco dopo le 10 alla Camera dalla presidente Laura Boldrini, che ha ricordato come sia sufficiente la maggioranza assoluta dei voti (metà più uno).

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, Corriere.it]

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20 aprile 2013
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