Seppur intimoriti dall'imminente Finanziaria, gli italiani per i regali di Natale spenderanno più dell'anno scorso
La Finanziaria 2007 con il suo tanto temuto aumento delle tasse, farà essere più prudenti gli italiani dei regali natalizi che, seppur non hanno intenzione di buttarsi in spese folli per l'imminente festività, sono comunque pronti a godersi il periodo delle feste.
Infatti, da un'indagine della PublicaRes Swg - Confesercenti sulle spese natalizie e sull'impiego delle tredicesime, viene fuori che gli italiani per i regali di Natale spenderanno circa 16,4 miliardi di euro, vale a dire 688 milioni (+4,4%) in più rispetto al 2005, e che le tredicesime aumentano quest'anno di 648 milioni di euro, per un totale di circa 32,146 miliardi.
''Il problema prezzi - ha sottilinea Confesercenti - incombe meno che in passato sulle famiglie: al centro della attenzione mediatico-politica negli ultimi anni, la questione inflattiva sembra essersi raffreddata. Il caro-euro ha lasciato spazio al peso delle tasse e delle tariffe (+4%)''. Non a caso gli italiani che dichiarano di essere condizionati dai prezzi, risultano essere il 36%, contro il 43% dello scorso anno. Aumenteranno le spese per la casa e la famiglia, di 606 milioni (+2,1%) rispetto al 2005.
Bene, ma per che tipo di regali verranno impiegati questi soldi? Come ormai consuetudine degli ultimi anni, sembra che tra i regali più gettonati del Natale 2006 ci siano i prodotti tecnologici: una fetta significativa delle intenzioni di spesa riguarda gli Mp3 e, in questo caso il lettore per antonomasia, l'Ipod, ma anche i supporti alla visione della tv. Sembra strano ma stenta a decollare il videofonino, ancora lontano dall'appeal esercitato dal modello tradizionale. Il computer portatile non è il prodotto tecnologico più richiesto (-6%) sebbene sia desiderato soprattutto dai 25-34enni, il telefonino invece è sempre più richiesto (+8%) dai 45-54enni. Diminuisce invece di 14 punti rispetto al 2005 la propensione all'acquisto di tv al plasma.
Tra gli acquisti di Natale, quest'anno, andranno bene anche i prodotti dell'abbigliamento (+2%), mobili ed elettrodomestici per la casa (+5%), aumenteranno del 2% le spese destinate al viaggio mentre diminuiranno gli acquisti per i giocattoli (-8%) e i libri (-5%).
E dove faranno acquisti gli italiani? Beh, i tempi cambiano e i canali commerciali tradizionali perdono terreno, piccoli negozi (-5%) e grande strutture commerciali (-10%), a favore degli acquisti via internet (+2%), che presentano un trend crescente, e dei mercatini (+4%), come dire un ritorno alla tradizione con lo sguardo verso il futuro (che in realtà è presente).
Le grandi strutture commerciali dove i più si rivolgeranno per gli acquisti di Natale sono più frequentate al nord, mentre esercitano poco appeal tra le persone con più di 54 anni.
Secondo Marco Venturi, presidente di Confesercenti, ''non è un caso che proprio le tasse e le tariffe condizionano di più gli italiani. Questo giudizio - ha dichiarato - non poteva non creare un atteggiamento di cautela e di attesa che deve indurre il Parlamento e il governo a ripensare alcuni punti qualificanti della manovra economica. Il nostro Paese non ha solo il problema di risanare i conti pubblici, ma deve riuscire a rimettere in moto il sistema produttivo, incentivando le imprese ad investire e soprattutto favorendo la voglia di consumare delle famiglie''.