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Sequestrati 31 mln di euro a quattro ex manager della Sanità siciliana

Chiesto ed ottenuto dalla Corte dei conti siciliana il sequestro milionario per il danno erariale cagionato dai quattro

23 giugno 2010

La Procura Regionale della Corte dei conti della Sicilia ha chiesto ed ottenuto dal Presidente della sezione giurisdizionale un provvedimento di sequestro conservativo per un ammontare fino a 31 milioni di euro, un importo pari all'ipotesi di danno erariale configurato nei confronti di quattro manager della Sanità. I destinatari del provvedimento sono gli ex direttori generali della Ausl 6 di Palermo, Giancarlo Manenti e Guido Catalano, il Capo dipartimento, Salvatore Scaduto, e l'ex responsabile del distretto di Bagheria, Lorenzo Iannì.
L'indagine della magistratura contabile riguarda le somme corrisposte per prestazioni non previste nel tariffario regionale ed erogate dalla ex Ausl 6, tra il 2002 e il 2003, in favore delle cliniche Villa Santa Teresa e Atm di Bagheria, allora di proprietà dell'imprenditore Michele Aiello poi arrestato e condannato in appello a 15 anni e sei mesi di reclusione per mafia nel processo sulle cosidette "talpe alla Dda". Aiello, Manenti e Iannì sono stati anche condannati a 4 anni e mezzo per concorso in abuso d'ufficio, nell'ambito dell'indagine sull'accreditamento delle cliniche private dell'imprenditore di Bagheria, in regime di assistenza diretta.
Beni immobili, titoli, conti correnti ed emolumenti sono stati sequestrati ai quattro manager, in varie parti d'Italia, a conclusione di una operazione congiunta condotta dai Carabinieri dei Nas e dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo.

"Il sequestro disposto dalla magistratura contabile dà il senso compiuto a tutti i cittadini di cosa era la sanità siciliana in un passato neanche troppo remoto. Interessi privati, direttori infedeli e funzionari che non esercitavano i controlli hanno provocato danni di decine di milioni di euro che sono stati pagati dai siciliani con l'aumento delle tasse e che hanno squalificato il nostro sistema sanitario agli occhi dell'opinione pubblica nazionale". Lo ha detto l'assessore regionale per la Salute Massimo Russo in merito alle decisioni assunte dalla Corte dei Conti. "Questo è il sistema che abbiamo ereditato e a cui abbiamo posto rimedio mettendo legalità e trasparenza al centro della nostra rigorosa azione politica - ha aggiunto - Sono grato alla magistratura contabile e a tutte le forze dell'ordine per il paziente e quotidiano lavoro che sembra confermare sia gli allarmi che avevo lanciato subito dopo il mio insediamento sia la bontà delle scelte operate da questa amministrazione per risanare i conti e riorganizzare il sistema in modo efficiente e trasparente. Bisogna andare avanti su questa strada, i cittadini capiranno ogni giorno di più che la via della legalità è la più efficace e capiranno anche il perché di certi attacchi nei nostri confronti". [ANSA]

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23 giugno 2010
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