Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Sequestrati a Cosa Nostra beni per 300 milioni di euro

Trecento milioni di euro. Seicento miliardi delle vecchie lire. Un'enormità...

05 maggio 2009

Trecento milioni di euro. Seicento miliardi delle vecchie lire. Un'enormità. Un provvedimento finaziario governativo. Lo stipendio di una vita intera di più operai... A tanto ammontano i beni mobili, immobili e le disponibilità finanziarie, sequestrati dalla Guardia di Finanza di Palermo a esponenti e fiancheggiatori di Cosa nostra, in esecuzione di diversi provvedimenti emessi dalla procura del capoluogo siciliano.
"I finanzieri del Comando provinciale di Palermo, in esecuzione di diversi provvedimenti [...] del Tribunale di Palermo, hanno sequestrato beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 300 milioni di euro (ad) esponenti di spicco e fiancheggiatori di 'Cosa Nostra' operanti sul territorio di Carini e Villagrazia di Carini". Questo è quanto si legge in un comunicato diffuso dalle Fiamme Gialle palermitane.
La Guardia di Finanza ha precisato che i provvedimenti riguardano alcuni tra i più noti esponenti della famiglia mafiosa di Carini, "tra i quali spiccano i fratelli Pipitone, compresi alcuni loro fiancheggiatori, tutti accusati di operare in stretto contatto con l'ex latitante Salvatore Lo Piccolo, boss del mandamento di San Lorenzo che, storicamente, ha sempre avuto una forte influenza sul territorio di Carini".

Nelle indagini che hanno condotto all'operazione denominata "Scanner", "è stato acclarato che i beni sottoposti a sequestro costituiscono il frutto dell'attività - imprenditoriale e non - svolta [...] utilizzando risorse illecite dello stesso sodalizio mafioso". E' stata inoltre scoperta una fitta rete di intestazioni fittizie di beni, che ha consentito di risalire agli effettivi titolari, "risultati legati strettamente al noto boss Salvatore Lo Piccolo".
Tra i proprietari dei patrimoni sequestrati anche Salvatore Biondino, meglio conosciuto come l'ex autista di Totò Riina. Le indagini economico-patrimoniali, coordinate dal procuratore aggiunto Roberto Scarpinato e dal sostituto Dario Scaletta, ed eseguite dal Gico, hanno riguardato una settantina di aziende e persone. Fra le molte attività sequestrate vi sono anche negozi di frutta e verdura, imprese di trasporto merci su strada, edili, di installazione impianti idraulico-sanitari, e altre ancora.

In particolare i destinatari dei provvedimenti sono Salvatore Biondino (ex autista di Totò Riina), Salvatore Biondo, Antonino Pipitone, Giuseppe Gelsomino, Vincenzo Collesano, Angelo Conigliaro, Pietro Di Napoli, Salvatore Prano, Francesco Sparacio, Angelo Gallina, Giovan-Battista Pipitone e Francesco Paolo Spinelli, tutti risultati organici o contigui alla famiglia mafiosa di Carini, coinvolti nell'operazione "Occidente" ed arrestati il 21 gennaio 2007 (LEGGI).

Ad Antonino Pipitone, 40 anni, sono stati sequestrati 5 conti correnti bancari e postali, una ditta individuale che si occupa di demolizione e costruzioni di edifici, 2 appartamenti a Carini, un fabbricato rurale con annessi tre appezzamenti di terreno, sempre a Carini, e 2 auto. A Giuseppe Gelsomino, 57 anni, sono state sequestrate due società a Palermo, una per la vendita di frutta e verdura e una per la vendita di apparecchi e attrezzature per la telefonia. A Francesco Sparacio, 41 anni, di Carini, 3 terreni e 3 ville a Carini, il 50% delle quote della società "Fratelli Sparacio srl" per il trasporto merci su strada e l'omonima ditta individuale, entrambe aventi sede a Carini. A Salvatore Prano, 43 anni, di Carini, tolti due terreni e due villette abusive, e due rapporti bancari.
A Pietro Di Napoli, palermitano di 60 anni, sono stati sottratti un conto corrente e un appartamento. A Vincenzo Collesano, 56 anni di Palermo, 4 rapporti bancari, un'auto, un'impresa individuale con sede a Palermo, per l'installazione impianti idraulici sanitari, 4 appartamenti, un garage e due terreni nel capoluogo siciliano. Ad Angelo Conigliaro, 73 anni, di Carini, sequestrati 6 terreni, 6 appartamenti e 2 magazzini a Carini. A Giovan-Battista Pipitone, 49 anni, la "Centro Distribuzione Regionale s.r.l." e la "Sicilia Distribuzione Divisione Logistica s.r.l", a Carini, e un deposito titoli. Ad Angelo Gallina, 66enne, sottratti l'"Impresa edile Gallina Angelo", e due rapporti bancari. Ai palermitani Salvatore Biondo, 53 anni, e Salvatore Biondino, 56 anni, cinque locali commerciali a Palermo, siti su un terreno intestato a prestanome dei due. A Francesco Paolo Spinelli, 50 anni, quote sociali della "Idro Tex S.a.s." e della "Immobiliare Ginevra S.r.l.", entrambe con sede a Palermo. A Vincenzo Curuli, 53 anni, la ditta "Ellei Trasporti di Curuli Vincenzo & C. S.a.s.", a Carini, 2 magazzini a Palermo, 3 terreni e una villetta a Carini e 2 conti correnti.
A gennaio furono sequestrati a Gioacchino Sapienza, 50 anni, arrestato nell'operazione "Occidente" e ritenuto dagli investigatori il prestanome di Giovan Battista Pipitone, reggente della cosca di Carini, 4 aziende, 18 immobili e diverse fuoriserie, per 110 milioni.

[Informazioni tratte da Corriere.it, Adnkronos/Ing, Reuters.it, La Siciliaweb.it]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

05 maggio 2009
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia