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Sequestrati due pescherecci mazaresi da una motovedetta libica

A bordo del ''Tulipano'' e del Monastir, complessivamente si trovano quattordici marittimi, di cui sei di nazionalità tunisina

23 luglio 2009

Due pescherecci della marineria di Mazara del Vallo, il 'Tulipano' e il 'Monastir', sono stati fermati ieri mattina da una motovedetta libica che li ha condotti nel Paese nordafricano. Il fermo è avvenuto intorno alle 6,40 mentre i due pescherecci si trovavano nelle acque a Nord della Libia.
A bordo dei due motopesca, complessivamente, si trovano quattordici marittimi, di cui sei di nazionalità tunisina. I pescherecci sarebbero stati scortati nel porto libico di Homs. I due natanti appartengono alla società armatrice "Medina piccola società cooperativa".


Sul Tulipano, iscritto al numero di matricola 347 della Capitaneria di porto di Mazara del Vallo si trovano il capitano Giuseppe Bono, di 47 anni, Giacomo Giametta, di 44 anni, Nicolò Bono, di 22 anni, Pasquale Leggio, di 48 anni e i tunisini Chaabane Lahlou, di 50 anni, Mahmoud Moncer, di 49 anni e Mohamed Borgi, di 53 anni.
Sul Monastir, anch'esso iscritto nei registri navali della Capitaneria di porto mazarese al numero di matricola 308, si trovano invece il capitano Nicolò Asaro, 56 anni, Vito Di Gregorio, di 54 anni, Giovan Battista Asaro, di 63 anni, Francesco Barone, di 36 anni e i tunisini Salem Othmane, 42 anni, Mohamed Zegmani 46 anni e Romdhane Alilou, di 40 anni.

Appresa la notizia del sequestro dei due pescherecci mazaresi il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi, ha detto: "Questo sequestro giunge inaspettato, proprio nel momento in cui si avvia un processo di rinnovata collaborazione fra l'Italia e la Libia. I due Paesi hanno interesse a creare un mondo di collaborazione economica, anche relativamente allo sfruttamento delle risorse ittiche, che debbono assicurare l'esercizio di attività marinare ed una politica di ripopolamento ittico". "Se dovesse essere vera - ha aggiunto - la notizia secondo cui i pescherecci sarebbero stati sequestrati a 25 miglia dalle coste libiche nascerebbero seri interrogativi sulla possibilità di incentivare rapporti di collaborazione tra la nostra marineria e le autorità libiche". "Mi auguro - ha concluso il sindaco - che la vicenda venga chiarita e risolta positivamente al più presto sia con l'immediato rientro dei marittimi a Mazara del Vallo, sia con il rilascio dei natanti".

Il Presidente della Provincia di Trapani, Mimmo Turano, appresa la notizia del sequestro ha dato mandato all’assessore provinciale alla pesca, Nicola Lisma, di seguire da vicino l'andamento della vicenda. L'assessore si è subito attivato presso l'autorità competenti e fin da subito ha cominciato a tenere i contatti anche con l’Armatore Paolo Giacalone, per avere notizie sullo stato di salute degli equipaggi. Lo stesso Giacalone, durante un colloquio telefonico avuto con l’Assessore Lisma, ha riferito che gli uomini sequestrati si trovano a bordo dei pescherecci nel porto di Homs e le loro condizioni sono buone. "Purtroppo - ha affermato l’Assessore Lisma - la crisi che attanaglia il settore ittico spinge i pescherecci, pur di riuscire a sbarcare il lunario, a lavorare in quella zona di protezione che autonomamente la Libia ha istituito e che si estende per 62 miglia oltre le proprie acque territoriali". Il presidente Turano inoltre, ha inviato ieri mattina due telegrammi: al presidente del Consiglio dei Ministri Berlusconi e al Ministro Frattini affinchè equipaggio e natanti, possano rientrare nel porto di Mazara nel più breve tempo possibile.
Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, appena saputo del sequestro dei pescherecci "Monastir" e "Tulipano", si è immediatamente attivato per garantire la massima assistenza al personale dei due natanti. "Ho subito preso contatto - ha detto - con il sottosegretario agli Esteri, Stefania Craxi, in Libia per motivi istituzionali, cui ho chiesto di intervenire presso il governo locale perché l'intera vicenda sia chiarita al più presto e risolta positivamente e nel contempo sia garantita all'equipaggio tutta la necessaria e opportuna cura nel difficile momento che è costretto ad affrontare".
E il contatto avviato con la Libia dal sottosegretario Stefania Craxi ha già dato i primi positivi risultati. Il peschereccio Tulipano, infatti, già questa mattina dovrebbe essere restituito all'armatore. Per il Monastir che, in verità, era privo delle autorizzazioni per solcare quelle acque, bisognerà attendere il disbrigo degli atti burocratici necessari. "La vicenda continuerà ad essere seguita con la massima attenzione e impegno dalla Regione - ha detto ancora il governatore Lombardo -, dal ministero degli Esteri e dall'ambasciatore libico in Italia Hafed Gaddur, che già oggi ha sollecitato le istituzioni del proprio Paese".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, La Siciliaweb.it, Ansa.it]

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23 luglio 2009
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