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Sette sbarchi in 12 ore

Continuano senza sosta gli sbarchi dei clandestini a Lampedusa. Il Cpt di nuovo al collasso

25 agosto 2006

Ininterrottamente. Gommoni e vecchi barconi arrivano sulle coste dell'isola di Lampedusa in continuazione. Le operazioni di soccorso e le tragedie sfiorate diventa difficile contarli e chissà in quanti, in questo preciso istante, stanno prendendo il largo dalle coste libiche.
Da ieri sera sono 234 gli immigrati clandestini soccorsi dalle motovedette che pattugliano il mare del Canale di Sicilia. E nel Centro di permanenza temporanea dell'isola, che era stato svuotato solamente due giorni fa, è nuovamente emergenza.

I primi 42 immigrati son giunti in porto ieri sera alle 21,15, con una motovedetta della Guardia di Finanza. Altri 39, tra cui tre donne e un bambino, sono invece approdati alle 2, dopo essere stati soccorsi a 54 miglia a sud dell'isola dalla motovedetta CP275 della Guardia Costiera. I militari hanno anche recuperato degli extracomunitari che erano finiti in acqua. Altri due interventi sono stati compiuti dalla motovedetta CP405 che, mentre si stava dirigendo verso una imbarcazione segnalata 50 miglia sud-est, ha incrociato un gommone che imbarcava acqua con 36 persone tra cui due donne. Dopo averli issati a bordo, l'equipaggio del guardia-coste ha soccorso anche il secondo gommone, sul quale viaggiavano altri 38 clandestini.

Altri 3 gommoni carichi di clandestini sono stati intercettati all'alba dalle unità navali che stanno pattugliando il Canale di Sicilia. Il primo battello, con 24 immigrati, è stato avvistato quando era ormai sottocosta; il secondo, con 15 persone a bordo, è stato ''agganciato'' da una motovedetta della guardia costiera a 5 miglia da Lampedusa. Un terzo gommone, con 40 extracomunitari, è stato infine soccorso dalla nave ''Spica'' della Marina militare che sta attendendo l'arrivo dei guardacoste.
Sale così a 7 il numero degli sbarchi registrati nelle ultime 12 ore a Lampedusa,

In queste ultime settimane sull'isola sono arrivate centinaia di clandestini. Giorni segnati anche da due drammatiche tragedie che hanno causato la morte di decine di immigrati: il naufragio di sabato scorso dove hanno perso la vita (fra morti accertati e dispersi non più ritrovati) una cinquantina di persone, l'altro all'indomani dove, tra morti e dispersi, hanno preso congedo dalla vita terrena circa trenta immigrati.
E per quanto riguarda il primo dei due tragici naufragi, il comandante della nave della Marina militare ''Minerva'' è stato indagato per disastro colposo nell'inchiesta che è stata aperta subito dopo le testimonianze rilasciate dagli immigrati superstiti.
Solo un ''atto dovuto'' per consentire lo svolgimento di tutti gli adempimenti necessari all'inchiesta, hanno fattoo sapere dalla Procura di Agrigento.
I primi rilievi sulla ''Minerva'' - già tornata in servizio - confermerebbero d'altronde le testimonianze dei sopravvissuti: nel corso dell'operazione di soccorso c'è stato effettivamente un contatto fra la corvetta della marina italiana ed il barcone poi naufragato tragicamente, anche se a provocare la collisione sarebbe stata una errata manovra da parte di chi era al timone del barcone con gli immigrati.
Fin dal primo momento il Procuratore di Agrigento, Ignazio De Francisci, aveva escluso ''alcuna sottovalutazione o ritardo da parte della Marina nelle operazioni'', ma le dichiarazioni dei superstiti avevano spinto gli inquirenti ad accertare eventuali errori compiuti dalla nave italiana nelle manovre per soccorrere la barca alla deriva.

Il Guardasigilli condivide il piano Marshall del presidente Salvatore Cuffaro
''Accolgo con piacere la condivisione del ministro Mastella alla  mia iniziativa di dar vita ad un piano Marshall per i paesi della sponda Sud del Mediterraneo. Questa è una battaglia che da tempo conduco, ritenendolo uno strumento efficace per frenare gli sbarchi di clandestini e mettere fine alla triste realtà delle tragedie del mare''. Lo ha affermato il presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, commentando le dichiarazioni del Guardasigilli al meeting di Comunione e Liberazione a Rimini sull'emergenza clandestini.
''Sono d'accordo - ha continuato il governatore siciliano - sulla necessità, sottolineata dal ministro Mastella, che tutte le forze politiche discutano e si confrontino su questo tema partendo dall'attuazione di un piano Marshall per i paesi mediterranei. L'unico modo per impedire di partire ai migranti che sbarcano sulle nostre coste, è quello di portare sviluppo nei loro paesi ed a questo punta il piano con il quale si darà una forte accelerazione allo sviluppo economico, sociale e culturale di queste aree geografiche''. ''Questo piano - ha concluso il presidente della Regione Siciliana - è già stato cofinanziato dall'Unione Europea per 28,2 milioni di euro: adesso è fondamentale che l'Ue renda fruibili le risorse affinché il piano divenga realtà. Auspico che il governo nazionale si impegni per velocizzare tale iter''. (Loc/Col/Adnkronos)

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25 agosto 2006
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