Sgarbi accusa il Questore e il Maresciallo dei Carabinieri
Il sindaco di Salemi lancia un duro atto d'accusa contro il Questore di Trapani e il maresciallo della stazione locale
Duro atto di accusa di Vittorio Sgarbi contro il Questore di Trapani, Carmine Esposito e il Maresciallo dei Carabinieri della Stazione di Salemi, Giovani Teri. Entrambi hanno firmato dei rapporti di indagine riguardanti i presunti «tentativi di condizionamento» che l’ex deputato della Democrazia Cristiana Giuseppe Giammarinaro, dal 2007 Commissario della Dc nei Comuni di Vita, Salemi e Gibellina, avrebbe fatto sull’attività amministrativa del Comune di Salemi.
«Sono indagini giudiziarie profondamente corrotte – accusa Sgarbi - perché senza alcun riscontro oggettivo, e dunque contro l’evidenza dei fatti, si trasformano maldicenze e chiacchiericcio in ipotesi di reato. Si trasformano episodi trasparenti in occulti. Pubblici ufficiali che mentono ne devono rispondere. Un Maresciallo dei Carabinieri come quello di Salemi, Giovanni Teri, non può inventarsi reati che non esistono. Infanga me, il Vice Sindaco, i miei collaboratori. Sono assurde e vergognose le ricostruzioni personali che ha fatto. Ne dovrà rispondere».
«La Questura di Trapani, inoltre - osseva Sgarbi - riporta negli atti di indagini intercettazioni grottesche, a tratti ridicole. Pensate che mi hanno ripreso con una telecamera per stabilire che andavo all’albergo Kempinski a Mazara del Vallo per fare delle riunioni, per dire che incontravo Savalle, che era, semplicemente, il proprietario della struttura. Non occorreva una intercettazione, un pedinamento, un servizio di appostamento con videoripresa per stabilire ciò che era di dominio pubblico. Un Questore che avalla questo tipo di indagini grottesche non può continuare a fare il Questore. Questi metodi sono incompatibili con la logica, con la verità, con la democrazia, con i diritti costituzionali delle persone».
«Giammarinaro - aggiunge Sgarbi - era il leader di una componente politica che ha vinto le elezioni; dialogare con lui è democrazia. Chiamare occulta qualunque presenza di Giammarinaro, che era presente e non si nascondeva, è una mistificazione, è una impostura, vuol dire minacciare la democrazia. Giammarinaro, tra l’altro – sottolinea Sgarbi - nei rapporti della Questura di Trapani viene continuamente definito "ex sorvegliato speciale": è la retorica dell'antimafia. C’è un pregiudizio di metodo e di analisi nella sottolineatura di una condizione che non è più tale. Pretendo rispetto, per tutti, per la dignità delle persone, anche di quelle che sono imputate e non condannate. Non si possono dissotterrare i fossili e dire che è spuntata la mafia. Hanno dato vita a cose morte».
«Quella sul Comune di Salemi - aggiunge Sgarbi - è una indagine semplicemnete ridicola. Hanno speso migliaia di euro per pedinare, sorvegliare, videoriprendere, per dire che "è emerso" che la mia candidatura è stata sponsorizzata da Giammarinaro. Una ovvietà. Una cosa di dominio pubblico, scritta in centinaia di articoli di giornali e persino nei libri.
Questa inchiesta è un commissariamento della democrazia. Non esiste alcuna traccia di elementi che portano alla mafia. Giammarinaro era il leader di una componente politica che ha vinto le elezioni. Non siamo sotto il fascismo.
Sapete cosa risulta dalle intercettazioni? Sapete qual è l'influenza mafiosa di Giamamrinaro? Intercedere perché dei ragazzi possano fare uno spettacolo. C’è anche questo nelle indagini di polizia e carabinieri. Questa è politica, non mafia. Sarebbe questa l'influenza mafiosa di Giammarinaro? Autorizzare uno spettacolo di Natale? E' una ignominia.
Ho dunque dato mandato ai miei legali di denunciare alla Procura il Comandante la Stazione dei Carabinieri di Salemi,Giovanni Teri, e il Questore di Trapani Carmine Esposito perché nelle attività di indagine affermano cose false e inventate».
Ufficio per la Comunicazione del Comune di Salemi