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Sì al bilancio ma senza un vero accordo

All'Ars non si è ancora trovato un accordo tra governo, maggioranza e opposizione sulla legge di stabilità

09 gennaio 2014

Dopo un lungo dibattito sulla norma della legge di stabilità che prevede la riduzione delle royalties dal 20 al 13 per cento per le estrazioni, il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha rinviato la seduta parlamentare alle 12 di oggi.
Legge stabilità che procede al passo, col governo Crocetta alle prese con la quadratura dei conti che ancora non tornano, norme indigeste a pezzi della maggioranza come quella sulle unioni civili e malumori sparsi tra deputati per l'esigenza, più volte rimarcata dall'assessore all'Economia Luca Bianchi, di mantenere fermi i saldi, con spazi di manovra davvero esigui. Anzi. Per cercare di equilibrare il bilancio, il governo ha tagliato 100 milioni alla sanità, fondi utilizzati per sostenere l'architettura contabile, davvero al limite.
Tant'è che dall'opposizione arrivano segnali distensivi, niente ostruzionismo in aula, insomma, ma dialogo. I gruppi di minoranza hanno avanzato un pacchetto-salvagente di proposte da inserire nella finanziaria, ricevendo la disponibilità da parte del governatore in una riunione informale che si è svolta nella stanza di Nello Musumeci, alla quale hanno preso parte anche il capogruppo del M5s Giancarlo Cancelleri, Marco Falcone del Pdl-Fi e Nino D'Asero del Nuovo centrodestra.

APPROVATO IL BILANCIO - L'Ars ha approvato il bilancio interno, che ammonta a 149 milioni di euro (tre in meno rispetto all'esercizio precedente), e il rendiconto 2012 dell'assemblea. Il voto finale è stato sospeso in attesa dell'esame della legge di stabilità, sulla quale non c'è ancora un accordo tra governo, maggioranza e opposizione.
TAGLI ALLA SANITÀ. Per sostenere alcuni capitoli e mantenere in equilibrio il bilancio della Regione (a legislazione vigente), il governo con un emendamento ha tagliato 100 milioni di euro al sistema sanitario, suscitando la reazione in aula del presidente della commissione Sanità, Pippo Digiacomo (Pd), che ha criticato la scelta. I tagli riguardano le somme destinate alla definizione della mobilità sanitaria interregionale (15 mln) e le spese correnti delle Asp e delle aziende ospedaliere (84,7 mln).
BOCCIATO EMENDAMENTO M5S SU FONDI ASSEMBLEA. L'Ars ha bocciato l'emendamento soppressivo dei cinquestelle che cancellava l'emendamento del governo che ha aumentato di 2 milioni i fondi per l'Assemblea (da 147 a 149 mln): 47 i voti contrari, 20 i favorevoli. A favore hanno votato 13 deputati M5s (assente in aula Valentina Zafarana), i parlamentari del Pdl Gorgio Assenza, Vincenzo Fontana e Vincenzo Vinciullo, gli autonomisti Giovanni Lo Sciuto e Giovanni Greco, il deputato Nello Musumeci e il democratico Gianfranco Vullo.

La norma aveva acceso gli animi già in apertura della seduta parlamentare sulla manovra finanziaria. Parlando dal pulpito il deputato M5s, Gianina Ciancio, ha contestato il provvedimento: "E' immorale, si dice che abbiamo ridotto al minimo le risorse, ma la verità e che abbiamo ridotto al minimo la Sicilia. Si è tagliato sui disabili, sulla cultura, su tutto e in maniera pesantissima. Per l'Ars si sono usati i guanti, e dire che di tagli se ne potevano fare su tantissime voci, come le spese di sorveglianza, le spese di rappresentanza i comandati, le auto blu, etc".
Immediata la replica del presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone: "Lei ha fatto uno show". Ardizzone ha ricordato i tagli al bilancio del Parlamento fatti negli ultimi anni leggendo i dati degli ultimi esercizi: 162,25 mln nel 2010, 162,2 mln nel 2011, 162 mln nel 2012, 152 mln nel 2013 e 149 mln nel bilancio di previsione per il 2014. "Morale da quel pulpito non ne accetto da nessuno, cerchiamo di verificare gli atti", ha affermato Ardizzone rivolgendosi al deputato cinquestelle.

C'è stato poi un secondo round in aula tra Ciancio e Ardizzone. Prendendo la parola durante la discussione sul rendiconto 2012 dell'Ars e sul bilancio interno, la deputata cinquestelle ha replicato a quanto aveva detto Ardizzone: "Presidente, la invito a moderare i toni, io non faccio show, noi cinquestelle non facciamo passerelle, e questa è la grande differenza tra il M5s e chi è dentro questo Parlamento". Ardizzone ha subito interrotto la parlamentare: "Usi rispetto per il Parlamento, so che vuole lo scontro istituzionale". Poi ha aggiunto: "Lei ha commesso un errore di lettura e contabile, ha voluto solo mandare un messaggio all'esterno in modo autolesionista. Non consento a nessuno di buttare fango su questo Parlamento". Ardizzone quindi ha ricordato che i Cinquestelle non hanno votato la spending review approvata dall'Ars.

Un altro alterco in aula si è verificato tra il vicepresidente dell’Ars, Antonio Venturino, e i suoi ex colleghi grillini. "Non è possibile fare le verginelle quando si interviene in aula, far credere di essere i più puri di tutti, quando poi invece ci si comporta esattamente come gli altri", ha detto Venturino ai deputati 5Stelle. "L'onorevole Giancarlo Cancelleri - ha continuato Venturino, rivolgendosi al capogruppo del M5S - ha criticato tutto della legge sulla spending review, tranne la norma sui 'contratti in essere' per il personale: forse perché anche il gruppo del Movimento 5 Stelle ha attivato una serie di contratti con diversi collaboratori? Oggi i deputati 5 Stelle criticano il bilancio dell'Ars, ma i soldi per i loro portaborse non vengono forse dallo stesso bilancio?".

Poco dopo è intervenuto Cancelleri, per replicare all'ex "collega di partito" (ricordiamo che Venturino, eletto proprio con i grillini, poco dopo il balzo alla seconda carica del parlamento siciliano Venturino ha lasciato il gruppo per fondare un suo movimento, abbandonando anche i propositi sulla restituzione di parte dell'indennità e sull'auto blu, sbandierati in campagna elettorale, ndr). "Raccolgo i rimproveri di tutti in questo Parlamento, tranne che da parte di Venturino: gli altri non avevano promesso agli elettori di restituire i soldi dell'indennità, lui si e non lo ha fatto".
I deputati 5 Stelle, rivolgendosi alla presidenza dell'Ars, hanno anche ribadito più volte la richiesta di far parte del Consiglio di Presidenza dal momento che proprio Venturino, una volta eletto vicepresidente, ha abbandonato il Movimento. E su questo punto l'Ars ha registrato anche l'intervento di Giuseppe Milazzo (Ncd), che durante un suo intervento ha detto, rivolgendosi ai deputati grillini: "Avete voluto Venturino? E ora ve lo piangete".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Ufficio Stampa M5S all’Ars]

- Come una nave in cattive acque... (Guidasicilia.it, 07/01/14)

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09 gennaio 2014
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