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Si comincia col taglio degli stipendi ai dirigenti regionali...

La giunta Crocetta (al completo con Patrizia Valenti), comincia il suo percorso

03 dicembre 2012

Nella prima riunione della giunta Crocetta, tenutasi venerdì scorso, mancava due assessori: Nicolò Marino, che ancora è pubblico ministero e il Csm non ha dato ancora l'autorizzazione per la collocazione fuori ruolo e Patrizia Valenti che si era dimessa il giorno prima, accogliendo l'invito del governatore. Lo stesso governatore, però, all’indomani ha cambiato idea, così Patrizia Valenti rimane assessore alle Autonomie locali.

Questa decisione Rosario Crocetta l’ha presa dopo aver incontrato Valenti. "Si è discusso della rilevanza della questione giudiziaria che riguarderebbe l'assessore - hanno spiegato, con una nota, dall’Ufficio della Presidenza - considerando che il reato è amministrativo, che la stessa Valenti ha mostrato buona fede nella sua condotta e che il reato non è tra quelli inseriti nel codice deontologico ed etico della commissione Antimafia, il presidente Crocetta comunica che, pertanto, l'assessore Valenti sarà già al lavoro da oggi".
"L'equivoco è stato chiarito, il clima si è rasserenato. Sono pronta a mettermi al lavoro con impegno", ha detto Patrizia Valenti. "Naturalmente sono dispiaciuta per quanto accaduto - ha aggiunto - e capisco anche il presidente Crocetta che non aveva avuto notizie complete. Ma poi abbiamo chiarito ogni cosa".

E intanto, Crocetta taglia lo stipedio a tutti i dirigenti regionali... - Proprio nel giorno in cui da Roma arriva la notizia che la Regione dovrà diminuire la spesa di 312 milioni di euro entro l'anno, mentre il ragioniere generale Mariano Pisciotta sperava in una cifra inferiore di almeno 80 milioni ("Ma abbiamo delle riserve e quindi non ci saranno problemi", assicura), Palazzo d'Orleans preme l'acceleratore sulla spending review e investe i dirigenti regionali. Il governatore non l'ha annunciato, ma nella delibera che riduce i compensi dei direttori generali si fa riferimento anche ai 1.800 dirigenti "normali" in servizio alla Regione. Anche per loro è in arrivo una scure sul salario accessorio e per alcuni potrebbe anche essere azzerato: il calo in busta paga varierà da 3.873 a 23.240 euro lordi all'anno, in base alla fascia di riferimento. [Ecco come cambieranno gli stipendi] L'obiettivo è quello di ridurre al minimo la forbice discrezionale dell'amministrazione nelle buste paga dei vertici della burocrazia.
"È una misura rivoluzionaria, sappiamo che andiamo incontro a resistenze", dice uno dei tecnici di Palazzo d'Orleans che sta lavorando alla scrittura definitiva del testo, già approvato nelle sue linee di indirizzo alla prima riunione di giunta dell'era Crocetta.

La delibera, che sarà pubblicata in settimana, dà un chiaro atto d'indirizzo all'Aran e ai dirigenti generali, che dovranno rinnovare io contratti dei propri sottoposti: "Ridurre al minimo le fasce del salario accessorio". Contratto alla mano, i conti sono presto fatti. Per un dirigente di terza fascia il contratto prevede una forbice da zero a 3.878 euro: per questi dirigenti il salario accessorio sarà quindi azzerato. Per i dirigenti di seconda fascia, il contratto prevede da 3.873 a 15.494 euro: quindi per loro il salario accessorio non supererà i 3.873 euro. Per i pochi dirigenti di prima fascia, invece, il tetto massimo per la retribuzione accessoria sarà di 15.494 euro, anziché 23.240.
Questa scure coinvolge oltre 1.800 dirigenti, e si aggiunge a quella annunciata a caldo, poche ore dopo la prima giunta "della rivoluzione" dell'ex sindaco di Gela.
Il governatore, presentando venerdì sera i provvedimenti della prima riunione di governo aveva parlato solo dei tagli ai massimi vertici della burocrazia. Facendo riferimento, anzitutto, alla riduzione da 50 a 30 mila euro del salario accessorio dei 27 dirigenti generali. Ma non solo: nella stessa delibera si fa riferimento anche ai capi di gabinetto, che subiranno un taglio di 13 mila euro all'anno e il loro stipendio si fermerà a quota 90 mila. E, ancora, tagliate del 20 per cento le indennità di cinquanta consiglieri di amministrazione delle società partecipate: i più pagati passeranno da 50 mila a 40 mila euro all'anno.
"La prossima settimana l'assessore alla Salute Lucia Borsellino firmerà un atto d'indirizzo che riguarderà anche i manager della Sanità, seguendo le linee guida dei tagli già approvati per il resto della burocrazia", assicurano poi da Palazzo d'Orleans. Il taglio per i direttori generali di Asp e ospedali sarà sempre del 20 per cento.

La notizia della riduzione del salario accessorio a tutti i dirigenti è comunque già arrivata all'orecchio dei sindacati, che attendono adesso documenti ufficiali: "Aspettiamo di leggere il testo definitivo di questa delibera, non abbiamo alcun pregiudizio all'eliminazione di certe sacche di privilegio, ma speriamo che i contenuti dell'atto non siano quelli che circolano in queste ore", dice Gandi Gallina, segretario del Dirsi, il sindacato dei dirigenti regionali. "Tagli lineari di questo tipo avrebbero l'effetto di demotivare chi lavora e non penalizzare veramente chi invece fa poco o nulla", aggiunge Gallina. I sindacati chiedono quindi un incontro urgente al governo. [Articolo di Antonio Fraschilla - Repubblica/Palermo.it, 02 dicembre 2012]

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03 dicembre 2012
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