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Si continua a scavare nel fango

Sono oltre 700 gli sfollati nei comuni del Messinese e oltre 100 milioni i danni

25 novembre 2011

Ancora senza esito, dopo tre giorni, le ricerche del corpo mutilato di Luigi Valla, l'operaio 55enne, sepolto a cinque-sei metri sotto il fango dopo la frana che si è abbattuta martedì sera su Saponara, piccolo centro del messinese. Anche la notte scorsa i vigili del fuoco, gli uomini dell'Esercito e della Protezione civile hanno continuato a scavare nel fango, ormai indurito, ma senza esito. Il vicesindaco del paese, Giuseppe Merlino, si trova sul posto e segue le operazioni. "Speriamo che quanto prima si possa recuperare il corpo del povero Valla, purtroppo le operazioni di recupero sono complicate dalla grande quantità di fango e detriti".

E mentre la giunta regionale di governo, riunita ieri sera in seduta straordinaria, ha deliberato la dichiarazione dello stato di calamità in 24 Comuni del Messinese, la Protezione civile di Messina ha reso note le prime cifre dell'emergenza. Sono oltre 700 gli sfollati nella zona tirrenica del messinese, a causa delle alluvioni che, nei giorni scorsi, hanno colpito l'area. Abitanti di Saponara, Villafranca Tirrena, Rometta e Barcellona Pozzo di Gotto, ma anche di altri piccoli paesi, sono stati costretti a lasciare le case. Molte persone hanno dovuto lasciare la propria casa per precauzione, dal momento che le piogge hanno creato situazioni di pericolo, con conseguente rischio di frane.
"Ieri e oggi - ha detto il vicesindaco di Saponara - sono state evacuate 100 famiglie, per un totale di circa 300 persone: ci sono zone del paese a rischio smottamenti. Alcuni sfollati trovano alloggio da parenti, altri negli alberghi della zona".
Danni ingenti si registrano anche Rometta, Villafranca Tirrena, Barcellona Pozzo di Gotto, Castoreale e Terme Vigliatore, dove sono crollate strade e ponti: diversi negozi sono andati distrutti, il fango ha invaso strade e cantine.

Il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, chiederà al ministro degli Interni, Anna Maria Cancellieri, che coordinerà il tavolo di lavoro sull'emergenza istituito dalla giunta regionale, la sospensione del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali, ma anche di imposte, tributi e dei mutui ipotecari per gli abitanti dei comuni colpiti dalle alluvioni nei giorni scorsi. Il ministro degli Interni, inoltre, coordinerà gli interventi per fronteggiare i danni per il maltempo a Saponara (Me), Barcellona Pozzo di Gotto (Me) e in altri comuni.
Mercoledì pomeriggio, il ministro Cancellieri e il ministro dell’Ambiente Corrado Clini erano nel Messinese. "La nostra presenza sul posto è il segno di vicinanza del Governo alle popolazioni colpite - ha dichiarato Anna Maria Cancellieri durante il vertice in Prefettura- e tutto quello che si deve fare si farà. Seguiamo con attenzione tutto quello che sta accadendo e siamo qui in rappresentanza del presidente Monti, impegnato su altri temi, per dimostrare vicinanza alla popolazione". "Aggiornare le mappe di vulnerabilità con criteri di valutazione adeguati a situazioni climatiche che possiamo classificare come trend - ha proposto il ministro Clini -. Bisogna riconsiderare le procedure che debbono andare oltre la mappatura idrogeologica".

Dopo tre giorni, la paura ha ceduto il passo alla rabbia. "Si prova tristezza e rabbia - ha sottolineato il segretario generale della Cisl di Messina Tonino Genovese - perché nei 2 anni che sono intercorsi tra la tragedia di Giampilieri e quella dei giorni scors ci si è soffermati solamente su diatribe politiche stupide, tra finanziamenti e mancati finanziamenti, colpe, responsabilità, costruzione e ricostruzione delle aree colpite. Si deve fare invece un ragionamento più ampio che deve coinvolgere tutti, dagli enti locali, agli organi regionali e nazionali. C’è bisogno di ripensare seriamente e concretamente a come si usa il territorio, a cosa si deve fare e con quali risorse". Mariella Maggio, Lillo Oceano e Salvatore Tripi segretari di Cgil Sicilia, Cgil Messina e Flai Cgil regionale, sottolineano che "lo stato di dissesto del 70% del territorio siciliano è cosa più che nota, così come che dopo Giampilieri non ci siano stati interventi di ripristino, recupero e messa in sicurezza del territorio. Ci sono 184 milioni del Piano di sviluppo rurale per interventi di imboschimento di terreni agricoli che saranno ridotti a 112 milioni di euro. Perché i privati non hanno presentato progetti?".
"L’Italia si sta letteralmente sgretolando sono i nostri piedi - dichiara WWF Italia - con una tragica continuità da Nord a Sud. Una trentina di vittime in poche settimane, piani di prevenzione assenti o non applicati, case costruite su frane o nei fiumi senza che i proprietari siano consapevoli del rischio. Eppure le Amministrazioni comunali, le Province, le Regioni, lo Stato sanno perfettamente quale sia il livello di rischio nel proprio territorio ricorda il WWF Italia. Fin dal 2003 si sa che in Sicilia almeno 206 comuni su 272 hanno aree a potenziale rischio idrogeologico, per cui il tempo per definire piani di emergenza e almeno per evitare o ridurre le vittime c’era. A Giampilieri i messinesi coinvolti nelle tragiche frane e alluvioni di 2 anni fa ancora aspettano gran parte dei finanziamenti".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, €conomiaSicilia.com]

 

 

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25 novembre 2011
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