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Si è allo sprint finale...

Ultimo giorno all'Ars per la Finanziaria siciliana, ma i nodi da sciogliere sono ancora tanti

13 gennaio 2014

La maratona finisce oggi. Si è oramai allo sprint finale. Alle 19 il presidente dell’Assemblea, Giovanni Ardizzone, "cestina" gli emendamenti ammissibili ma non condivisi e si chiude, forse, entro mezzanotte.
Il patto di stabilità non passa alla storia, perché il suo cammino prosegue. Anzitutto negli uffici dell’Ars, dove dovranno fare le divine e umane cose per mettere in sesto tutto e rendere intellegibile il lavoro fatto.

Intanto, anche nel testo base restano articoli delicatissimi da esaminare e su cui manca ancora un’intesa.
Il "reddito minimo" - L’articolo 41 prevede "in via sperimentale" l’erogazione di un reddito minimo alle famiglie che si trovano in stato di povertà assoluta secondo i parametri Istat: pronti 15 milioni per garantire un assegno mensile da 400 euro per circa 3.125 famiglie.
Le partecipate - Un emendamento aggiuntivo al testo base prevede di ridurre da 34 a 9 le società in cui la Regione detiene partecipazioni azionarie. Sopravviveranno Azienda siciliana trasporti, Servizi Ausiliari Sicilia, Sicilia e Servizi, Riscossione Sicilia, Irfis, Sviluppo Italia Sicilia, Siciliacque, Parco scientifico e tecnologico, Seus 118. Tutte le altre verranno poste in liquidazione o assorbite da queste 9.
Gli accantonamenti - L’articolo 4, rimasto in sospeso fin dal primo giorno, è quello che prevede l’equilibrio delle entrate. Mancherebbe un centinaio di milioni per essere al riparo da impugnative per carenza di coperture finanziarie.
I comuni - L’articolo 6 stanzia i fondi per i Comuni. Ci sono taglie per centinaia di milioni e su questo si discuterà fino all’ultimo.
I finanziamenti - È stato accantonato nei giorni scorsi uno dei primi articoli del testo, il 18, che finanzia con 269 milioni centinaia di voci di spesa ed enti legati a vario titolo alla Regione. C’è poi l’ultimo articolo, il 46, che è diventato in commissione Bilancio il contenitore di tutte le proposte di spesa avanzate trasversalmente dai partiti: vale circa 10 milioni ma non ha copertura finanziaria integrale e bisognerà tagliare qualcosa.

Insomma, per il voto finale bisogna ancora approvare poco meno di metà della finanziaria composta da 49 articoli.
E alla fine, dopo che l’ennesima notte calerà su tutto, ci sarà poi il solito scoglio sommerso: il Commissariato dello Stato. La Regione Siciliana, in braghe di tela, per mancanza di risorse, e sotto osservazione. L’hanno costruito negli anni questo approdo, la crisi ha fatto il resto.

Gli ultimi articoli approvati dall'Ars
PROROGA PRECARI.
È stato approvato dall'assemblea regionale l'articolo 30 della legge di stabilità che prevede la proroga per i precari. Stabilita la creazione degli albi e del Fondo da 290 milioni per il 2014 e di una cifra simile nei due anni successivi per garantire le proroghe dei contratti dei lavoratori a tempo determinato degli enti locali.
SBLOCCATI FONDI IRCAC. L'Ircac (istituto regionale per il credito alle cooperative) dovrà disimpegnare i circa 30 milioni del fondo unico a gestione separata non utilizzati negli anni. Lo prevede la norma riscritta dal governo inserita nell'articolo 25 della legge di stabilità varata sabato dall'Ars. Una parte dei soldi verrà restituita all'Ircac e versata nuovamente nel fondo unico per essere destinate ad iniziative in materia di sviluppo e occupazione, 10 mln andranno nel bilancio regionale destinate a misure di sviluppo per il sociale.

"LIBERO TESORETTO DI TRENTA MLN DI EURO". Per l'assessore Luca Bianchi "è stato liberato un tesoretto di fondi inutilizzati a valere su una legge degli anni '80 e dunque non più erogabili, si tratta di un'operazione di potenziamento, non di indebolimento dell'Ircac".
"Con la riscrittura dell'art. 25 della legge di stabilità regionale si sblocca, dopo anni, un tesoretto da 30 milioni di euro che si trovava nelle casse dell'Istituto regionale per il credito alle coop e che ora potrà essere impiegato per far ripartire una parte importante dell'economia siciliana, ad iniziare dalle tante idee dei nostri giovani"
, ha dettto Totò Lentini. Per i deputati Ncd all'Ars, Pietro Alongi e il capogruppo, Nino D'Asero "pur criticando un esproprio di 10 milioni dai fondi Ircac, è piena la soddisfazione per la specifica inserita con la norma aggiuntiva, la quale vuole, fra i beneficiari dei fondi Ircac inutilizzati, le cooperative che gestiscono terreni e aziende confiscati alla mafia. Poiché occorre connotare sempre più la politica istituzionale con i valori contrapposti al malaffare, per porre un serio argine allo scollamento fra le stesse istituzioni e i cittadini".
SÌ A FONDO PER AGRICOLTURA E PESCA. Approvata la norma sul Fondo Unico per l'Agricoltura e la Pesca (articolo 28). "Abbiamo riproposto in Finanziaria la norma sul 'Fondo Unico per l'Agricoltura e la Pesca': dopo un importante lavoro parlamentare e dopo le correzioni dovute al recente intervento del Commissario dello Stato, finalmente prende corpo questo nuovo strumento che permetterà di semplificare le procedure di accesso al credito per pescatori e agricoltori siciliani", ha commentato Bruno Marziano, presidente della commissione Attività produttive.

COPPIE DI FATTO. È stato lungo e tormentato l'iter dell'articolo 26 della legge finanziaria, votato dalla maggioranza in aula. A favore 48 voti, 24 contrari. La norma facilita l'accesso alla prima abitazione alle giovani coppie, anche a quelle di fatto, cioè iscritte da almeno un anno nel registro delle unioni civili dei Comuni, quindi anche alle coppie omosessuali. Pochi i fondi a disposizione, 3 milioni circa, eppure la norma ha destato un acceso dibattito in aula che si è protratto per due ore. I finanziamenti per le coppie di fatto saranno attinti grazie all'integrazione di fondi preposti dall'Irfis, l'istituto di mediocredito regionale, attraverso una convenzione stipulata tra l'Abi e la Cassa depositi e prestiti. La norma è passata anche con il sostegno del M5s.

Tra i primi, a favore del provvedimento, è intervenuto il deputato del Pd Antonello Cracolici: "Considero utile questa norma perché per molte famiglie è difficile accedere a un mutuo". Cracolici citando Papa Francesco, che aveva detto ai giornalisti "Chi siamo noi per giudicare?", ha aggiunto: "Chi siamo noi per opporci all'acquisizione di una casa da parte di coppie che non siano legalmente unite in matrimonio?". Per Giovanni Panepinto del Pd "questo è il festival dell'ipocrisia, la norma dà opportunità in più alle giovani coppie per avere una casa".
Santi Formica della Lista Musumeci aveva presentato un emendamento che sopprimeva la norma ma è stato respinto con gli altri emendamenti dell'opposizione che sono decaduti. Secondo Giuseppe Vinciullo (Ncd) "il problema è impostato male. Che anche le coppie di fatto abbiano diritti non è in discussione. Noi ci rifacciamo però alla nostra coscienza, come ci insegna Dossetti. Non solleviamo problemi di natura o etica e non vogliamo ghettizzare nessuno".

"I benefici per l'accesso alla prima casa? Diamoli prima alle coppie con figli, invece di dare la precedenza alle coppie gay - ha tuonato Nello Musumeci -. Nessun pregiudizio e grande rispetto verso le unioni tra persone gay, ma per noi le risorse limitate della Regione debbono obbedire a criteri di priorità. Crocetta non può discriminare le coppie eterosessuali, anche quelle non sposate, a favore delle coppie gay. Avevamo proposto di dare priorità alle famiglie numerose e a quelle coppie conviventi con prole, spesso costrette ad abitare in tuguri e in una promiscuità che non fa onore ad una terra civile come la nostra. Questa norma, assurda e subdola, conferma che l'obiettivo vero del governatore non era quello ipocrita di facilitare l'accesso alla casa ai nuclei bisognosi ma quello di inventarsi una 'conquista civile' sulla strada di una rivoluzione che sta condannando la Sicilia alla paralisi".

"Siamo i primi in Italia, e l'articolo 39 della Finanziaria sarà ancora più scardinante, perché estende tutti i diritti anche alle coppie di fatto - ha commentato Crocetta -. Finora le coppie di fatto etero non hanno avuto alcun beneficio dall'iscrizione nei registri delle unioni civili, adesso li avranno. Un fatto civile di grande coraggio. Cominciamo a far parlare bene della Sicilia". "Lo scopo della norma - ha spiegato - è esattamente di favorire la regolamentazione di questa materia. L'Italia si divide sulle coppie di fatto anche in Parlamento, ma si tratta di una materia che ormai è stata normata anche nei Paesi più arretrati. La nostra Sicilia è una regione moderna". "Adesso - ha aggiunto Crocetta - siamo maturi per far arrivare in aula una norma sui registri delle unioni civili. Sarà il prossimo passo, li renderemo obbligatori". "Questa norma - ha puntualizzato ancora Crocetta - è un fatto di solidarietà che un cristiano deve agli altri. Musumeci ha parlato di fatto 'demoniaco' di dare la casa anche a persone non sposate che hanno 5 figli, oppure a una coppia in difficoltà che non è sposata. È demoniaco non riconoscere i diritti sociali delle persone e soprattutto non riconoscere la diversità una ricchezza. La diversità è persino qualcosa di cui essere orgogliosi. Sono soddisfatto di questa norma perché la nostra è una Sicilia che fa".

LE ALTRE NORME APPROVATE. Sabato, è passato anche l'articolo 27 che prevede una forma di sostegno agli inquilini morosi incolpevoli e l'articolo 29 sugli aiuti per l'accesso all'abitazione delle famiglie svantaggiate con la possibilità di acquisto degli immobili di edilizia popolare attraverso la nuova formula di "rateizzazione" per le famiglie con reddito Isee inferiore a 20 mila euro l'anno.

[Informazioni tratte da ANSA, GdS.it, SiciliaInformazioni.com, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

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13 gennaio 2014
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