Si è aperto stamani il processo per l'omicidio del giornalista Mauro De Mauro. Unico imputato Totò Riina

Si è aperto questa mattina davanti alla terza sezione della Corte d'Assise di Palermo il processo per l'omicidio del giornalista del quotidiano L'Ora, Mauro De Mauro, ucciso la sera del 16 settembre del 1970. Il suo corpo non è stato mai ritrovato.
Unico imputato, l'ex capo di Cosa nostra Totò Riina.
Ammessa la costituzione di parte civile dei familiari del, ma anche della provincia di Palermo e del Consiglio dell'Ordine dei giornalisti.
Tra i testi citati dalla difesa spicca il nome del direttore del Sisde, Mario Mori ma anche quello dell'ex terrorista nero Pierluigi Concutelli.

La causa dell'omicidio, secondo le risultanze delle indagini coordinate da Gioacchino Natoli e Antonio Ingroia, è da ricercare nello scoop che non doveva essere scritto, che avrebbe raccontato dei retroscena del golpe Borghese, rivelando un intreccio inquietante tra la destra eversiva e la mafia, tra il ''principe nero'' Junio Valerio Borghese, e i vertici di Cosa nostra, che cospiravano insieme per sovvertire le istituzioni.
Una pista privilegiata rispetto a quella legata a un altro mistero italiano che porta al delitto Mattei, su cui De Mauro aveva pure lavorato. Una verità sul delitto che resta ancora lontana perché, secondo l'accusa, ci sarebbero stati ''depistaggi istituzionali''.

Il difensore di Riina l'avvocato Luca Cianferoni, si era opposto alla richiesta della procura, chiedendo il proscioglimento per il suo assistito, ''parafulmine - ha più volte detto - di tutte le vicende misteriose d'Italia''.
L'altro indagato era Bernardo Provenzano, nei cui confronti, però, era stata avanzata richiesta di archiviazione per mancanza di riscontri sufficienti alle accuse dei collaboratori di giustizia. Provenzano era sospettato di avere avuto un ruolo esecutivo, mentre Riina è accusato di essere stato uno dei mandanti dell'omicidio.

- ''L'Ora di Mauro De Mauro'' di Vincenzo Vasile (l'Unità)