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Si è chiusa ieri in Sicilia la stagione venatoria. Per la LAV è stato ''Un anno nero''

La ''tolleranza politica'' ha favorito un'impennata del bracconaggio

31 gennaio 2006

Ieri, al tramonto, è terminata la stagione venatoria iniziata in Sicilia il 1° settembre 2005 con un'apertura anticipata in deroga alla legge statale decisa, tra le polemiche, dall'Assessore regionale ''per la caccia'' on. Innocenzo Leontini.

Bilancio-shock di 5 mesi: fra le vittime umane 2 morti e almeno 5 feriti (solo quelli rei noti dalla stampa); decine di migliaia, invece, gli animali trucidati da 53mila cacciatori appartenenti a 27 (!) specie condannate a morte dal calendario venatorio. Trapani, Caltanissetta, Enna, Agrigento e Palermo le province teatro dei più gravi incidenti anche mortali.

''E' stato un anno nero per la Sicilia con una stagione venatoria micidiale e sanguinaria per tutte le specie, umane e non - dichiara Ennio Bonfanti, responsabile 'fauna' della LAV-: abbiamo assistito ad un aberrante attacco alla natura, come mai era accaduto prima. Impennata del bracconaggio che ha colpito anche le zone protette: cacciatori di frodo arrestati nella Riserva dello Zingaro (TP), nel Parco dell'Etna (CT) oppure nella Riserva Sughereta di Niscemi (CL). Tantissimi i casi di caccia selvaggia: una cicogna bianca (specie super protetta) inanellata a Ferrara e ferita a morte da un bracconiere a Trapani; due pulcini di colombaccio recuperati a Caltanissetta dopo che i genitori (ancora in riproduzione!) era morti in una battuta di caccia, ecc...''
Ad ogni tragico incidente o nei casi più sfacciati di illegalità venatoria, la LAV ha ripetutamente chiesto all'Assessore Leontini ed al Presidente della Regione Cuffaro dei provvedimenti di sospensione della caccia, rigorosamente caduti nel vuoto, tanto che sono state  pubblicamente chieste le dimissioni dell'on. Leontini. ''Leontini ha una responsabilità enorme - politica, morale e giuridica - per il massacro di questi mesi. Il suo arrogante atteggiamento ed i suoi decreti di liberalizzazione selvaggia della caccia - denuncia Bonfanti - sono stati un chiaro segnale per i cacciatori che si sono sentiti con 'le spalle coperte' per una caccia sfrenata. In questa stagione venatoria Leontini ha aumentato le specie cacciabili e i periodi venatori, eliminando numerose precedenti limitazioni. Inoltre ha dimostrato una gravissima e totale tolleranza sia verso la caccia di frodo sia per i casi di vittime umane: mai nessuna parola di condanna o cordoglio è venuta dall'Assessore!''.

Secondo la LAV  i tanti morti e feriti che la caccia causa in Sicilia e il dilagare del bracconaggio, sono la micidiale conseguenza della legge venatoria regionale n. 33 del 1997 e della politica estremista ''filodoppiette'' finora attuata dalla Regione: norme troppo permissive che consentono di sparare sempre e ovunque. Per legge almeno il 60% del territorio agro-silvo-pastorale di ogni provincia deve essere obbligatoriamente destinato alla libera caccia ed ogni cacciatore può entrare nei fondi privati anche contro il volere del proprietario (art. 842 del codice civile). In Sicilia si può sparare 5 giorni a settimana da un'ora prima del sorgere del sole fino al tramonto, quindi in condizioni di visibilità precarie.
Insomma, la caccia è un problema di pubblica e privata incolumità che le norme regionali - fatte apposta per incoraggiare una caccia sfrenata, distruttiva e pericolosa - ignorano colpevolmente pur di non far mancare il consenso elettorale delle doppiette verso i politici siciliani.

''Il Governo Cuffaro e la gran parte delle forze politiche dell'Assemblea regionale siciliana (sia di maggioranza sia di opposizione) hanno espresso in questi anni una totale sudditanza verso la potente lobby armieristico-venatoria, dimostrando di non sapersi sottrarre al ricatto elettorale di questo bacino di voti. Speriamo che dopo le elezioni regionali - auspica infine Bonfanti - una nuova classe dirigente sappia intervenire anche in questo settore per dare tutela al patrimonio della fauna selvatica, ripristinare la legalità nel mondo della caccia e rispettare la volontà del 76,5% dei siciliani, favorevoli alla totale abolizione della caccia''.


''Principali incidenti di caccia in Sicilia stagione venatoria 2005/2006''
A cura della LAV - Lega Anti Vivisezione - Settore ''fauna''

PARTE UN COLPO ACCIDENTALE, MUORE A GELA (CL)
Incidente all'apertura della stagione venatoria (1 Settembre 2005)

INCIDENTE A CALATAFIMI (TP), MUORE UN CACCIATORE
Un colpo è partito accidentalmente dal fucile dell'amico della vittima, colpita all'altezza del cuore. I due erano partiti da Trapani a caccia di conigli (21 Novembre 2005)

CACCIATORE FERITO AD UN BRACCIO
Incidente tra Sciacca e Ribera (AG) il secondo giorno di caccia (03 Settembre 2005)

IMPALLINATO CACCIATORE MESSINESE
A Nicosia (EN) cacciatore con ferite da pallini di fucile da caccia in varie parti del corpo (12 Settembre 2005)

FERITO UN CACCIATORE DI CAMPOFRANCO (CL)
Si frattura piede lo soccorre l'eliambulanza (12 Settembre 2005)

CACCIATORE FERITO NELLE CAMPAGNE DI MONREALE (PA)
L'uomo è rimasto ferito in un incidente di caccia: raggiunto da una rosa di pallini sul viso, sul collo e sull'addome
(17 Settembre 2005)

CACCIATORE MARSALESE SPARA E SI FERISCE AL VOLTO
Salemi (TP): nel tentativo di catturare un volatile ha colpito un sasso facendo rimbalzare i pallini del fucile che imbracciava e che lo hanno colpito alle braccia, all'addome e al volto (4 Ottobre 2005)

INFO
LAV Sicilia / Tel 333.2210604
www.lavpalermo.it    
LAV Nazionale / Tel 06.4461325
www.lav.it

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31 gennaio 2006
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