Si è concluso all'Orto Botanico di Palermo l'EcoVision Festival 2006. Un festival cinematografico unico
Dopo una settimana di proiezioni si è conclusa l'altro ieri, con le premiazioni ai migliori documentari, l'edizione 2006 dell'EcoVision Festival, il festival cinematografico che si tiene ogni anno a Palermo, dedicato all'ambiente, all'uomo nell'ambiente, e al rapporto che questi due ''elementi'' riescono a ad avere, alle volte spettacolare, altre volte tragico e abominevole.
L'interesse nei confronti di questo festival che si tiene a Palermo nell'ultima settimana di Maggio è crescente. A testimoniarlo è il numero dei paesi che quest'anno hanno partecipato inviando opere di fiction e documentari da ogni parte del mondo, dagli Emirati Arabi alla Polinesia dal Cile all'India.
Il numero dei registi in concorso è stato addirittura di oltre un migliaio, e dopo una preselezione i film proiettati sono stati più di cento.
Anche quest'anno, a fare da cornice al festival è stato uno dei luoghi più importanti della citta’ di Palermo: l'Orto Botanico, famoso per la varietà di piante grazie ad un clima che consente lo sviluppo di flora anche sub-tropicale.
Particolarmente interessanti sono state quest'anno le opere legate più che al concetto di ambiente, inteso come natura che quelle legate hai problemi sociali che sorgono in relazione all'uomo ed ai suoi spazi vivibili ed influenzati non solamente dalle latitudini ma dal contesto ambientale-culturale. Molte storie, infatti, hanno raccontato vicende di vita vissuta non paragonabili ad altri intrecci che potrebbero esistere in ambienti differenti.
L'Ambiente: Specchio di una Società
di Ernesto G. Laura, Presidente della Giuria
Il documentario sta ritrovando un suo spazio nelle programmazioni delle sale cinematografiche. Dopo una lunga assenza, in Italia ma non solo in Italia (pensiamo al successo - anche di incassi - del tedesco 'Il grande silenzio' sia in Germania che da noi e al trionfo planetario del francese 'La marcia dei pinguini') l'altra faccia del cinema, quella senza attori e senza trame drammatiche o comiche, avventurose o sentimentali studiate a tavolino, sta riprendendo il posto che gli spetta. Non dimentichiamoci mai che con i fratelli Lumière nel 1895 il cinema è nato documentaristico. Basterebbe questa rinnovata vita del genere a stabilire il sicuro interesse che un festival specializzato, come questo di Palermo, è destinato ad attirare. Ma l'EcoVision Festival non è una qualunque generica mostra del cinema di ''non fiction'', anzi, a norma di regolamento, nulla esclude il diritto a partecipare con film che non siano documentari.
L'asse intorno al quale ruota la settimana di proiezioni è l'ambiente, un tema più che attuale che quasi ogni giorno emerge dalla tv e dai giornali. Ed è l'ambiente a rendere di particolare forza suggestiva e di indubbio richiamo culturale la seconda edizione del festival palermitano. Le centinaia e centinaia di film giunti da ogni angolo del mondo testimoniano il prestigio da esso raggiunto in brevissimo tempo, merito della passione e della competenza dello staff che organizzativo.
Scegliere su tanta marea di opere quelle più meritevoli e degne di attenzione ha comportato un faticoso lavoro di selezione, che ha tenuto conto sia delle qualità dei singoli film e del talento dei loro registi sia della
rappresentatività delle tendenze, dei problemi, delle esperienze dei vari continenti, in modo da offrire agli spettatori un ventaglio di proposte che facciano il punto su come e quanto il cinema sappia mettersi al servizio dell'ambiente. Un festival ambientalistico suggerisce per prima cosa paesaggi stupendi, animali, piante, cieli, come spesso la tv, che dedica quotidiani programmi alla materia, ci fa vedere.
Se però soltanto di bellezze naturali celebrate e di prodotti dei grandi network si componesse il nostro cartellone, correremmo il rischio di fare soltanto da amplificatori ai canali di comunicazione esistenti e a programmi tv - o del mercato home video - più o meno a portata di mano. Al contrario è stata cura dei selezionatori di dare rilievo anche ai film di piccole nazioni che forse non approderanno mai sul teleschermo di casa ma che ci aiuteranno a capire meglio il mondo e i popoli che lo abitano. Tenendo conto dell'orientamento diffuso in gran parte dei film sottoposti a selezione, fra le pellicole in concorso emerge - assai più che nella precedente edizione di Ecovision - il legame fra ambiente e società e dunque l'idea dell'ambiente come specchio della gente che lo abita. Di qui un deciso impegno sociale di molte opere sia nell'illustrare esperienze innovative che risultano utili, sia nel denunciare rischi per l'ecosistema di fatti ed opere negativi di cui si illustra la pericolosità.
I vincitori di EcoVision Festival 2006
Gran Premio Banca Nuova a ''Rain is Falling'' di Holger Ernst (Germania/Marocco)
Premio AMG Energia per il miglior film della sezione Ambientale-Sociologica a ''Sulle tracce del gatto'' di Andrea Caccia e Vittorio Moroni (Italia)
Premio AMAT per il miglior film della sezione Panorama a ''Stella'' di Anke Hentschl (Germania)
Premio AMAP per il miglior film della sezione Ecoturistica a ''Conflict Tiger'' di Sasha Snow (Gran Bretagna)
Menzione per il miglior film della sezione Speciale lungometraggio a ''Orques de Crozet, David et les Golias'' di Jean Fracois Barthod (Francia)
Menzione per il miglior film della sezione Speciale lungometraggio a ''Artika: the russian dream that failed'' di Gary Marcuse (Canada)
Menzione per il miglior film della sezione Ecoscuola a ''Oltre la sbarra'' di Marco Leopardi (Italia)