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Si inaugura l'anno giudiziario...

Attacchi alla magistrature, recrudescenza della criminalità, mancanza di magistrati, carceri che hanno sforato il limite della tollerabilità...

29 gennaio 2011

"Nell'ultimo anno c'è stato un crescendo di insulti e di gravissimi attacchi all'indipendente esercizio della funzione giudiziaria, ampliati da inusitato clamore mediatico": comincia il suo discorso di apertura della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario citando gli attacchi alla magistratura, il presidente della Corte d'appello di Palermo Vincenzo Oliveri. "E' stato preannunciato un progetto di riforma costituzionale ben definito - prosegue - il cui risultato, se dovesse avere successo, avrebbe l'effetto di frantumare i principi del costituzionalismo moderno, come la separazione dei poteri, l'eguaglianza dinanzi alla legge e il primato delle libertà fondamentali, a cui presidio sono posti gli organi di garanzia, tra i quali la Corte Costituzionale e la Magistratura". "Noi - prosegue nell'introduzione della relazione sullo stato della giustizia nel Distretto giudiziario di Palermo - accusati da anni di usare a fini di lotta politica le prerogative connesse alla funzione di magistrati, la supercasta, indicati come ceto privilegiato, irresponsabile, incapace di porre rimedio allo sfascio organizzativo, siamo qui oggi non per rispondere a questi insulti perché servirebbe soltanto a dare loro risonanza". "Al contrario, noi siamo qui oggi per testimoniare il nostro impegno - conclude - ad offrire un servizio giustizia degno di questo nome".

"MANCANO I MAGISTRATI" - Piante organiche dei magistrati ordinari ed onorari palesemente inadeguate in relazione all'aumento delle cause sia civili che penali e rilevanti scoperture che ostacolano l'ordinato svolgimento dell'attività. Anche quest'anno l'allarme sulle carenze d'organico di giudici e pm si leva, alto, nella cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario. A illustrare vuoti e scoperture è il presidente Oliveri. Se alla Corte d'Appello mancano 10 giudici, con un tasso di scopertura del 15,87%, va un po' meglio alla Procura Generale in cui i posti vuoti sono 2. A star peggio, per quanto riguarda i Tribunali del distretto sono Trapani e Marsala con una scopertura del 20%. Seguono Agrigento e Termini Imerese, con una scopertura del 18%, Sciacca del 10 e Palermo del 9,60. Non stanno meglio le Procure della Repubblica: a Palermo mancano 17 pm, con una scopertura del 23,61%; ad Agrigento 5 (33,33%), a Trapani 4 (30,77%), a Marsala 4 (44,44%) a Termini 5 (50,00%) a Sciacca 3 (60,00%).

"LA MAFIA È ANCORA FORTE" - "Cosa nostra continua ad esercitare il suo diffuso, penetrante e violento controllo sulle attività economiche, sociali e politiche del territorio" ha detto ancora il presidente della Corte d'appello. Vincenzo Oliveri dà atto dei grossi successi dell'ultimo anno nella lotta alla mafia, citando gli arresti di pericolosi latitanti palermitani come Mimmo Raccuglia e Giovanni Nicchi e come gli agrigentini Gerlandino Messina e Giuseppe Falsone. Il presidente ha sottolineato anche la ripresa delle collaborazioni con la giustizia e ha definito "vincente la strategia di fare terra bruciata attorno ai capimafia latitanti". Oliveri ha ricordato, poi, pur in presenza della nascita di associazioni antiracket, come sia ancora limitato il fenomeno della reazione degli imprenditori al fenomeno delle estorsioni.

"CRESCE L'ILLEGALITA' NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE" - Aumentano gli omicidi volontari e colposi, crescono i reati contro il patrimonio e quelli contro la pubblica amministrazione. Crescono anche le violenze sessuali e i reati di pedofilia. Ancora elevati i procedimenti per spaccio e traffico di droga, come pure i reati societari e di bancarotta e usura. E' l'allarmante quadro della criminalità nel distretto giudiziario di Palermo illustrato dal presidente della corte d'appello. Tra l'1 luglio 2009 al 30 giugno del 2010 si sono verificati 102 omicidi (32 in più dell'anno precedente). Il maggior numero dei delitti è stato commesso a Palermo e Trapani. Il presidente ha ricordato l'efferato e ancora irrisolto assassinio del penalista palermitano Enzo Fragalà. Gli omicidi colposi registrati sono stati 1089 contro i 221 dell'anno scorso. Ottantasei legati a incidenti stradali; 16 per infortuni sul lavoro. I furti sono passati da 30mila a 34mila, mentre sono lievemente calate le rapine (2301 contro le 2814 di un anno fa). Una vera impennata l'hanno avuta i danneggiamenti passati da 3501 a 10mila. Il presidente ha inoltre sottolineato la gravità dei reati contro la pubblica amministrazione. Dalle indagini, ha detto, emerge "un crescente, desolante quadro di illegalità diffusa nella gestione della cosa pubblica". I reati di questo genere sono passati dai 771 ai 2280.Oliveri ha espresso preoccupazione per "il numero sempre più rilevante degli abusi su minori". Quanto ai procedimenti per spaccio di droga: sono stati 1787, mentre 37 quelli per associazione a delinquere finalizzata al traffico degli stupefacenti. Allarmanti anche i dati sui procedimenti per usura passati da 54 a 132 e di truffa (6826 contro i 2689).

CARCERI SICILIANE: A PALERMO SFORATO IL LIMITE DI TOLLERABILITA' MASSIMA - La popolazione carceraria del distretto, già in notevole eccesso nel 2009, è ulteriormente aumentata nel 2010, essendo complessivamente passata da un totale di 3.563 detenuti al 1° luglio 2009 a 3.585 al 30 giugno 2010, a fronte di una capienza regolamentare di 2.219 detenuti. Risulta così "sforato il limite di tollerabilità massima, che è in complesso pari a 3.377 posti".
Ha denunciato anche questo il presidente Oliveri nel corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. "E' intuitivo come nel periodo che interessa le notevolissime difficoltà che già in precedenza, in connessione con il forzoso eccesso di presenze, si erano dovute fronteggiare nella gestione di ciascuna delle strutture carcerarie operanti nelle tre province di Palermo, Trapani e Agrigento, anziché essersi affievolite, si sono accentuate", ha detto Oliveri.
La situazione ha continuato ad essere particolarmente grave presso la Casa Circondariale d'Agrigento, dove alla data del 30.6.2010 si contavano in complesso 458 detenuti (a fronte di una capienza regolamentare di 260 posti); in quella di Trapani con 500 detenuti (e capienza regolamentare di 324); in quella di Termini Imerese con 172 detenuti (e capienza reg. di 77); in quella di Pagliarelli con 1.359 detenuti (e capienza regolamentare di 824). Non meno critiche le condizioni della Casa Circondariale ''Ucciardone'' di Palermo con 711 detenuti (e capienza regolamentare di 419 posti) e della Casa di Reclusione di Favignana, con 152 fra condannati ed internati (e capienza regolamentare di 139), le quali scontano entrambe anche le incidenti difficoltà aggiuntive collegate alla vetustà degli edifici. Nell'isola di Favignana la situazione dovrebbe, tuttavia, decisamente migliorare di qui a breve, poiché è imminente la consegna all'amministrazione di un istituto penitenziario di nuova realizzazione. Non è detto, tuttavia, che ciò porterà alla chiusura della vecchia struttura, poiché si deve tenere in conto la non evanescente 49 V anche la relazione del Provveditore Regionale del Dap.
Oliveri ha ricordato che "non può ignorarsi che in tutti gli istituti del distretto vi è una quota notevole (circa un terzo del totale) di extracomunitari, il confronto con i quali per gli operatori è sempre assai difficoltoso (spesso anche soltanto per la impossibilità di agevole comunicazione), ed in alcuni di essi anche una rilevante frazione di detenuti che, per la loro spiccata pericolosità sociale, sono destinati alle sezioni di alta sicurezza (ben 417 al Pagliarelli, 145 nella Casa Circondariale d'Agrigento e 124 in quella di Trapani), con il forte impegno di risorse che ciò comporta sul piano dell'attività di vigilanza e delle incombenze che vi sono connesse, a fronte dell'insopprimibile esigenza di garantire la sicurezza interna ed esterna". Quindi, "occorrono urgenti rimedi, se si vuole evitare il peggio, perché nella popolazione carceraria il disagio è assai grave e l'atmosfera all'interno delle strutture è di forte tensione".

[Informazioni tratte da Ansa, Adnkronos/Ing]

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29 gennaio 2011
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