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Si pensa ma non si dice...

Sono più inaccettabili le parole di Franco Battiato o le "troie in Parlamento"?

27 marzo 2013

"Queste troie che si trovano in Parlamento farebbero qualsiasi cosa. È una cosa inaccettabile. Inaccettabile! Sarebbe meglio che aprissero un casino".
Non è tanto quello che ha detto Battiato il problema, ma il fatto d’averlo detto da rappresentante delle istituzioni. Come dire, se io rappresento il turismo siciliano devo o censurarmi o diventare politicamente corretto e... ipocrita. E’ inaccettabile quanto detto da Franco Battiato al Parlamento europeo nella sua veste di assessore al Turismo della Regione Sicilia? Secondo lui è inaccettabile che all’interno del Parlamento italiano ci siano, o ci siano state, delle "troie" disposte a tutto. Ma non è una cosa che pensa la maggior parte degli italiani? Che il Parlamento italiano sia diventato un vero e proprio troiaio, e che ciò sia diventata un’accecante evidenza, non ha portato alla situazione attuale nella quale un grandissimo numero di italiani nutre la più totale sfiducia nei confronti della classe dirigente?
Però, se lo dice Battiato, assessore al Turismo della Regione siciliana, scatena l’indignazione, rigorosamente trasversale, del Parlamento e soprattutto quella delle donne. "E’ insopportabile che si continui a parlare di noi donne in questa maniera!". "Non è più accettabile che l’arroganza e la subcultura maschilista continui in maniera impunita a schiacciare la dignità delle donne." "E’ oltremodo aberrante che un intellettuale ed artista come Franco Battiato offenda la dignità femminile in questa maniera tanto volgare. Si vergogni e si dimetta!"

Le parole di Battiato, proferite con garbo e con gli accenti giusti nelle espressioni più sentite (questo bisogna ammetterlo) al Parlamento europeo durante un incontro istituzionale dedicato ai "Nuovi percorsi fra turismo e cultura in Sicilia", forse - e rimarchiamo forse - sono state sbagliate perché esuli dal tema per il quale l’assessore Battiato si trovava davanti una platea. L’argomento erano i "nuovi percorsi fra turismo e cultura in Sicilia" e non "le troie nel parlamento", quindi, forse - e ripetiamo forse - più che censurarsi o fare il politicante corretto ed ipocrita avrebbe dovuto semplicemente parlare di turismo, cultura e Sicilia... Cosa che ha fatto e che, scattata l’indignazione generale, Battiato ha tentato di spiegare e specificare: "Prendo atto con dispiacere che la mia frase, che ovviamente si riferiva a passate esperienze politiche caratterizzate da una logica da mercimonio offensiva della dignità delle donne, sia stato travisata e interpretata come una offesa al Parlamento attuale, per il quale ho stima, o per le donne. Era evidente che il riferimento era a passate stagioni parlamentari che ogni italiano di buon senso vuole dimenticare. Stagioni - ha aggiunto - caratterizzate dal malaffare politico, dal disprezzo per le donne e per il bene pubblico". "Dispiace, altresì, prendere atto che dopo un'ora e mezza di conferenza in cui abbiamo raccontato quello che stiamo facendo per ridare dignità e speranza alla Sicilia, sia passata una singola frase che ovviamente non poteva essere riferibile all'attualità" ha concluso il cantautore.

Dispiaciuto, dunque, ma senza sentire l’esigenza di chiedere scusa ad alcuno. Perché? Perché non voleva esserci offesa e non c’è stata offesa, secondo lui.
Secondo lui, apputo.

Il presidente della Camera Laura Boldrini, respingendo "l'insulto" di Battiato, ha detto: "Stento a credere che un uomo di cultura come Franco Battiato, peraltro impegnato ora in un'esperienza di governo in una Regione importante come la Sicilia, possa aver pronunciato parole tanto volgari". "Da Presidente della Camera dei Deputati e da donna respingo nel modo più fermo l'insulto che da lui arriva alla dignità del Parlamento. Neanche il suo prestigio lo autorizza ad usare espressioni così indiscriminatamente offensive. La critica alle manchevolezze della politica e delle istituzioni può essere anche durissima, ma non deve mai superare il confine che la separa dall'oltraggio".

La senatrici Pd Anna Finocchiaro, Valeria Fedeli e Rita Ghedinì hanno detto: "Dispiace e mortifica che anche un uomo colto come Franco Battiato senta il bisogno di fare ricorso a un linguaggio volgare e tipicamente sessista per fare affermazioni più generali sulla politica italiana. Tra l'altro le dichiarazioni dell'assessore alla Cultura della regione Sicilia si riferiscono ad un Parlamento in cui, per la prima volta nella storia italiana, siede un gran numero di donne e suonano per questo doppiamente stonate". "Se poi, come pensiamo, Battiato non intendeva insultare le donne ma criticare le istituzioni, lo invitiamo - hanno aggiunto le senatrici - a fare più attenzione ai termini usati e a rettificare comunque quanto ha detto. Da donne e da parlamentari, infatti, riteniamo gravi e sbagliate quelle parole: in un momento così difficile per il Paese accarezzare il populismo è davvero pericoloso".

Sonia Alfano, presidente della Commissione Antimafia Europea, reputa "inqualificabile" il comportamento di Battiato: "Le parole di Franco Battiato sono semplicemente inqualificabili. Intanto perché certe accuse andrebbero circostanziate. In secondo luogo perchè è inconcepibile che un rappresentante delle istituzioni si esprima con un linguaggio così volgare e all'interno delle aule del Parlamento Europeo, che lo ha ospitato". "Battiato, che oggi ha offeso tutte le donne parlamentari, me compresa, non è in grado di rappresentare nessuno - ha concluso -. Non importa da quale parte politica provengano certe uscite, né importa a quale parte politica siano dirette. Invece di offrire precisazioni, l'assessore Battiato chieda umilmente perdono".

Porge le scuse, da parte di tutto il governo regionale, il presidente Rosario Crocetta. "Quando si sta nelle istituzioni, - ha detto Crocetta - si rispettano e si rispetta la dignità delle istituzioni medesime e, nel caso di Battiato sicuramente si è andati ben oltre e si è violato il principio della sacralità delle stesse. Siamo orgogliosi di appartenere al popolo italiano  e di avere un Parlamento, l'espressione della sovranità del popolo e della partecipazione dei cittadini alla vita democratica. Quando si offende il Parlamento, si offende tutto il popolo italiano e ciò non è consentito a nessun componente delle istituzioni. Mi dispiace veramente molto, sono addolorato. Il Parlamento in questo momento - continua il Presidente - è rappresentato da figure come Laura Boldrini e Piero Grasso, impegnati nel profondo per rinnovare il Paese e all’interno del Parlamento ci sono uomini e donne - conclude Crocetta - che cercano di trovare una soluzione in una fase drammatica della  vita economica, politica e sociale".

Insomma, forse - e ritorniamo a ripetere forse - se Battiato avesse formulato diversamente... tipo: "Fino alla scorsa legislatura c’erano troie in Parlamento disposte a fare qualsiasi cosa... L’Italia ha dato di se uno spettacolo inaccettabile... Ma sembra che adesso tutto sia sulla via di un cambiamento positivo"... Ebbene, forse in questa maniera l’indigna sarebbe stata... No, non sarebbe servito a niente... Eppure a molti, le parole che ha detto continuano a non sembrare così gravi, né tanto lontane dalla verità.

E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire...

- "Un Parlamento pieno di tro... disposte a tutto" (Guidasicilia.it, 26/03/13)

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27 marzo 2013
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