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Si va in vacanza, si chiude casa, ma... (II)

Niente paura né angosce! Dagli artigiani tutti i consigli per partire tranquilli

19 agosto 2014

In partenza per le vacanze? Per molti, è arrivato l'agognato momento. Ma è anche l'ora di chiudere casa. Come lasciarla, allora, senza il pericolo di ritrovarla con brutte sorprese?
A dare qualche consiglio sono gli artigiani della Cna di Roma. Ecco, quindi, il falegname che raccomanda di evitare di lasciare le ante a battente degli armadi e le porte delle stanze aperte: il mancato utilizzo per un periodo prolungato potrebbe 'svirgolarle', un’espressione che, nel gergo del falegname, sta a significare una chiusura non corretta.

A sua volta, l’idraulico consiglia di spegnere la caldaia e chiudere il rubinetto del gas e il rubinetto centrale dell’acqua. Mentre l’elettricista avverte che, se i sistemi automatici, come quello per l’irrigazione delle piante o per l’antifurto, hanno un canale preferenziale, possono essere lasciati accesi, spegnendo solo il contatore generale.
Preziosa l'indicazione del fabbro di portare con sé un doppio mazzo di chiavi anche dell’auto e conservarli in borse diverse.

E, per chi si mette in macchina, i consigli arrivano dall’autoriparatore (controllare il livello di tutti i liquidi del motore come acqua e olio), dal gommista (controllare la pressione dei pneumatici), e dal carrozziere: controllare le cinture di sicurezza e gli altri dispositivi come airbag e così via, controllare i fanali e le spazzole tergicristallo, perché un acquazzone può essere sempre dietro l’angolo, soprattutto d’estate, ma anche tenere sempre lampade e fusibili di riserva, una piccola spesa che garantisce la sicurezza.
Per chi ama pedalare, invece, il ciclo-riparatore consiglia di controllare la bici ogni sei mesi: se fa rumore, non è sicura. E, prima di partire, appenderla sottosopra a un chiodo, con le ruote gonfie.

Ma i consigli 'artigianali' servono anche una volta approdati in vacanza. Così, l’odontotecnico raccomanda di evitare il 'fai-da-te' in caso di frattura delle protesi dentarie e rivolgersi invece a un laboratorio certificato. In particolare, dice di non usare colle commerciali (tipo attack) che possono compromettere la stabilità della protesi.
E anche di non lasciare a casa l’igiene orale, ma procedere quotidianamente alla pulizia della protesi per evitare il ristagno di placca batterica, utilizzando pastiglie che sprigionano ossigeno attivo, su consiglio del farmacista, e completando con l’utilizzo di spazzolino e dentifricio.

In aiuto dei vacanzieri anche la sarta, che rimanda ai preziosi consigli della nonna: piegare con cura i vestiti che restano nell’armadio in una busta di nylon con un po’ di aria, in modo che l’abito non si sgualcisca, e coprire lana, cashmere e pellicce con un telo di cotone o con il cellophane, evitando la naftalina che impregna gli abiti. In alternativa, si può usare una custodia in microfibra con la zip. Se si mette in valigia una blusa di chiffon o di seta pura, è opportuno separare gli strati con una carta velina. Una volta tirata fuori, per rivitalizzarla ed eliminare pieghettature, è sufficiente il vapore dell’acqua calda del rubinetto o della vasca.
Poi, c'è l’orafo che suggerisce di evitare il contatto dell’argento con l’acqua marina e soprattutto con quella sulfurea, che provocano l’ossidazione del metallo. E, al rientro, per pulire anelli, catenine, orecchini, è buona norma utilizzare liquidi antiossidanti, che si possono trovare dal proprio orafo di fiducia.

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19 agosto 2014
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