Siamo tutte vittime, alla stessa maniera... Continua la protesta dei familiari delle vittime di Cosa nostra
L'altro ieri in Commissione Affari costituzionali è stato approvato l'emendamento che prevede un'equiparazione parziale dello status dei familiari dei caduti per mano di Cosa Nostra a quello delle vittime del terrorismo (l'equiparazione è stata estesa solo per gli articoli 3 e 5 della legge 206 del 2004 per i parenti dei morti a causa del terrorismo).
''Ringraziamo il governo - ha detto Sonia Alfano, figlia del giornalista Beppe ucciso dalla mafia nel 1993 - per lo sforzo fatto. Ma chiediamo a tutti i parlamentari di impegnarsi fino in fondo affinché il nostro status giuridico sia equiparato a quello dei parenti delle vittime del terrorismo. Un atto di responsabilità da parte di tutti perché vengano annullate le differenze che ancora persistono''.
''Mentre i parenti delle vittime del terrorismo - ha continuato Alfano, portavoce di alcuni congiunti di vittime di mafia che da dieci giorni protestano di fronte alla Prefettura di Palermo - chiedono altri benefici noi cerchiamo soprattutto di ottenere dallo Stato la stessa dignità. Finora nella finanziaria sono stati stanziati 173 milioni di euro, ma secondo la ragioneria generale ne servono in tutto 258. Chiediamo al governo e al parlamento un ulteriore sforzo''.
E la protesta prosegue e non accenna a terminare. Anzi i familiari delle vittime di mafia preannunciano ''altre azioni, ancora più eclatanti nel caso in cui il governo non dovesse darci ascolto''.
- Dimenticati in un periodo così importante... (Guidasicilia.it, 20/11/07)