Sicilia all'Idrogeno
Un futuro possibile e auspicabile per l'economia industriale e l'impiego siciliano
L'azienda torinese alla Sicilia ha dato una bella e prestigiosa responsabilità, quella cioè di produrre una delle automobili italiane accompagnate da un grande successo di vendite, gli ultimi modelli della Lancia Ypsilon
Un traguardo di precise scelte aziendali, che puntano esclusivamente sulla fabbricazione di auto, macchine di movimento terra e veicoli industriali, dismettendo partecipazioni in settori diversi come le assicurazioni, il credito al consumo o l'aeronautica.
Ovviamente il restante mondo del mercato automobilistico non si gira certo i pollici.
La diffusione delle auto diesel, giunti al 40% del mercato europeo, ha impegnato diverse case automobilistiche nella ricerca tecnologica del common rail, e non bisogna dimenticare, che proprio questa tecnologia è stata realizzata per la prima volta al mondo da Fiat.
Un altro modo di agire dei "mercanti automobilistici" è quello del lancio di nuovi modelli. Anche in questo campo la Fiat, sepre nell'ambito delle sopra citate precise scelte aziendali, si da da fare, infatti entro il 2006 ne ha annunciato ben quattordici.
Un rallentamento si ha invece nei processi di fusioni ed acquisizioni tra case costruttrici. Oggi in prevalenza vengono attuate le sinergie fra le case, che riducono sensibilmente i costi.
Inoltre si ha l'impressione che i rapporti con gli Stati Uniti siano cambiati. Gli Usa perdono quote di mercato, e gli europei ed i giapponesi sono in decisa ripresa.
Di fronte a questo "global scenario", gli esperti ritengono che i produttori più a rischio siano quelli la cui produzione di punta si colloca attualmente tra gli 8 ed i 25 mila euro. Come dire Fiat.
Quindi, come si prepara la Fiat a questa competizione, mentre si allontana l'ipotesi che General Motors rilevi l'azienda torinese?
Dopo il coup de théâtre della tecnologia common rail per i diesel, la Fiat sembra guardare alle auto ad idrogeno. Queste auto rappresentano sicuramente il futuro ed in questa direzione la Sicilia ha tutti i presupposti per inserirsi bene, con un orizzonte temporale lungo ma anche medio.
Si tratta di un gas pulito (la combustione produce solo vapore acqueo) che garantisce prestazioni analoghe a quelle che oggi chiediamo alle nostre auto. Dopo i primi prototipi di Seicento ad idrogeno arriva ora la Panda Hydrogen che dal 2005 comincerà a marciare all'interno di una piccola flotta sperimentale di auto ad idrogeno voluta dalla regione Lombardia (Perché la Sicilia è sempre assente in iniziative simili?).
Non è tutto così semplice però, ci sono, inaffati, problemi pratici e tecnici per creare la rete di distributori. Non è tutto così semplice ma non impossibile, se pensiamo che l'idrogeno costa assai meno del petrolio. Persino arabi e petrolieri investono sulla ricerca sull'idrogeno.
Pochi giorni fa Romano Prodi, presidente della Commissione UE, ha insediato a Bruxelles una "piattaforma europea per l'idrogeno", muovendo dall'assunto che la dipendenza europea dall'import di petrolio salirà al 70 per cento nel 2025. E' il futuro quindi che chiama l'idrogeno, e in questo probabile futuro all'idrogeno ci potrebbe essereanche la Sicilia.
L'Itae (istituto di tecnologie avanzate per l'energia "Nicola Giordano" del Cnr di Messina), ha partecipato alla realizzazione della prima auto italiana ad idrogeno e costituisce "una prima linea, a livello internazionale, nella ricerca su questa potenziale alternativa all'egemonia degli idrocarburi".
La sfida lanciata non riguarda solo le automobili; alcune aziende siciliane puntano attraverso l'idrogeno all'autosufficienza energetica, infatti.
Grazie ad un protocollo d'intesa tra Regione Sicilia e Ministero Ambiente saranno presto realizzati dieci nuovi laboratori nella parte sud di Messina. Sarebbe questo un modo eccellente per impegnare le risorse pubbliche.