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Sicilia e-Servizi non ha più liquidità in cassa e quindi?

La società pubblica chiede decreti ingiuntivi per 81 mln contro la Regione

11 ottobre 2013

"La società Sicilia e-Servizi a capitale interamente pubblico, ha chiesto al Tribunale di Palermo l'emissione di un decreto ingiuntivo nei confronti della Regione per circa 81 milioni di euro. La società, che non ha più liquidità di cassa, ha cominciato a pagare ai propri dipendenti il 65% dello stipendio, per altro senza preavvisarli".
E' quanto denuncia Vincenzo Figuccia, vicecapogruppo del Partito dei Siciliani all'Ars, che sulla vicenda ha presentato una interpellanza urgente al Presidente Rosario Crocetta.
Ricordando che la vicenda è stata spesso alla ribalta della cronaca, Figuccia non nasconde che quella della società "è una gestione certamente da verificare e da sottoporre ad attente verifiche" ma allo stesso tempo sottolinea che "la situazione dimostra l'assoluta confusione che regna in questo momento rispetto al ruolo e alla funzionalità di Sicilia E-Servizi, così come le cifre dimostrano che il mancato o parziale pagamento dello stipendio ai lavoratori non sarà certamente lo strumento che permetterà di recuperare le perdite accumulate né risolvere il contenzioso in atto".

La società fornisce alla Regione alcuni importanti servizi in materia di gestionale, legati soprattutto all'utilizzo di software specifici: gestione posta elettronica Regione Siciliana, mandati di pagamento, gestione e conduzione della postazioni di lavoro informatiche, gestione delle presenze in quasi tutti gli Assessorati, gestione dell'applicativo con cui operano le Aziende Sanitarie, gestione dei Medici in convenzione con il SSN, Portale web della Regione. Una lista di servizi che fa dire a Figuccia che "non è pensabile interromperli anche solo per un giorno solo, onde evitare situazioni di caos gestionale facilmente immaginabili in contesti tanto delicati come quello della Sanità".
Da qui la richiesta di chiarimenti al Presidente della Regione, cui Figuccia chiede "come intende garantire, anche in via cautelativa e per evitare l'insorgere di nuovi contenziosi, che il contenzioso in atto non finisca col gravare esclusivamente sulle spalle dei lavoratori e "quale soluzione intenda prospettare nel breve e nel lungo periodo tanto per la prosecuzione dei servizi quanto per garantire i livelli occupazionali, tenuto conto del fatto che la convenzione con la società è in scadenza all'ormai prossimo 23 dicembre e che certamente non pensabile, come già detto, una interruzione dei servizi anche per un solo giorno". [Fonte: €conomiaSicilia.com]

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11 ottobre 2013
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