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SICILIA IN FIAMME

I piromani, aiutati dal vento di scirocco, hanno ucciso tre persone e distrutto l'ambiente siciliano

23 agosto 2007

L'inferno è scoppiato martedì pomeriggio con l'arrivo dell'ennesima ondata di caldo che ha colpito la Sicilia. Decine i roghi divampati nell'isola e numerosi gli ettari di boschi e vegetazione nelle province di Palermo, Catania, Enna, Messina e Agrigento andati in fumo.

Per due giorni interi l'impegno della Protezione Civile e dei Vigili del fuoco è stato totale, mentre il vento di scirocco ha assecondato l'azione dissennata dei piromani che hanno accesso la micce per quello che si è trasformato in nuova tragedia. Tre le persone morte a Patti, nel Messinese, una ventina quelle rimaste ustionate gravemente. Il dramma si è consumato nell'incendio che ha distrutto l'agriturismo ''Il rifugio del falco''. Una delle vittime sfigurate dal fuoco è stata rinvenuta all'interno di uno dei locali dell'agriturismo; un'altra, una ragazza ventunenne, dopo aver tentato di fuggire dalle fiamme è stato raggiunto dal fuoco all'interno della propria auto; l'ultima è morta all'ospedale a causa delle gravi ustioni riportate. Un bilancio potrebbe comunque aggravarsi. Tra i dipendenti e gli ospiti del rifugio ricoverati, ci sono pazienti con l'80 e anche il 90% del corpo martoriato dal fuoco.
Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri le fiamme in un primo momento avrebbero raggiunto un distributore di benzina poco distante dalla struttura. Il pericolo di un'esplosione aveva fatto dirigere in zona tutti i soccorsi. Il vento, però, ha improvvisamente cambiato direzione raggiungendo repentinamente l'agriturismo e cogliendo di sorpresa clienti e personale.
Sempre nel messinese, a Sant'Angelo di Brolo, un vasto incendio ha lambito un'azienda agricola, mentre altri roghi hanno distrutto ettari di vegetazione a San Piero Patti e Sinagra. Sono 500 invece le abitazioni minacciate dall'incendio che a Naso ha interessato almeno 6 contrade per una superficie di oltre 10 chilometri quadrati. Oltre 300 famiglie sono state allontanate da casa. La Guardia forestale ha reso noto che si tratta di incendi tutti dolosi.  

L'incendio più vasto è stato quello divampato nelle periferie di Cefalù, rinomata cittadina turistica del Palermitano. Gli uomini della Protezione Civile, i Vigili del fuoco, i tecnici del comune e le forze dell'ordine, con l'aiuto di canadair ed elicotteri, hanno cominciato a lottare con le fiamme martedì pomeriggio. Il fuoco, che si è sviluppato in 6 punti, ha distrutto diverse abitazioni. Una cinquantina le persone sfollate.
Il fuoco ha lambito anche l'ospedale San Raffaele-Giglio. La direzione dell'ospedale cefaludese a scopo precauzionale ha sospeso le attività ambulatoriali e di sala operatoria per due giorni, e ieri mattina sono stati dimessi 90 pazienti che erano nelle condizioni di lasciare l'ospedale. Evacuato invece l'hotel Paradiso di fronte l'ospedale.
Per coordinare le operazioni di soccorso a Cefalù è stata attivata in Prefettura a Palermo un'unità di crisi formata dalle forze dell'ordine, dalla Protezione civile regionale, dalla Forestale, dai Vigili del fuoco e dall'Ispettorato regionale della sanità, dal 118 e dalla Croce rossa. Chiesto anche l'aiuto della Protezione Civile Nazionale. Il Ministro della Difesa, Arturo Parisi, informato della persistente grave emergenza incendi ha dato immediatamente disposizioni per un ulteriore impiego di uomini e mezzi delle Forze Armate per concorrere alle operazioni di spegnimento.

Fiamme anche a San Mauro Castelverde, Termini Imerese e Partinico. Fuoco anche a Santo Stefano di Camastra, nell'agrigentino. A Catania sono divampati tre grandi incendi che hanno interessato zone boschive tra cui il demanio Curita nel Comune di Bronte e una vasta area tra i comuni di Mascalucia e Nicolosi. A Enna il Corpo forestale sono intervenuti con gli elicotteri per spegnere roghi vicino al capoluogo e a Calascibetta. Due fronti di fiamme a Piazza Armerina e Leonforte attendono l'intervento aereo.
Neanche la provincia di Ragusa è stata risparmiata dal fuoco. Incendi sono stati domati nel comprensorio di Acate, mentre il distaccamento di Modica ha operato nei pressi di S. M. del Focallo, ai confini con la provincia di Siracusa.

Il vento di scirocco ha spinto le fiamme anche verso i monti Nebrodi: un'unica scia di fuoco ha interessato l'area che va da Patti a Tusa, per oltre 50 chilometri. I comuni maggiormente interessati sono stati quelli di Gioiosa Marea, Capo d'Orlando a Sant'Angelo di Brolo, Alcara Li Fusi, Tortorici, San Marco d'Alunzio, Longi, Motta d'Affermo.
Migliaia gli ettari di bosco e macchia mediterranea distrutti. Sempre nel territorio del Parco dei Nebrodi, nel comune di San Marco d'Alunzio, le fiamme hanno distrutto una pineta minacciando i nidi dei grifoni, al confine con il comune di Alcara Li Fusi.
Altri focolai hanno interessato la provincia peloritana. Visto che tutte le unità dei vigili del fuoco messinesi erano già occupate, si è reso necessario il supporto di una squadra dei vigili del fuoco di Catania e il richiamo di tutto il personale di Messina anche quello che non era nei turni di lavoro.

La reazioni del Governo
Il presidente del Consiglio, RomanoProdi, che ha espresso ''dolore fortissimo'' per le vittime, è ''fermamente determinato a stroncare questo fenomeno per garantire la massima sicurezza dei cittadini''.
Il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ha parlato di ''vera e propria escalation criminale''. ''Appena le condizioni del vento sono più favorevoli al fuoco, entrano in azione i criminali incendiari che stanno aggredendo le aree protette italiane mettendo in serio pericolo la sicurezza dei cittadini''. ''E' necessario - ha detto - mettere in campo tutte le azioni di prevenzione, ma anche essere irriducibili nella lotta a questi veri e propri criminali che stanno devastando il nostro patrimonio naturale''.
Una nota del Viminale ha informato che il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, ''ha impartito precise direttive ai prefetti'' affinché mettano in atto un tavolo di coordinamento di tutte le iniziative, ''peraltro già tempestivamente avviate'' da Protezione civile, Vigili del fuoco e Forestale, per garantire l'incolumità dei cittadini che si trovano nelle zone coinvolte dagli incendi, e per individuare i responsabili di eventuali gesti criminosi. Il ministro ha sollecitato i prefetti anche ''a sviluppare ogni possibile iniziativa'' per rendere più efficace il sistema di prevenzione del fenomeno degli incendi ''attraverso la realizzazione, da parte dei Comuni, del catasto delle aree percorse dal fuoco''.

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23 agosto 2007
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