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Sicurezza sul lavoro per Legge

Sì definitivo della Camera dei deputati al nuovo testo unico per la sicurezza nei luoghi di lavoro

02 agosto 2007

Ieri la Camera dei deputati ha dato il suo sì definitivo al disegno di legge di delega al governo per un testo unico per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Il provvedimento è stato licenziato dall'Assemblea di Montecitorio con 284 sì, un no e 210 astenuti. Ha votato a favore la maggioranza. Il centrodestra si è astenuto.
Una decisione che arriva in una giornata nera per il mondo del lavoro, l'ennesima: sono state infatti tre le morti bianche tra Taranto, Otranto e Brindisi.

Accanto ai princìpi di delega, il Ddl introduce una serie di norme di immediata attuazione. Si prevede, in primo luogo, la modifica del sistema degli appalti pubblici al ribasso; l'indicazione dei costi per la sicurezza deve essere espressamente indicata nei bandi di gara; le sanzioni che devono pagare gli imprenditori devono andare ad interventi di prevenzione.
Il costo relativo alla sicurezza non può essere oggetto di ribasso d'asta. Sul fronte della lotta al lavoro nero, il testo prevede l'estensione della legge Bersani non solo ai cantieri edili, ma a tutte le attività produttive, ovvero la sospensione dell'attività dell'azienda se occupa il 20% di irregolari rispetto al totale dei lavoratori, insieme all'impossibilità di partecipare a gare pubbliche.
I lavoratori di imprese in appalto o subappalto, inoltre, devono indossare una tessera di riconoscimento con le generalità proprie e del datore di lavoro. Il provvedimento introduce poi un credito di imposta (nella misura massima del 50%) per far partecipare i lavoratori a programmi di formazione, ma solo in via sperimentale per il biennio 2008-2009. A disposizione, per questo, un massimo di 20 milioni di euro l'anno.
 
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha seguito con grande attenzione l'iter del testo unico sulla prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Il Capo dello Stato si propone ora di esprimere ai presidenti delle Camere il suo apprezzamento per l'approvazione della legge.
Napolitano ritiene che sia segno di consapevolezza e di sensibilità che il testo sia stato approvato in un clima non conflittuale proprio in una giornata segnata da un drammatico incalzare di notizie di incidenti sui luoghi di lavoro.

L'Italia, purtroppo, ha un record molto infelice di una media di circa quattro morti al giorno per incidenti sui posti di lavoro.
Gli ultimi dati del Rapporto annuale 2006, forniti dall'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail), informano infatti che, se da un lato gli incidenti sul lavoro sono diminuiti, purtroppo si sono contati più vittime della terribile ''morte bianca'': nel 2006 a fronte di un -1,3% negli incidenti si è registrato un +2,2% dei casi mortali. Crescono anche gli infortuni in itinere, quelli che si verificano nel percorso tra casa e lavoro e viceversa: +1,8% passando da 89mila casi nel 2005 a quasi 91mila nel 2006.
Ma la flessione degli incidenti non coinvolge gli extracomunitari che continuano ad infortunarsi il 50% in più degli italiani e dei lavoratori comunitari denunciando un tasso decisamente in controtendenza: +3,7% pari a 116mila denunce rispetto al 2005, che riallinea così il dato ai livelli del 2004 quando si contarono oltre 117mila denunce. Un incremento negli infortuni legato all'aumento dell'occupazione e ad una crescita degli incidenti del 4% nell'industria e servizi e di una riduzione del 2% in agricoltura. La percentuale di infortuni ai lavoratori extracomunitari sul totale dei lavoratori è pari al 12,5%, contro l'11,9% del 2005.

E' praticamente stabile invece il dato sulle morti bianche: nel 2006 infatti le denunce pervenute all'Inail da immigrati sono ammontate a 141, contro le 150 dell'anno precedente ma il dato è provvisorio e a consolidamento si dovrebbe realizzare una sostanziale stabilità tra i due anni.
Gli infortuni degli extracomunitari si concentrano nelle attività notoriamente più rischiose: costruzioni, industria dei metalli, trasporti e ristorazione che raccolgono il 39% del complesso delle denunce e il 55% dei casi mortali. In particolare, al primo posto si collocano le costruzioni con ben 19mila denunce nel 2006 e 47 casi mortali. Significativo per l'Inail anche il dato del Personale addetto ai servizi domestici: nel 2006 sono stati 1.596 gli infortuni occorsi ad extracomunitari, pari al 58% del complesso riferito a tutti i lavoratori che operano nel settore mentre nella lavorazione delle pelli e del cuoio un quarto degli infortuni coinvolgono lavoratori extracomunitari.
A denunciare livelli di infortuni più alti della media, inoltre, anche i lavoratori atipici: parasubordinati e lavoratori interinali denunciano infatti, un aumento degli incidenti del 19% rispetto al 2005.

Quanto ai primi 4 mesi del 2007 si registra un calo degli infortuni sul lavoro. Tra gennaio e aprile, infatti, le prime stime profilano una diminuzione valutabile intorno al 2% rispetto allo stesso quadrimestre del 2006. Il dato emerge dalle prime proiezioni 2007 effettuate dall'Inail nel Rapporto. Un dato su cui l'Istituto però si mostra prudente sottolineando come ''trattandosi di dati non consolidati qualsiasi tipo di previsione è però prematura''.
Stime positive arrivano anche sul fronte delle morti bianche che nei primi quattro mesi dell'anno sono ammontate (ma il dato non è consolidato) a 321 contro i 369 del primo quadrimestre 2006. Se questo andamento rimanesse pressoché inalterato nell'arco di tutto l'anno l'istituto stima che si potrebbe, ''il condizionale è d'obbligo'', arrivare ad una riduzione del numero di morti sul lavoro compresa tra il 3% e il 5%, riposizionandosi probabilmente sotto la fatidica soglia dei 1.300 casi, che era stata abbattuta proprio nel 2006.

- Nuove norme contro le ''morti bianche'' - Ddl Camera 2849 01/08/2007

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02 agosto 2007
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