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Simone Cimino continua la sua sfida

Il finanziere siciliano ha annunciato che 'Sunny Car', il progetto previsto a Termini Imerese, sarà operativo già ad aprile

09 marzo 2010

Simone Cimino, finanziere siciliano presidente del gruppo Cape, presentando il suo proggetto ad un incontro tenuto a Termini Imerese, era stato chiaro: "Realizzeremo il nostro progetto per la produzione di auto elettrica a Termini Imerese a prescindere dalle decisione che la Fiat intende adottare per lo stabilimento. Il primo passo sarà avviato ad aprile prossimo con l'investimento di 20 milioni di euro per la ricerca".
La determinazione presentata a parole ha un corrispettivo nella realtà, infatti il fondo Cape, che con l’alleato indiano Reva car company intende lanciare il progetto "Sunny Car", che fa perno, appunto, sulla riconversione del polo Fiat di Termini Imerese, è pronto a passare "alla fase operativa", dopo aver "preso atto degli sviluppi temporali delle scelte sul sito da parte delle autorità" ed "anche al fine di tener fede ai tempi del progetto".

Domenica Simone Cimino è tornato in India, a Bangalore, dalla Reva e dal suo fondatore Chatan Maini, per passare alla fase due del progetto di produzioni di auto elettriche e di creazione di una rete solare di ricarica. Lo scopo, spiega Cimino, è quello di "avviare da aprile la collaborazione commerciale con Reva trasformando Termini Imerese nell’hub distributivo del gruppo Reva, in attesa di far decollare la parte manifatturiere dai nuovi modelli di Reva, in particolare la linea Nxg, che sarà prodotta solo in Italia e distribuita in tutti i mercati". In parallelo "entro i primi di aprile si avvieranno i progetti di ricerca sulle tre società (Cape Rev, Cr Moss e Cr Changing, auto, sistemi solari di ricarica e rete di ricarica) e l’avvio della fase di progettazione esecutiva della rete solare". Cape "ritiene che il progetto possa cosi rafforzare le sue credenziali nelle prossime selezioni del ministero ed avere una velocità di attuazione indipendente dai tavoli istituzionali". Cape ha anche "avviato da giovedì un sondaggio d’opinione per conoscere il sostegno al proprio progetto della comunita’ di riferimento", e "conta soprattutto sugli indirizzi strategici che la Commissione Europea potrebbe a breve scegliere in merito all’auto ecologica in Europa".

Ritornando all'incontro di Simone Cimino con Termini Imerese, il finanziere siciliano aveva aggiunto: "A noi sta a cuore dare un contributo per risolvere la situazione occupazionale che sarebbe provocata dalla chiusura da parte della Fiat della fabbrica a partire dal 2012. Ma saremmo ben felici di lavorare accanto all'azienda torinese per portare avanti il nostro progetto [...] Il progetto assicurerebbe occupazione per 3.500 persone in tre differenti iniziative di ricerca e produzione sia a Termini Imerese che a Catania, che dovranno essere completate a giugno 2011 [...] Il piano prevede un investimento complessivo di 935 milioni di euro: 400 per la realizzazione delle auto, 135 per i sistemi di alimentazione e altri 400 mln per la costruzione in Sicilia di duemila centraline per il rifornimento" (LEGGI).

Secondo il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo: "Il progetto di Cimino è abbastanza complesso. Va realizzato negli anni e non credo possa essere la soluzione per Termini Imerese". "Riteniamo che ci sia ancora molta strada da fare per auto elettrica. C'e' bisogno di tempo", ha aggiunto Lombardo.
Quanto alle altre proposte, il presidente della Regione dice di riservarsi di conoscerle meglio, e di prefiggersi di incontrare nei prossimi giorni a Roma l'amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri.

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09 marzo 2010
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