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Singolar tenzone per il rigassificatore di Priolo

Botta e risposta polemico tra Ivan Lo Bello e Piercarmelo Russo: l'industria si scontra con la politica

25 novembre 2010

Polemica attorno al rigassificatore di Priolo. Ad accendere la miccia è stato il presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello, che ha parlato di un "pretestuoso freno" posto dall’allora assessore  all’Energia Piercarmelo Russo, oggi alle infrastrutture. Ma la replica dell’assessore non è mancata: "Lo Bello dispone di notizie errate".
Teatro del singolar tenzone un convegno organizzato dalla Cisl. "L'industria siciliana non vuole un euro, ha rinnegato l’idea di contributi e prebende, poiché la lunga stagione delle irresponsabilità e dell’assistenzialismo ha lasciato conseguenze gravissime ma chiediamo alla Regione di mettere in atto una politica di vero rigore", ha attaccato il presidente degli industriali siciliani. Quindi l'affondo: "Invitato la Regione a sbloccare la questione del rigassificatore di Priolo, perché il freno tirato dall’attuale assessore alle Infrastrutture, Pier Carmelo Russo, appare pretestuoso".
Secca la risposta dell'assessore: "Devo, con estremo rammarico, rilevare l'erroneità delle notizie delle quali dispone il presidente di Confindustria Sicilia, sulle misure da me adottate, da assessore all'Energia, relativamente all'impianto di rigassificazione di Siracusa". "Ad appena due mesi dal mio insediamento - ha continuato Russo - il 15 marzo scorso, ho disposto la riapertura dell'istruttoria, inevasa da circa cinque anni. Subito dopo, il 24 marzo 2010 ed il 3 maggio, ho emanato le direttive per una più rapida celebrazione delle conferenze di servizi. I risultati mi sono stati comunicati il 14 giugno con un verbale di oltre sessanta pagine nelle quali si evidenziavano varie criticità tali da imporre la consultazione dell'Avvocatura Distrettuale dello Stato che, secondo quanto mi viene riferito, considerata la rilevanza addirittura nazionale delle questioni poste parrebbe avere devoluto la materia all'Avvocatura Generale dello Stato di Roma".
Poi la stoccata finale. "Quanto all'accenno ad un'eventuale strumentalità del mio modus operandi - ha polemizzato Russo - semmai tale accenno vi sia stato, vorrei rammentare che io sono di una cittadina della provincia di Palermo, possiedo un'auto berlina 1.900 diesel, risalente a dieci anni fa e non ho alcun interesse per così dire imprenditoriale nel territorio ove andrebbe realizzato il rigassificatore, né altrove".

[Informazioni tratte da Ansa, SiciliaInformazioni.com, Corriere del Mezzogiorno]

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25 novembre 2010
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