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Slittata la data della liberazione. I quattro italiani prigionieri del Mend potrebbero essere rilasciati domani

01 giugno 2007

La data del rilascio era stata fissata per il 30 maggio, ma i quattro lavoratori italiani (Raffaele Pascariello, Alfonso Franza, Ignazio Gugliotta, Mario Celentano) rapiti il primo maggio scorso dal Movimento per l'emancipazione del Delta del Niger, non si sono ancora mossi dalla Nigeria.
Dalla Farnesina hanno fatto sapere di confidare nella parola data dal gruppo di ribelli. Questi avevano fin dai primi giorni annunciato un rilascio per il 30 maggio. ''Siamo all'erta e monitoriamo la situazione ma non abbiamo conferme della loro liberazione'', ha fatto sapere ieri il portavoce del ministero Pasquale Ferrara. Di li a poco è arrivato un messaggio dal portavoce del Mend, Jomo Gbomo: ''Gli ostaggi italiani potrebbero essere liberati domani'', ossia oggi, ma non è esclusa nemmeno la giornata di domani.
Ricordiamo che insieme ai quattro italiani, sono stati sequestrati anche un cittadino croato, Juricha Ruic, e l'americano John Stapleton, tutti dipendenti della Chevron.

Il ritardo nella liberazione sembra sia dovuto a motivi di sicurezza e a una lite tra il gruppo ribelle e la leader dello stato di Bayelsa, nella cui giungla sono tenuti prigionieri gli ostaggi. Si teme anche che le forze armate nigeriane - e nella fattispecie dei marines della navy, gli unici militari addestrati del Paese - tentino un atto di forza. Alla Reuters i ribelli del Mend hanno inviato una email dove spiegavano di aver avuto dei contrattempi logistici e di aver ancora intenzione di rilasciare gli ostaggi: ''Avevamo richiesto un elicottero che non ci è arrivato. Stiamo prendendo in considerazione altre soluzioni''.

E mentre mercoledì sono stati liberati altri quattro americani che erano stati presi prigionieri da un altro gruppo di miliziani il 9 maggio scorso, che non ha niente a che fare con il Mend, stamane prima dell'alba un gruppo di uomini armati muniti di dinamite e armi da fuoco hanno rapito almeno tre dirigenti della compagnia chimica indonesiana Indorama in un raid avvenuto prima dell'alba nel complesso residenziale in cui abitavano i tre, nella parte meridionale della Nigeria.
''Tre top manager di Indorama sono stati sequestrati dal complesso in cui abitavano. Ci sono state esplosioni molto forti provocate da dinamite e armi da fuoco pesanti'', ha detto Felix Ogbaudu, commissario di polizia dello Stato di River dove è avvenuto il sequestro.

Con il rapimento di oggi ai danni dei manager di Indorama sale a 20 il numero dei lavoratori stranieri rapiti da diversi gruppi armati nella regione del delta del Niger in Nigeria, dove si trova la più importante industria petrolifera dell'Africa.
Intanto, i capi di una comunità locale hanno allontanato oggi i manifestanti che da martedì occupavano un importante oleodotto nigeriano per l'esportazione di greggio a K-Dere, protesta che aveva costretto Royal Dutch Shell a tagliare la produzione di 150.000 barili al giorno.

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01 giugno 2007
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