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Smatellato narcotraffico che dal Sudamerica arrivava in Sicilia

La Polizia ha scoperto un traffico internazionale che coinvolgeva Cosa nostra

15 dicembre 2008

Una vasta operazione antidroga, denominata "Unlucky wolf", ha portato stamani a Palermo all'arresto di 25 persone, accusate di traffico e detenzione ai fini di spaccio di cocaina. Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal gip di Palermo Roberto Conti che ha accolto le richieste dei sostituti procuratori Marcello Viola e Lia Sava.
L'operazione ha smantellato un'organizzazione ritenuta responsabile di un vasto traffico di cocaina tra l'Argentina, alcune capitali europee e la Sicilia.

L'attività di indagine, che si è avvalsa anche della collaborazione della polizia francese, ha  dimostrato l'interesse di Cosa nostra al traffico di droga sudamericano. Secondo quanto ricostruito dalla Polizia di Stato, la droga partiva dal Sudamerica e facendo scalo in aeroporti europei approdava successivamente a Milano, dove veniva smistata per la Sicilia. Passando per Vienna, Parigi, Amsterdam e Londra, si evitavano così i serrati controlli di frontiera tra l'America Latina e l'Italia, e al contempo si creavano meno sospetti. Nel corso dell'operazione sono inoltre stati sequestrati 9.500 euro falsi.

Le indagini sul traffico di stupefacenti hanno preso il via circa due anni fa, dopo che nel 2005 gli inquirenti hanno arrestato il latitante Drago Ferrante (attualmente detenuto in regime di 41bis), esponente della cosca palermitana di Brancaccio, per traffico internazionale di droga. Il percorso del mafioso ha fatto incrociare, su un altro binario dell'inchiesta, Marcello Lupo che, successivamente, attraverso una serie di intercettazioni, avrebbe condotto gli inquirenti al favoreggiatore milanese della latitanza di Ferrante, pedina logistica fondamentale anche per i corrieri che arrivavano dal Sudamerica. E' stato proprio proseguendo le indagini su Marcello Lupo che gli inquirenti hanno individuato buona parte dei 25 destinatari dei provvedimenti restrittivi.

Tra gli arrestati anche Massimiliano Ingarao, fratello di Nicolò, reggente della cosca Palermo Centro, fatto uccidere l'estate dell'anno scorso dal boss Salvatore Lo Piccolo, perché considerato uomo di fiducia di Nino Rotolo, avversario dell'ex superlatitante (LEGGI). La presenza di Massimiliano Ingarao tra gli arrestati è la riprova del coinvolgimento di Cosa nostra nel business della cocaina col Sud America.

[Informazioni tratte da AGI, La Siciliaweb.it, Repubblica.it]

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15 dicembre 2008
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