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Solo un "accordicchio"?

Soldi ai partiti, c'è l'intesa: conti al vaglio di una Commissione trasparenza e bilanci

12 aprile 2012

I partiti battono un colpo. Dopo giorni di discussioni e di impegni formali presi ai più alti livelli istituzionali, la riforma per introdurre regole più stringenti sui bilanci dei partiti comincia a prendere forma. Sono stati gli sherpa di Pdl, Pd e Terzo polo, nel corso di una lunghissima riunione, a individuare la formula sulla quale stringere l'intesa politica che può permettere alla nuova legge di vedere la luce in Parlamento.
Tra i punti chiave dell'accordo i controlli affidati a una Commissione sulla trasparenza a partire dai rendiconti del 2001obbligo di investire esclusivamente in titoli di Stato e impegno a trasformare l'intesa "in norma di legge nel giro di pochi giorni". Nel caso di irregolarità saranno applicate sanzioni amministrative pecuniarie pari a tre volte la misura delle irregolarità stesse. I bilanci dei partiti saranno obbligatoriamente pubblicati in Rete, sui singoli siti e su quello della Camera dei deputati. I rendiconti sono soggetti al controllo e alla certificazione di società di revisione iscritte nell'albo speciale Consob. La Commissione effettuerà il controllo dei rendiconti, delle relazioni e delle note integrative dei bilanci che i singoli partiti saranno tenuti a depositare entro il 15 luglio di ogni anno. Entro il 30 settembre la Commissione trasmetterà ai Presidenti della Camera e del Senato una relazione contenente l'esito dei controlli.
Altro aspetto: le contribuzioni dei partiti politici a fondazioni, enti e istituzioni o società eccedenti i 50 mila euro annui comporteranno l'obbligo per questi ultimi di sottoporsi ai controlli della Commissione per la trasparenza e il controllo dei bilanci dei partiti. Stretta anche sulle donazioni: quelle sopra i 5.000 euro dovranno essere rese pubbliche.

Il primo a sbilanciarsi è stato Pier Luigi Bersani: l'accordo sulla riforma dei partiti "va in porto sostanzialmente oggi", ha detto il leader del Pd che ha anche riunito i vertici del partito proprio per valutare l'intesa degli sherpa. "Si sta lavorando a una soluzione che potrebbe essere tradotta in un emendamento alla norme sul fisco e che riguarda un sistema di regole e controlli sui bilanci", ha spiegato il segretario del Pd.
Il controllo dei conti dei partiti, che secondo l'intesa sarà affidato ad una commissione ad hoc formata da magistrati della Corte di cassazione, Corte dei conti e Consiglio di Stato, per Bersani sarà garantito dal "massimo possibile di garanzia di terzietà". Inoltre, ci sarà "un rinvio dell'erogazione delle risorse previste a luglio", ha detto sempre il leader democratico riferendosi alla tranche di 100mln di euro rinviata a "una scadenza" da definire una volta che si metterà mano all'art. 49 della Costituzione. La discussione su questo punto e sulle regole per il finanziamento dei partiti è calendarizzata a maggio alla Camera.

Anche il Pdl conferma con Angelino Alfano l'impegno per una rapida approvazione delle nuove norme. "Abbiamo i conti in regola nel Pdl e non temiamo controlli. Siamo non pronti ma prontissimi a procedere con la massima rapidita' per l'approvazione di una legge sulla trasparenza dei finanziamenti pubblici dei partiti", ha spiegato.
Sì ad un intervento sui conti per Pier Luigi Bersani ma difendendo però il principio del finanziamento pubblico all'attività politica. "Mettere tutti nel mucchio rischia di far arrivare a un punto di non ritorno. La democrazia - ha sottolineato il leader Pd - da sempre è vissuta con un sostegno alla politica, e da qui non si può deflettere. La politica è sempre vissuta con il sostegno pubblico per evitare che il più ricco e potente facesse il burattinaio".

Le misure annunciate non sono sufficienti secondo Antonio Di Pietro. "È il solito accordicchio di facciata, in quanto non prevede alcun intervento serio e concreto per mandare un messaggio di ripensamento e resipiscenza operosa da parte dei partiti", ha detto il leader dell 'Idv-. "In particolare avevamo chiesto che l'accordo prevedesse la rinuncia all'ultima rata dei finanziamenti per le elezioni del 2008, ma è stata solo rinviata", ha detto poi riferendosi all'annuncio di Bersani sul rinvio dell'erogazione dei 100 milioni previsto a luglio. "Proponiamo che il rimborso di giugno di 100mln di euro non venga consegnato ma usato dal governo per interventi urgenti in materia sociale", ha detto il leader Idv che intanto ha "avviato un percorso autonomo: un referendum abrogativo dell'attuale legge sul finanziamento e una legge di iniziativa popolare che va nella stessa direzione". Nel merito, Di Pietro ha chiesto di "introdurre un tetto ai rimborsi: per il referendum sono previsti 500mila euro. Inoltre, il versamento dei rimborsi deve avvenire a posteriori e a condizione che sia documentato e verificato della Corte dei conti". Per quel che riguarda i sistemi di finanziamento, Di Pietro ha spiegato: "Va bene un meccanismo come quello del 5xmille ma si deve introdurre il divieto per le societa' pubbliche e la soglia di 5mila euro per i privati".

Secondo il il Consiglio d'Europa, la situazione è grave ed è "urgente" porre rimedio. Il documento è stato elaborato e reso noto dalla commissione 'Greco' (Groupe d'Etats Contre la Corruptione, il braccio anti-corruzione dell'organizzazione paneuropea) e sottolinea che "la maggiore debolezza" del sistema sta nei controlli. Il ruolo che i cittadini possono svolgere è "molto limitato" - si legge - e quello esercitato dalle autorità pubbliche è "molto frammentato, più formale che sostanziale".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Corriere.it, Repubblica.it]

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12 aprile 2012
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