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Sommersa da tonnellate di rifiuti

Palermo annega nella "munnizza": riprende la raccolta, ma ci vorrà qualche giorno per tornare alla normalità. Intanto gli operi della Gesip...

28 marzo 2012

Riprende subito la raccolta dei rifiuti a Palermo. Sono circa 2.500 le tonnellate di rifiuti dentro e fuori i cassonetti della spazzatura e per le strade della città, dove da venerdì la raccolta è ferma per le proteste dei netturbini dell'Amia, la società che gestisce il servizio. Lo rende noto il direttore generale dell'Amia Nicolò Gervasi. Le assemblee e le proteste sono sospese fino a giovedì, quando alle 17,30 si terrà in prefettura il tavolo con il commissario del Comune Luisa Latella, i sindacati, i commissari di Amia e il Dipartimento regionale Acque e rifiuti. "Durante questo incontro - spiegano i sindacati del gruppo Amia - chiederemo il resoconto sulle somme attese ancora dal Comune e garanzie sul piano d'impresa e sul futuro dell'Amia".
Il prefetto ha chiesto ai sindacati di presentare un documento per spiegare il perché dell'acuirsi della protesta negli ultimi giorni. La decisione è stata presa dopo una riunione in prefettura con sindacati, il prefetto Umberto Postiglione e il commissario straordinario al comune Latella, che ha ottenuto ieri in Consiglio comunale il via libera al pagamento di 11 milioni all'Amia.

"In questo mese - ha detto il commissario Latella - sono state versate alle casse Amia 12,7 milioni di euro di fondi pregressi. È stato stabilito oggi il pagamento di ulteriori 11 milioni, bloccati per controlli. Non solo l'Amia ha delle necessità, dobbiamo garantire anche gli altri servizi. Grazie a un'erogazione della Regione abbiamo distribuito i fondi presenti nelle casse comunali". "Si ritiene che Amia - ha proseguito - abbia abbondantemente nelle casse i soldi per andare avanti. Si poteva evitare l'ennesimo trauma a Palermo che non se lo merita. Adesso si tenterà ulteriormente di approfondire con i commissari Amia la situazione e programmare meglio le attività e risolvere le criticità. Nessuno vuole affossare l'Amia ma non esiste solo questa società. Queste prese di posizione improvvise non fanno bene a nessuno". L'astensione dal lavoro ha determinato, per il prefetto "per l'ennesima volta situazione di disagio nonostante il Comune avesse già modificato il contratto di servizio rimodulandolo sulle necessità dell'azienda. Abbiamo avuto risposte positive da parte dei sindacati, speriamo che la situazione torni al più presto alla normalità".

Il Consiglio comunale di Palermo ha approvato anche un ordine del giorno che impegna il presidente della Regione a stanziare nella legge finanziaria 70 milioni di euro da destinare al Comune per affrontare l'emergenza che riguarda i circa 1800 lavoratori della Gesip. "Abbiamo fatto riferimento - hanno riferito Doriana Ribaudo, consigliere del gruppo Cantiere popolare, e Sebastiano Drago (Pdl) - a quanto dichiarato pubblicamente dal governatore Raffaele Lombardo lo scorso sabato durante la presentazione del candidato a sindaco Alessandro Aricò: 'Noi non siamo per liquidare i lavoratori o i precari del Comune. Anzi a loro dico ci faremo carico della sorte delle vostre famiglie. Abbiamo dato un lavoro dignitoso ai nostri amici Pip, lo faremo anche con voi". "L'Assemblea regionale si appresta votare una finanziaria dove delle promesse di Lombardo non c'e ' assolutamente nulla - hanno concluso - e non c'è nulla soprattutto per Palermo che non occupa nessun pensiero, neurone e fibra nervosa del governatore".
Ma tutto ciò non basta e la Gesip rimane sull'orlo del baratro. Il commisario Luisa Latella, alza bandiera bianca e, senza usare mezzi termini, ha detto durante il vertice coi sindacati convocato ieri in prefettura: "La situazione è critica". "Metterò in bilancio una cifra simbolica per il pagamento degli stipendi, ma solo dopo che saranno definite le nuove tariffe Imu e Irpef".
Gli operai non ci stanno e annunciano battaglia: cortei e blocchi previsti anche per oggi. Il futuro dei 1.800 dipendenti della Gesip è appeso a un sottile filo di speranza. Il commissario è stato chiaro: anche dopo l'approvazione dell'aumento delle tasse, in bilancio potranno essere previsti per Gesip un milione di euro al massimo. Somma che basterebbe a prorogare appena di un mese il contratto di servizio dopo il 21 aprile. A meno di un intervento straordinario da Roma: il commissario sta trattando con il ministero dell'Interno per ottenere i soldi necessari fino alla fine dell'anno.

Oggi i  lavoratori si sono mossi in corteo da corso dei Mille, sede di uno dei centri di lavoro territoriali, per Palazzo delle Aquile. Ieri gli operai della Gesip avevano dichiarato una tregua di 12 ore, garantendo i servizi essenziali alla città: cimiteri, canili e trasporto disabili. Ma oggi sono pronti a imbracciare di nuovo le armi: "Non ci fermeremo - minaccia Giacomo Giaconia, leader degli irriducibili - e siamo pronti a spostare la protesta a Roma".
Tra i lavoratori in piazza, c'è anche chi ha invocato l'aiuto di Leoluca Orlando, che si è recato al Comune per parlare con il commissario Latella: "Salvaci tu", gli hanno gridato. Ma c'è anche chi rifiuta strumentalizzazioni: "La politica ha brancolato nel buio e ora, senza alcuna qualificata proposta, scopriamo che tutti vogliono pensare ai lavoratori Gesip. Lanciamo un appello a tutte le forze politiche del Consiglio comunale affinché compiano un gesto di responsabilità e approvino il bilancio", dice Pietro La Torre, segretario regionale della Uiltucs.
"Ci aspettiamo che i consiglieri approvino l'aumento di Irpef e Imu", dice Paolo Di Girolamo, rappresentante Usb. Il sindacato A.Si.A insiste invece per "una nuova ordinanza ministeriale per il riordino di tutte le società comunali".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, GdS.it, Repubblica/Palermo.it]

- Brucia la città (Guidasicilia.it, 27/03/12)

 

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28 marzo 2012
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