Sonno eterno
Tre interventi di routine, tre bambini deceduti.Terzo tragico episodio in Sicilia nel giro di pochi giorni
Tre ospedali siciliani, tre bambini, tre interventi di routine, tre decessi. Tutto ciò in un lasso di tempo troppo breve. La Sanità Siciliana (o la Malasanità siciliana?) ritorna nel mirino delle inchieste. La preoccupazione e l'indignazione monta nell'animo dei cittadini.
L'ultima vittima ieri, Miriam Bucolo di 12 anni, morta all'ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), mentre veniva sottoposta a un'operazione di appendicite.
Miriam, originaria di Milazzo, domenica scorso aveva accusato forti dolori al ventre. I genitori l'avevano portata al pronto soccorso dell'ospedale Fogliani, ma non c'era posto per il ricovero ed era stato deciso il trasferimento al Cutroni Zodda di Barcellona Pozzo di Gotto. Secondo una prima ricostruzione i medici, dopo aver riscontrato un'infiammazione all'appendice, avevano fissato l'intervento per ieri mattina.
Nel corso dell'intervento, però, i medici si sarebbero accorti che era presente una ''grossa massa sospetta'' nell'addome, e avrebbero deciso di sospendere tutto, in attesa di nuove analisi, per capire di cosa si trattasse. Poche ore dopo però, Miriam si è sentita male e i medici l'hanno riportata d'urgenza in sala operatoria, ma era in corso un'emorragia interna e la ragazza non è sopravvissuta al secondo intervento.
Il sostituto procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto, Olindo Canali, che coordina l'inchiesta, dopo aver ascoltato i medici dell'ospedale come persone informate dei fatti, ha iscritto nel registro degli indagati tre medici (l'anestesista e i chirurghi) che hanno effettuato la prima operazione e poi un quarto chirurgo che è intervenuto durante il secondo intervento a cui è stata sottoposta la ragazza dopo che aveva avuto una emorragia interna.
Si tratta di iscrizioni ''a garanzia'' in vista dell'autopsia che sarà svolta, con molta probabilità sabato.
Come dicevamo, il tragico caso di Miriam è il terzo del genere, in Sicilia, nel giro di pochi giorni. Lunedì 19, un altro ragazzo, anch'esso di dodici anni, Davide Campo, era morto dopo una anestesia, alla quale era stato sottoposto presso il Policlinico di Messina prima di un intervento di appendicite. E pochi giorni prima, giovedì 8 settembre, a Palermo, un bimbo di nove mesi, Francesco Paolo Spoto, era deceduto dopo sei giorni di coma seguiti a un'anestesia, necessaria per un intervento di correzione al labbro e al palato.
Per il caso di Davide Campo, sono dieci i medici iscritti nel registro degli indagati dal sostituto procuratore Giuseppe Sidoti che indaga sulla vicenda. Nel caso del bambino di nove mesi, la procura di Palermo ha aperto una inchiesta e cinque medici sono indagati.
Dopo il decesso avvenuto ieri, anche la Regione Siciliana ha mobilitato i suoi ispettori per una sua inchiesta. Gli organi di stampa sono stati informati di questa decisione con l'informativa che pubblichiamo di seguito, firmata dall'Assessore regionale alla sanità Giovanni Pistorio:
''Siamo in un momento estremamente difficile. Questa tragica sequela di eventi rischia di dare una immagine sbagliata della sanità siciliana. Il nostro compito, in questi casi, è quello di individuare le cause, accertare le eventuali responsabilità e continuare a lavorare sulla strada del miglioramento del sistema per conservare la fiducia dei nostri concittadini che hanno ragione di pretendere una sanità in linea con gli standard di un Paese Europeo. Nonostante sia faticoso occorre sottrarsi alle suggestioni emotive e valutare con estremo rigore i fatti. Abbiamo impegnato le principali strutture sanitarie dell'assessorato in questo compito: l'Ispettorato sanitario regionale è chiamato ad accertamenti approfonditi sui casi specifici per individuare possibili responsabilità; l'Osservatorio Epidemiologico regionale dovrà analizzare i dati complessivi della casistica operatoria siciliana con le relative complicanze per individuare eventuali criticità del sistema. Sulla base dei risultati di questi accertamenti adotteremo tutti i provvedimenti necessari.
Mi impegno con i familiari dei ragazzi deceduti e con tutti i siciliani che non vi sarà alcuna compiacenza o omissione rispetto alle responsabilità accertate. Sarà fatto tutto quanto è in nostro potere per affermare la verità e garantire il diritto alla salute''.
Anche il Codacons è intervenuto commentando l'accaduto con un affermazione provocatoria. ''Una situazione inaccettabile che impone interventi urgenti. La prima cosa da fare è chiudere immediatamente tutti gli ospedali di Messina, almeno fino a che non saranno state accertate le cause dei due decessi a dir poco anomali''.
Più realisticamente il Codacons si appella al ministro della Sanità, Francesco Storace, chiedendo l'invio di una squadra di ispettori che controllino gli ospedali della città.