Sono 3.551 i lavoratori della Formazione siciliana a rischio
L'assessore Scilabra chiede agli enti di fermare i licenziamenti, ma...
"Il Governo regionale non può guardare con indifferenza ai procedimenti di licenziamento avviati dagli enti. Vi chiedo di fermare queste procedure". Lo ha detto l'assessore Nelli Scilabra alle associazioni degli enti di formazione. "Conoscete i nostri obiettivi politici, abbiamo tracciato una strada chiara e netta: stop all'Avviso 20 e riforma del settore. Vi chiedo di condividere tutto il percorso - ha aggiunto Scilabra - per consegnare alla Sicilia una nuova formazione professionale. La crisi del settore non può essere di certo addebitata all'azione di questo governo, ma a chi negli anni passati ha avviato una finta riforma che oggi manifesta palesemente il triste collasso. Dobbiamo salvare i lavoratori e ridare dignità alle loro attività, dobbiamo comprendere che è finita un'era ed è iniziato un nuovo percorso, su questo nessun passo indietro". "Che sia chiaro: i lavoratori non possono pagare gli errori di un sistema che ha prodotto clientele e affari. Vi chiedo di dare il vostro contributo - ha chiesto l'assessore - ho bisogno del supporto della parte sana del sistema".
Dal fronte sindacale però arriva una bocciatura per il governo. Sulla formazione professionale "l'azione del governo regionale è opaca e incerta; è stato abbandonato un percorso di rinnovamento avviato col precedente governo, in assenza però di un altro progetto, con un salto nel buio che sta gettando nel caos il sistema e che rischia di produrre licenziamenti a raffica". E’ quanto sostengono Cgil e Flc Sicilia, che hanno tenuto ieri una conferenza stampa, contestando iniziative e dichiarazioni dell'assessore regionale Nelli Scilabra e del presidente della Regione Rosario Crocetta, e presentando la loro piattaforma per la riforma del settore, sulla quale chiedono il confronto.
"Da anni ci battiamo per il rinnovamento, la messa in trasparenza e l'efficienza del settore - ha detto Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Cgil Sicilia - e contro qualunque forma di malaffare e di clientelismo. Al presidente della regione chiediamo adesso di prospettarci un percorso credibile".
Secondo i conti della Flc sono 3.551 i lavoratori della formazione professionale che rischiano il licenziamento a partire da giugno a causa "dell'incapacità dell'esecutivo - ha sostenuto Scozzaro - di governare la crisi, di intervenire su procedure e tempi dei pagamenti che per quanto riguarda gli enti si protraggono anche fino a 5 anni, cosa che ha messo in crisi innanzitutto quelli sani, con le conseguenze immaginabili sui lavoratori".
"Ho grande rispetto per una grande organizzazione sindacale come la Cgil, ma l'intervento di alcuni dirigenti della categoria Flc è davvero fuori tempo". Ha replicato così Nelli Scilabra alle dichiarazioni della Flc Cgil. "Addebitano ad un Governo insediato da qualche mese la responabilità di mancati pagamenti agli enti da circa cinque anni. Innanzitutto vorrei mettere a conoscenza di questi dirigenti sindacali che esistono pregressi che risalgono al 1998, la situazione che abbiamo trovato è molto più drammatica. Ma è davvero imbarazzante che la Flc trovi il coraggio di addebitare sulle nostre spalle e sulle rotazioni del personale volute dal nostro Governo i disastri decennali della Regione Siciliana. La domanda che mi pongo è: dove si trovava prima la Flc? Perché interviene soltanto adesso? Abbiamo tracciato una strada abbastanza chiara, ottenendo proprio in questi ultimi giorni il consenso di molte sigle sindacali ma sopratutto dei lavoratori e dei siciliani - ha continuato Nelli Scilabra - Non intendiamo arretrare sul campo dell'innovazione e del ripristino della legalità. Andremo fino in fondo, chiudendo definitivamente la fallimentare esperienza dell'avviso 20, che evidentemente alla Flc Cgil sta molto a cuore, e costruendo una nuova formazione professionale, trasparente e competitiva. I lavoratori sappiano che sarò al loro fianco, per difendere il loro futuro".
Ma sul governo arriva anche il "fuoco amico" delle critiche mosse da due esponenti del gruppo di maggioranza Democratici e riformisti: "Dopo tanti annunci ed opportune epurazioni, è giunta l’ora che si dia una speranza concreta e una certezza ai tanti lavoratori della formazione che aspettano da parecchi mesi di essere retribuiti. L’Assessorato alla Formazione potrebbe, ad esempio, occuparsi di liquidare celermente le anticipazioni dovute agli Enti che sono risultati in regola, evitando così di buttare il bambino con l’acqua sporca. La giovane ed intraprendente assessore Nelli Scilabra deve capire che occorre sintonizzare i tempi della sua riforma con le esigenze dei lavoratori che hanno scadenze mensili. Crediamo, inoltre, che il tavolo tecnico sia insufficiente per affrontare tutte le questioni aperte sulla formazione professionale. Le retribuzioni dei lavoratori sono anche diritti che non meritano di essere calpestati annunciando una riduzione degli stipendi nel periodo di aggiornamento. Sarebbe più corretto esplicitare l’ammontare di tale riduzione, atteso che nel 2012 i lavoratori che hanno conosciuto la cassa integrazione si sono visti liquidare il 50-55% della loro retribuzione e sono ancora in attesa di percepire la copertura dell’80% del fondo di garanzia. Dopo la sessione di bilancio, l’assessore Nelli Scilabra si presenti in Aula per aprire, con la necessaria chiarezza, la discussione sul presente e sul futuro della formazione professionale". Lo affermano Marcello Greco e Giuseppe Picciolo, rispettivamente presidente della commissione Lavoro e capogruppo dei "Democratici riformisti per la Sicilia" all’Assemblea regionale siciliana.
[Informazioni tratte da ANSA, GdS.it, LiveSicilia.it]
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