Sono 852 i migranti soccorsi nel fine settimana
Nel Canale di Sicilia, tra sabato e domenica, tutte le operazioni della Marina Militare
Sono 852 i migranti soccorsi dai mezzi dell'operazione Mare Nostrum durante il fine settimana appena trascorso nelle acque del Canale di Sicilia. Lo fa sapere la Marina Militare.
La fregata Espero sabato ha sbarcato 378 migranti nel porto di Pozzallo, tra cui 41 donne e 7 minori. Con il supporto della rifornitrice Stromboli, la Espero ieri ha soccorso un natante con 108 persone a bordo, trasferite sulla nave Corsi della Capitaneria di Porto e successivamente sbarcate ad Augusta.
Il pattugliatore Sirio tramite le motovedette CP 819 e 2093 ha lasciato a Porto Empedocle 249 migranti tra cui 36 donne e 43 minori. Le persone soccorse sono in prevalenza di nazionalità siriana e nigeriana: tra di loro anche una donna incinta e alcuni neonati, oltre a due persone disabili (uno dei quali in carrozzina).
Il pattugliatore Foscari, infine, ha soccorso 117 migranti, trasferiti sulla fregata Euro che ieri sera li ha sbarcati ad Augusta. Tra i migranti sbarcati dalla nave anfibia San Giorgio venerdì ad Agusta, l'autorità giudiziaria ha effettuato il fermo di un presunto scafista e un'altra persona per resistenza a pubblico ufficiale.
Sabato ad Augusta è arrivato l'Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, Vincenzo Spadafora. La visita istituzionale per verificare le condizioni dei bambini e dei ragazzi stranieri sbarcati ad Augusta nelle ultime settimane e incontrare a Siracusa gli operatori delle comunità.
Spadafora ha raccolto le sollecitazioni dei prefetti, dei parroci e degli operatori che si trovano a dover fronteggiare i problemi quotidiani legati all'accoglienza dei minorenni stranieri. "Perché nonostante il fenomeno sia conosciuto e prevedibile - si legge in una nota del Garante - viene ancora trattato come un'emergenza e non come una questione oramai strutturale da affrontare con un sistema adeguato, fondi certi e procedure che rispettino i diritti dei bambini e degli adolescenti".
Con un'altra nota il Garante Spadafora ha lanciato un preoccupante allarme: "Ad Augusta la situazione sta diventando esplosiva. Dei 140 arrivati ieri e collocati in una scuola - dice - 130 sono spariti. Alcuni potrebbero essere malati di scabbia. E oggi ne sono arrivati altri 284, che verranno collocati nella stessa scuola. La situazione è drammatica".
Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, a margine di un convegno sulle nuove frontiere della sicurezza europea ha detto: "L'Italia è il confine dell'Europa e dunque non possiamo gestire da soli questo confine: il problema immigrazione va affrontato a livello europeo".
Pinotti ha sottolineato il "grande sforzo" che l'Italia mette in campo con l'operazione Mare Nostrum, "grazie alla quale si sono evitate altre tragedie, dopo quella dello scorso ottobre". "Nello scorso ottobre - ha ricordato il ministro - abbiamo deciso autonomamente di organizzare la missione Mare Nostrum per evitare altre tragedie, ma fin da subito abbiamo chiesto di ragionare insieme all'Europa". Mare Nostrum, ha sottolineato, "salva tante vite in mare, ma ora l'emergenza si fa sempre più forte a causa delle crisi politiche dei Paesi di provenienza dei migranti e del clima favorevole alle traversate: bisogna affrontarla a livello europeo, non solo italiano".
Intanto a Pozzallo (RG) le forze dell’ordine hanno fermato tre presunti scafisti ritenuti alla guida di uno dei natanti con 199 migranti, soccorsi da una nave mercantile nel mare Mediterraneo e sbarcati il 10 aprile scorso. Sono due 19enni senegalesi e un 18enne del Gambia. I tre sono anche indagati per morte come conseguenza di altro delitto per il decesso, avvenuto il giorno dopo l'arrivo, nell'ospedale di Ragusa, di un giovane del Mali stremato per il viaggio. I fermati sono i senegalesi Yakjya Sagnang e Sonko Mamdou, entrambi di 19 anni, e il 18enne, originario del Gambia, Bambo Jaiteh. Secondo l'accusa sarebbero stati alla guida del vecchio peschereccio con 199 migranti a bordo, compresi numerosi neonati e donne, soccorso nel mare Mediterraneo da un mercantile che, coordinato dalla sala operativa della Capitaneria di porto, li ha condotti a Pozzallo.
Alcuni dei migranti hanno raccontato di essere stati per 15 giorni in Libia in un capannone dove sarebbero stati tenuti con poco cibo in attesa di partire per l'Italia. Gli "scafisti", hanno sottolineato gli investigatori, avrebbero ricevuto ordini ben precisi dagli 'armatori' libici: chiedere aiuto, con un telefono satellitare, alle autorità italiane appena giunti in acque internazionali. Ai tre indagati sono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e la morte come conseguenza di questo delitto, per il decesso del giovane del Mali.