Sono circa 70 mila i cani randagi in Sicilia
Sulla nuova direttiva emanata dall'Assessorato alla Sanità della Regione Siciliana
Secondo gli ultimi dati a disposizione dell'Assessorato alla Sanità della Regione Siciliana sono oltre 210.000 in Sicilia i cani identificati con regolare microchip, 20.000 dei quali "regolarizzati" negli ultimi due mesi, dopo l'esplosione del fenomeno. Diecimila circa sono i cani all'interno di rifugi pubblici e privati (numero comunque ancora esiguo) e circa 70.000 sono i cani vaganti.
La nuova direttiva emanata dall'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, declina in 13 punti obblighi e competenze dei Comuni.
Gli enti locali dovranno: provvedere, direttamente o in convenzione con enti, privati o associazioni protezionistiche o animaliste iscritte all'Albo regionale, alla cattura dei cani vaganti con modalità che ne salvaguardino l'incolumità; dotare la propria Polizia municipale di dispositivi di lettura Iso compatibili; verificare la identità dei cani catturati o rinvenuti sul territorio a mezzo di lettori.
E ancora è compito dei Comuni affidare i cani vaganti catturati, dopo identificazione e microchippatura, ai rifugi sanitari pubblici o ai rifugi sanitari convenzionati; stipulare apposite convenzioni con le associazioni animaliste o protezionistiche ovvero con rifugi per il ricovero privati per l'affidamento e il mantenimento dei cani catturati; attivare, di concerto con le Ausl, gli ambulatori veterinari dove effettuare le operazioni di anagrafe e di sterilizzazione; provvedere al risanamento dei rifugi per il ricovero, dove siano già esistenti, o costruire rifugi sanitari pubblici e provvedere alla loro gestione.
Spetta ai Comuni, tra le altre cose, anche provvedere al mantenimento nei rifugi degli animali confiscati o affidarli alle associazioni protezionistiche o animaliste per il loro recupero comportamentale; individuare e delimitare aree urbane da destinare alla attività motoria dei cani d'affezione; provvedere alla stipula di una assicurazione per gli eventuali danni causati a terzi da cani vaganti sprovvisti di proprietario; provvedere alla attuazione dei piani di controllo delle nascite.
Altri otto punti della direttiva sono rivolti alle Ausl che hanno, fra l'altro, il compito di garantire un corretto equilibrio del rapporto uomo - animale - ambiente. I servizi veterinari, in particolare, sono tenuti ad acquistare i microchip, effettuare le operazioni di anagrafe e impianto del microchip, provvedere alla registrazione della scheda anagrafica e apportarvi ogni modifica e aggiornamento necessario; procedere agli interventi di sterilizzazione dei cani presso gli ambulatori veterinari comunali o presso i rifugi sanitari pubblici; predisporre interventi preventivi finalizzati al controllo delle nascite delle popolazioni canine.
Ai proprietari o detentori di cani è fatto obbligo di registrare all'anagrafe canina l'animale, nel secondo mese di vita, mediante l'applicazione del microchip; controllare la conduzione dell'animale utilizzando sempre il guinzaglio e portando con sé una museruola. Previste sanzioni anche per i proprietari inadempienti. [Adnkronos/Ing]