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Soppresso il Tribunale amministrativo regionale di Catania

Il Codacons: "Enorme danno per l'intera Regione. I parlamentari siciliani non votino la conversione in legge del decreto"

26 giugno 2014

Adesso è ufficiale, con l’articolo 18 del Decreto legge 24 giugno 2014 n. 90 "Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari", viene soppressa ufficialmente la sezione distaccata di Catania del Tar Sicilia. Il Dl è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale e sarà operativo dal prossimo primo ottobre.
L'Art. 18 (Soppressione delle sezioni staccate di Tribunale amministrativo regionale) recita infatti che "A decorrere dal 1° ottobre 2014 sono soppresse le sezioni staccate di tribunale amministrativo regionale, ad eccezione della sezione autonoma per la Provincia di Bolzano. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, da adottare entro il 15 settembre 2014, sono stabilite le modalità per il trasferimento del contenzioso pendente presso le sezioni soppresse, nonché delle risorse umane e finanziarie, al tribunale amministrativo della relativa regione. Dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, i ricorsi sono depositati presso la sede centrale del tribunale amministrativo regionale".

Una mobilitazione contro la soppressione del Tar di Catania era cominciata lo scorso sabato, con la levata di scudi di alcuni deputati regionali che avevano portato la questione all'Ars. Lunedì scorso, il sindaco di Catania Enzo Bianco aveva convocato tutta la deputazione della Sicilia orientale per protestare a tutti i livelli istituzionali con la redazione di un documento unitario. Sono già 56 e crescono di ora in ora i parlamentari, i sindaci e i rappresentanti istituzionali che hanno firmato la lettera da indirizzare ai presidenti Giorgio Napolitano e Matteo Renzi, ai ministri competenti e ai gruppi parlamentari.

Contro la chiusura del Tar anche il Codacons che la scorsa settimana ha costituito un comitato di protesta. Per l’associazione, il provvedimento provocherà un enorme danno alla regione e ai suoi abitanti, allungando i tempi della giustizia e privando i cittadini siciliani dei loro diritti.
"Siamo pronti a tutte le azioni legali per contrastare questa abnorme misura che anziché migliorare l’efficienza della Pubblica Amministrazione, finisce per ottenere l’effetto opposto, danneggiando gli utenti della giustizia - afferma il Segretario Nazionale, Francesco Tanasi - lanciamo oggi un appello ai Parlamentari eletti in Sicilia chiedendo loro di fare le barricate sia al Senato che alla Camera e di NON VOTARE la conversione in legge del decreto. Si tratta infatti per terzo TAR d'Italia per numero di ricorsi, la cui soppressione comporterà un elemento di maggiore costo sociale per la collettività, costretta ad affrontare ingenti spese legali e di trasferta per l'esercizio del diritto di difesa, con un intollerabile allungamento dei tempi della giustizia, già ai record storici nel nostro paese".

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26 giugno 2014
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