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Sorprese e indignazioni post ferie

Litigio in corso tra Crocetta e il Pd sul possibile rimpasto nella giunta regionale

10 settembre 2013

Nei giorni scorsi il capogruppo dei Democratici riformisti per la Sicilia all'Ars, Giuseppe Picciolo, ha annunciato a breve un rimpasto nella giunta regionale. "Gli assessori che non sapranno spendere i fondi comunitari e che non daranno attuazione piena al programma di governo, a settembre verranno sostituiti nel rimpasto operato dal presidente Rosario Crocetta". "C'è l'intesa della maggioranza per proseguire fino a settembre con questa compagine di governo - ha aggiunto -, poi tutto verrà messo in discussione sulla base dei risultati raggiunti. C'è un crono programma chiaro, sul quale verranno anche sanzionati i dirigenti generali".

Qualche giorno dopo, interpellato dai giornalisti sulla questione, il governatore Rosario Crocetta ha risposto: "Rimpasto in giunta? Non so niente". "Sinceramente sul rimpasto in giunta non sono informato. Vedo che i partiti ne parlano parecchio ma l'unico che non lo sa sono io - ha argomentato Crocetta - Non mi pare che si farà il rimpasto. Mi sono incontrato anche con Pistorio e ho avuto l'impressione che ci sia stato un ripensamento. Io credo che dopo il 15 settembre procederò ad effettuare una verifica con la coalizione anche su ciò che si è fatto e su ciò che non si è fatto".
"Il rimpasto non si fa sulla base degli accordi di potere - ha proseguito Crocetta - Si fa sulla base delle valutazioni di quello che potevano fare, del programma fattibile e anche di ciò che ha fatto ogni assessorato. Altrimenti - ha concluso il presidente - diventano capricci e imposizioni che non fanno parte dei linguaggi che io accetto". Quest’ultimo un chiaro riferimento al Pd (LEGGI).

Sul tema del rimpasto in giunta, il deputato regionale del Megafono, Nello Dipasquale, è critico. "A meno di un anno dall'insediamento del governo Crocetta credo che sia sbagliato pensare ad un rimpasto in giunta. In questo momento sarebbe deleterio per il futuro dell'isola visto che sono state innescate una serie di utili misure grazie all'impegno del presidente e dei suoi assessori, misure che devono proseguire nella giusta direzione. Piuttosto si lavori di più in aula, all'Ars, dove decine e decine di disegni di legge aspettano di essere esaminati". "L'insediamento del governo Crocetta è avvenuto in un momento particolare e difficile dal punto di vista economico e sociale dell'isola - ha aggiunto Dipasquale - Un momento che si è in parte superato grazie all'impegno politico del presidente, degli assessori e di tutta la maggioranza, lavorando costantemente e riuscendo ad evitare il fallimento finanziario della Sicilia". "A meno di un anno dall'insediamento cercare invece di delegittimare governo e assessori, instaurando un clima che è di instabilità e di precarietà anche nell'azione di ogni singolo assessore è a mio avviso - sostiene Dipasquale - la cosa più sciocca e banale che si possa fare, oltre che politicamente dannosa da parte della classe politica. Lasciate lavorare in pace gli assessori, mettete da parte le ambizioni personali e la ricerca di leadership".

Le parole di Crocetta sui "giochi partitici" dietro a possibili rimpasti di giunta, hanno indignato il segretario siciliano del Pd, Giuseppe Lupo. "Siamo sorpresi dal metodo e dal merito delle dichiarazioni di Crocetta: prima delle pausa estiva avevamo incontrato il presidente per discutere di vari argomenti, ci aveva assicurato che dopo la pausa avrebbe incontrato il partito (si era parlato del 10 settembre) per un confronto in vista della ripresa dei lavori parlamentari del 18 settembre. E invece abbiamo letto alcune dichiarazioni di Crocetta che ci hanno meravigliato". "Intanto", chiarisce Lupo, "non può dialogare col Pd a mezzo stampa", e qui la critica sul metodo. Poi, ecco il merito, "ci indigna leggere che secondo lui il Pd ponga il tema del rimpasto per una questione di poltrone legate alle correnti: è falso". "Anche perché - è l'affondo del segretario democratico - tutte le poltrone e gli incarichi di sottogoverno finora sono stati assegnati a uomini del Megafono".

"Noi - precisa Lupo - poniamo un problema di rafforzamento politico della giunta per costruire una fase di rilancio dell'azione di governo". Sul fatto che il governatore abbia fatto un elenco di assessori per lui irremovibili (Scilabra, Bianchi, Lo Bello, Stancheris), Lupo osserva: "Mi sorprende che tra gli assessori non citi Lucia Borsellino, che secondo me sta lavorando molto bene. Per non citarla significa che non considera all'altezza il lavoro che finora ha svolto l'assessore alla Salute, la cui azione è stata sostenuta dal Pd anche in commissione all'Ars".
Inoltre, il segretario, trova "offensive" le considerazioni di Crocetta riguardo la sua contrarietà all'ingresso di deputati in giunta. "Non solo ci sono parlamentari estremamente competenti, ma si tratta di deputati eletti dal popolo", incalza Lupo. Che parla di tempi stretti per un confronto col governatore. Il Pd ha convocato la direzione regionale del partito il 16 settembre, a Palermo (ore 15). "Valuteremo la situazione politica e assumeremo le nostre decisioni", avverte Lupo. Insomma, c'è tempo una settimana per un chiarimento tra Pd e Crocetta. Poi il partito deciderà il da farsi.

Giovanni Pistorio, segretario regionale dell'Udc siciliana, si augura che "la tensione dialettica che si è sviluppata tra il presidente della Regione Rosario Crocetta e il Pd, alimentata anche dalle dinamiche pre-congressuali dei democratici, non incida negativamente sull'attività del governo regionale". "La posizione dell'Udc - aggiunge Pistorio - è chiara: crediamo fortemente in un maggiore coordinamento tra gli assessori e in un maggior coinvolgimento delle forze politiche, e ciò non comporta necessariamente un rimpasto".
Il segretario regionale dei centristi però precisa: "Nel caso in cui il presidente della Regione e le forze politiche di maggioranza dovessero ritenere utile un cambiamento del profilo della giunta, dovranno essere chiari i criteri condivisi che saranno utilizzati per definire la nuova compagine. Si dovrà valutare il lavoro svolto e la qualità dei nomi, ma dovrà anche essere chiara la legittimazione politica. Per l'Udc quest'ultimo criterio è irrinunciabile, soprattutto se l'intenzione è quella di dare un carattere più politico al governo regionale". "In tal senso - conclude - l'esclusione di principio dei parlamentari regionali dalla giunta non è accettabile. Essere eletti, e quindi dotati di consenso, è un valore e non un vizio".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, GdS.it, Repubblica/Palermo.it]

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10 settembre 2013
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