Sospeso per due mesi il rettore dell'Università di Messina, nell'ambito dell'inchiesta sui concorsi truccati nell'ateneo
Anche il rettore dell'Università di Messina, Francesco Tomasello, è stato sospeso dalle funzioni per due mesi, nell'ambito dell'inchiesta sul concorso truccato per la facoltà di Medicina veterinaria che la scorsa settimana ha portato all'arresto del preside Battesimo Macrì, del docente Giuseppe Piedimonte, e dei funzionari Stefano Augliera, Eugenio Capodicasa e della moglie Ivana Saccà.
Vicenda che ha nuovamente gettato ombre dense sull'ateneo peloritano, già precedentemente teatro di vicende oscure e fuorilegge.
A decidere la sospensione di Tomasello è stato il Gip Antonio Genovese che ha depositato il provvedimento dopo l'interrogatorio del rettore avvenuto venerdì scorso. Assieme al professor Tomasello sono stati sospesi anche i docenti di Veterinaria Giovanni Germanà e Salvatore Giannetto. Nessun provvedimento, invece, per l'avvocato Raffaele Tommasini, delegato del rettore per le questioni legali.
Il prof. Franco Tomasello, 61 anni, direttore della prima clinica neurochirurgica del Policlinico, è rettore dell'università dal 2004 e nel marzo scorso è stato confermato per un altro quadriennio. Nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Messina, al rettore vengono contestati i reati di tentata concussione e abuso d'ufficio: in concorso col preside di Veterinaria, prof. Battesimo Macrì, avrebbe esercitato pressioni nei confronti dei componenti della commissione d'esami dell'Ateno per favorire Francesco Macrì, figlio di Battesimo, nell'assegnazione della cattedra a docente di seconda fascia della facoltà di Veterinaria.
L'inchiesta si basa su una serie di intercettazioni telefoniche che avrebbero confermato gli ''interventi'' del rettore nei confronti dei docenti.
Secondo la statuto dell'università le funzioni di rettore dovrebbero passare temporaneamente al prorettore Giovanni Dugo.
- L'università della vergogna (Guidasicilia.it)