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Sovraffollato e pericoloso!

L’allarme del sindacato autonomo di polizia sul Cara di Mineo

22 luglio 2013

"Sovraffollato, pericoloso ed utilizzato per uno scopo diverso da quello per il quale è stato creato": questo è il Cara di Mineo, in provincia di Catania.
Le tante facce della realtà del centro che ospita gli immigrati nel territorio calatino, sono al centro di una lettera che il Siap, il sindacato autonomo di polizia retto da Tommaso Vendemmia, ha inviato al Dipartimento e al Questore denunciando l’anomala situazione della struttura. "Delle soluzioni all’italiana siamo ormai stanchi, ma se a farne le spese sono la professionalità dei poliziotti unita alla loro incolumità, vogliamo che si sappia bene come stanno le cose", spiega Tommaso Vendemmia.

Nella lettera inviata al Questore, si denuncia principalmente il sovraffollamento della struttura che ospita 3400 persone a fronte delle 1000 per le quali era stata programmata: "il perché è facilmente intuibile, sono forti gli interessi economici attorno a questo villaggio. Ogni singolo ospite costa una cifra considerevole e quindi più se ne ospitano, più si ricava", aggiunge Vendemmia. Le ultime stime fornite dalla Croce Rossa parlano, infatti, di 3400 ospiti, ma il Siap denuncia che secondo gli addetti alla vigilanza potrebbero essere molti di più. "Molti appartamentini creati per ospitare 5-6 persone, potrebbero in realtà contenerne molti di più", specifica Vendemmia.
Il secondo punto denunciato nella lettera del Siap è quello relativo alla sicurezza. I cittadini dei paesi limitrofi al Cara denunciano, infatti, da tempo incursioni nelle abitazioni rurali. "Non è allarmismo, ma obiettivamente la gestione è strana, quasi, verosimile - aggiunge Vendemmia - unica nella storia del nostro paese. È stato creato un agglomerato urbano dove nessun giornalista può equilibrare le notizie". Il Cara è paragonato dal Siap, ad un centro di identificazione ed espulsione. "Non v’è dubbio che sia un CIE - spiega Vendemmia -. La dimostrazione è resa ancor più chiara da quanto successo un paio di giorni fa, quando alcuni stranieri da Lampedusa, a seguito della visita del Pontefice, sono stati spostati al Cara, ma nessuno aveva l’intenzione di chiedere asilo. Infatti, arrivati all’ingresso del Cara di Mineo, hanno creato disordini tali da costringere chi deve mantenere l’ordine pubblico, a lasciarli liberi di andare altrove".

Dal sindacato autonomo di polizia spiegano ancora che un CIE di 200 ospiti ha una vigilanza di polizia di circa 80 operatori, mentre il CARA di Mineo sui 3400 presunti ospiti ha solo 50 poliziotti che effettuano i compiti di vigilanza. "Un CIE mascherato da CARA, pericoloso per tutti, ecco cosa è Mineo - lamenta Vendemmia -. Nessun ufficio immigrazione riuscirà poi ad evadere così celermente le pratiche di asilo politico, perché l’iter è molto complesso".
La denuncia del sindacato è anche quella che all’interno del CARA sono nati piccoli mercati delle pulci abusivi, dove gli ospiti effettuano in piena libertà operazioni di vendita di televisori, spezie, vestiti, frigoriferi ed anche parabole satellitari. "Oggetti di dubbia provenienza - specifica Vendemmia - Sono anche nati bar, negozi, internet point, naturalmente abusivi". Un "pericoloso gioco" secondo il Siap, quello che gira attorno al Cara di Mineo da qui l’appello del sindacato. "Il CARA deve servire allo scopo per cui si è stato creato, va svuotato riportato dentro i confini della legalità, e ci auguriamo, che si faccia in fretta poiché la situazione non è più gestibile e tollerabile", conclude Vendemmia. [Fonte: Italpress - Corriere del Mezzogiorno]

- Il Cara di Mineo: un "paese" senza regole (Guidasicilia.it, 20/06/13)

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22 luglio 2013
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