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Spari contro una pattuglia italiana a Kabul

Il ''Paese dei papaveri'' è ritornato ad essere il principale teatro di guerra internazionale

09 marzo 2007

Da una parte le discussioni, i voti, le coscienze, i calcoli politico-matematici, dall'altra parte l'allerta, la paura, la lontananza, l'estraneità, il pericolo, la possibile morte.
Da una parte l'Italia che parla dell'Afghanistan, dall'altra gli italiani in Afghanistan, in missione di pace in mezzo alla guerra.
Ieri la Camera dei Deputati (quasi con un plebiscito: 524 voti a favore, 3 contrari e 19 astenuti) ha deciso di prolungare per un altro anno la missione militare in Afghanistan. La prossima settimana sarà la volta del voto in Senato, e si vedrà.
Certo, la tenuta dell'Unione al Senato dipenderà molto dalle notizie in arrivo dall'Afghanistan, e non solo sul sequestro dell'inviato di Repubblica Daniele Mastrogiacomo, ma anche dal fronte militare. E' ovvio che ogni notizia negativa può far spostare in modo definitivo l'ago di una bilancia in equilibrio assai precario. Intanto, mentre l'offensiva di primavera è già partita, da Bruxelles il ministro degli Esteri Massimo D'Alema ha chiarito che ''Non sono previsti nuovi provvedimenti oltre quelli già inseriti nel decreto''. Significa: né uomini in più, né partecipazione diretta agli attacchi militari. Un punto chiaro, proprio ieri che il premier inglese Tony Blair ha chiesto all'Europa più impegno in Afghanistan.

E le notizie che arrivano dal grande ''Paese dei papaveri'', non sono delle migliori. Ieri pomeriggio un blindato italiano ha subìto un attacco da un commando di Talebani. Nessuna vittima, fortunatamente.
L'episodio è accaduto a circa 8 chilometri a sud di Kabul, nella valle di Mushai, zona già tristemente nota agli italiani: il 26 settembre scorso, nell'ennesimo attentato, morirono i caporalmaggiori Giorgio Langella e Vincenzo Cardella. Una settimana prima era morto il caporale Giuseppe Orlando. E lì, a dicembre, avevano piazzato un ordigno al passaggio di un altro convoglio italiano.
Il dispaccio dell'Italfor, arrivato in serata, ha riferito che una pattuglia italiana a bordo di due veicoli Vtlm ''in normale attività di controllo del territorio'' è incappata in quello che i militari definiscono ''un incidente a fuoco con tre elementi ostili armati di lanciarazzi Rpg, che si sono dileguati a seguito della pronta reazione dei soldati''.
Può anche darsi che si sia trattato di un ''incidente a fuoco'', fatto sta che l'attacco era stato precedentemente annunciato. Per tre volte hanno puntato i loro lanciarazzi contro un blindato italiano e per tre volte hanno mancato il bersaglio, poi c'è stato uno scontro a fuoco, risoltosi positivamente.

''Incidente'' o premeditato attacco, c'è comunque da dire, che quanto accaduto ai soldati italiani non è stato altro che l'ultimo atto di una giornata difficile in tutto il Paese in cui ci sono stati agguati contro truppe Nato con un soldato ucciso, civili feriti, un cooperante tedesco morto.
L'attacco ai militari di tutta la coalizione era nell'aria già da qualche settimana. I soldati del nostro contingente avevano ricevuto informazioni su possibili attentati, l'intelligence aveva raccolto ''dati'', lo stato di allarme negli accampamenti era molto alto.
''I nostri militari a Kabul sono a rischio di attentati'', aveva annunciato nei giorni scorsi il capo del Sismi Bruno Branciforte, ai membri del Copaco, il comitato parlamentare che ''sorveglia'' i servizi segreti. ''Le operazioni militari in corso delle truppe Usa ci preoccupano - è stata la sintesi dell'intervento del direttore del Sismi - perché hanno innestato un'escalation di violenza che non può non coinvolgere i nostri soldati''.
Infatti, se al sud le truppe Nato con l'''operazione Achille'' stanno sferrando uno degli attacchi più massicci dall'inizio della missione Isaf, con 5.500 uomini impegnati a scovare i nascondigli delle truppe talebane, sembrano non esserci più zone immuni da attacchi dei ribelli.

Insomma, a Kabul, a Kandahar, a Jalalabad, a Herat, in Afghanistan è tornata la paura. Quella vera.

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09 marzo 2007
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