Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Speriamo che continui ad andare avanti così... Contro il ''pizzo'' la promozione dell'esempio siciliano

22 settembre 2007

La speranza è che quello che sta avvenendo negli ultimi tempi non sia solo un bel miraggio destinato a sparire nel nulla. Parliamo della rivolta in atto in Sicilia, degli imprenditori contro la logica delle estorsioni attuata dalla criminalità organizzata. Una ventata di coraggio e senso etico che sembra non voler cessare e che tutti, indistintamente (tranne, ovviamente, i mafiosi) sembrano voler appoggiare con qualsiasi mezzo a loro disposizione.

La decisione presa da Confindustria Sicilia (depennare dall'associazione tutti quegli imprenditori che non denunciano i casi di pizzo, o che in qualsiasi maniera entrano in affari con la criminalità) è diventato l'esempio che tutti portano e che tutti citano e consigliano. Ieri, ad esempio, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, parlando alla platea dell'Unione industriale di Napoli, ha detto che per rispondere ai condizionamenti della criminalità organizzata, a Napoli e nel Mezzogiorno, ''si possono fare cose come quelle della Confindustria siciliana''. ''Credo che quello della Confindustria siciliana - ha aggiunto il capo dello Stato - sia stato un segnale molto importante di volontà di rompere una rete di condizionamenti e di intimidazioni. A questo impegno delle forze economiche e sociali, naturalmente, deve corrispondere un forte impegno delle forze dello Stato che, mi pare, a Napoli ci sia''.
In questo campo, ha concluso Napolitano, non si possono adottare iniziative sporadiche, ''bisogna durare, ci vuole continuità, ci vuole tenacia, non basta né una iniziativa né un successo e tanto meno deve bastare a fermarci un insuccesso''.

E sembra proprio che non voglia fermarsi l'iniziativa di Confindustria Sicilia, come non si vuole fermare la determinazione di tutti quegli onesti imprenditori che non hanno più voglia d'essere incatenati dal giogo mafioso. Così, oltre all'iniziativa di Confindustria si è pensato all'istituzione un pool di avvocati contro il racket, per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori siciliani. In collaborazione con Adusbef, Codacons, Movimento politico dei Consumatori Italiani e Comitas (Coordinamento Micro-imprese per la tutela, l'affidabilità e lo sviluppo) è infatti nato un coordinamento di legali, guidato dalla penalista Isabella Altana, per aiutare imprenditori e commercianti nella lotta contro racket, pizzo ed estorsioni. I legali assisteranno gratuitamente commercianti ed imprenditori, aiutandoli a costituirsi parte civile ed a chiedere il risarcimento per gli eventuali danni subiti.
''La lotta alle cosche passa attraverso un patto forte tra società ed Istituzioni e credo che i comuni in questo contesto possano fare molto perché le cosche crescono laddove c'è una piccola criminalità e dove le regole sono leggere'', queste le parole di Ivanhoe Lo Bello, presidente regionale di Confindustria, che ha accolto con favore l'iniziativa e ha aggiunto: ''Bisogna favorire e sviluppare un forte senso civico, solo così la mafia potrà fare un passo indietro. Sono convinto - ha proseguito - che in Sicilia non siamo condannati ad un destino irreversibile, ma basta poco per suscitare il sentimento di orgoglio e di recupero degli imprenditori. Non so se l'aumento delle denunce degli ultimi tempi o quanto accaduto nei giorni scorsi con Vincenzo Conticello che ha indicato durante il processo il suo estorsore (leggi), dipenda da ciò che stiamo facendo noi, ma sono convinto che più sono i soggetti istituzionali che dicono parole chiare contro la mafia più i cittadini e le imprese si riterranno forti e potranno denunciare gli estortori''.

E proprio partendo dall'atteggiamento tenuto da Vincenzo Conticello, proprietario dell'Antica Focacceria San Francesco di Palermo, che nei giorni scorsi durante un'udienza nel processo ai suoi estorsori ha indicato il colpevole in aula senza alcuna esitazione, il presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, vuole portare ''la vicenda all'attenzione dell'Assemblea regionale siciliana in occasione del dibattito sulla piaga del racket''. Un impegno che Cuffaro ha voluto prendere incontrando, a Palazzo d'Orlèans, uno dei gestori dell'Antica Focacceria di Palermo. ''Conticello - ha sottolineato Cuffaro - è un imprenditore che, con grande coraggio, ha detto no al 'pizzo', denunciando chi voleva appropriarsi della sua azienda. A uomini come lui le istituzioni hanno il dovere di offrire tutti gli strumenti utili per non farlo sentire solo in questa grande battaglia sociale e civile per l'affermazione della legalità''. ''Atti concreti, non solo parole - ha aggiunto - per questo chiederò al parlamento siciliano di approvare una legge che preveda l'istituzione di un fondo destinato al sostegno di tutti coloro che sapranno opporsi al racket, seguendo l'esempio di Conticello. Sono certo che Sala d'Ercole approverà all'unanimità questo provvedimento''.
Il presidente della Regione ha lanciato anche un appello alle banche che ''dovranno giocare un ruolo importante per ciò che riguarda l'accesso al credito di quegli imprenditori che non si piegheranno alla prepotenza di Cosa nostra, garantendo loro particolari agevolazioni. Un appello che gli istituti di credito, a cominciare dal Banco di Sicilia, della quale la Regione è socia, non possono far cadere nel vuoto''.

E a muoversi seguendo l'ondata anti-pizzo scatenata da Confindustria - ma, non dimentichiamolo mai, da sempre cavalcata da tanti singoli imprenditori che hanno subìto insopportabili danni proprio per opporsi strenuamente contro la criminalità -, sono adesso anche gli ingegneri di Agrigento. L'Ordine degli Ingegneri di Agrigento ha infatti deciso di espellere quanti  non denunceranno i propri estorsori. ''Gli Ingegneri della provincia di Agrigento che mi onoro di rappresentare - ha affermato Vincenzo Di Rosa, presidente dell'Ordine - sono disponibili a collaborare con le forze dell'ordine per la promozione della cultura della legalità e per la soppressione del fenomeno del pizzo''.

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

22 settembre 2007
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia