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Still life

La natura morta rappresenta una realtà che abbiamo trascurato... Un film bellissimo quello di Zhang Ke Jia

23 marzo 2007


 






Noi vi consigliamo...
STILL LIFE
di Zhang Ke Jia

La vecchia città di Fengjie è già sommersa dall'acqua, ma il nuovo quartiere non è stato ancora terminato. Ci sono cose da salvare e altre da lascirsi alle spalle...
Han Sanming, un minatore, va a Fengjie per cercare la sua ex moglie che non vede da 16 anni. Quando si incontrano sulle rive del Fiume Yangtze, decidono di risposarsi.
Shen Hong, un'infermiera, va a Fengjie per ceracre il marito, che non è tornato a casa da due anni. Si incontrano di fronte alla diga ma, malgrado danzino insieme, decidono tristemente di lascirsi e divorziare.


Tit. Orig. Sanxia haoren
Anno 2006
Nazione Cina
Distribuzione Lucky Red
Durata 108'
Regia e sceneggiatura Zhang Ke Jia
Con Zhao Tao, Han Sanming, Hong Wei Wang
Genere Drammatico


Note di regia - ''Una volta sono entrato per caso in una stanza e ho visto degli oggetti coperti di polvere sul tavolo. All'improvviso mi si sono rivelati i segreti della natura morta, (...) La natura morta rappresenta una realtà che abbiamo trascurato. Anche se il tempo vi ha lasciato profonde impronte, resta in silenzio e trattiene i segreti della vita. (...) Sono entrato con la mia camera in questa città condannata e sono stato testimone di demolizioni ed esplosioni. Tra il rumore assordante e la polvere ho gradualmente sentito che la vita può rivelarsi nei suoi colori anche in mezzo a tanta disperazione.''

La critica
''Still life, incredibile per bellezza visiva e forza argomentativa, coglie in pieno un momento cruciale dello sviluppo cinese, mostrandone l'aspetto feroce. Operai poveri, costretti a demolire le case dei loro avi, segnate dagli "untori" governativi con avvisi in rosso.''
Dario Zonta, 'l'Unità'

''(...) Jia Zhang-Ke è sguardo interno, appartiene a quel paese, vi è nato, vissuto, ha metabolizzato conflitti e censure trasformandoli in cinema. Ma non nel 'suo' cinema, dunque non in esotismo, le sue immagini sono vere in questa urgenza di presente. Non solo racconto della nuova Cina ma linguaggio di una sensibilità vitale e coraggiosa. Forse stupisce in Italia dove il racconto del presente ha necessità dell'altrove per esistere (Amelio che «va» in Cina) trasferendo così il precariato occidentale (al contrario di quanto fa invece De Seta) in zone nascoste come già fece il capitalismo mentre ci dice bene Spike Lee è qui, è il mondo e è la scommessa dell'immagine che Jia Zhang-Ke riapre a ogni suo film.''
Cristina Piccino, 'Il Manifesto'

''Bella sorpresa il 'film sorpresa' del concorso. 'Nessuno dovrebbe dimenticare il proprio passato' dice un personaggio di Still life del cinese Jia Zhang-Ke, offrendo la chiave del film. (...) Sembra davvero di rivedere qualcosa dell'Italia tra dopoguerra e ricostruzione, qualcosa del cinema italiano tra neorealismo e commedia del boom. Un mondo crolla ma tutto è possibile, nella corsa all'avidità e al cinismo ma anche nella costruzione di nuovi valori.''
Paolo D'Agostini, 'la Repubblica'

Presentato come ''film a sorpresa'' alla 63ma Mostra Internazionale D'Arte Cinematografica di Venezia (2006) ha vinto il Leone d'Oro.

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23 marzo 2007
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