Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Storia delle arance straniere alla buvette dell'Ars e la pubblicità della Sicilia... in Sicilia

Gaffe e farloccate del parlamento siciliano

07 febbraio 2005

All'inizio della scorsa settimana si poteva leggere nel quotidiano La Sicilia, il quesito che il deputato regionale dell'Italia dei valori, Salvo Raiti, si poneva sulla campagna ''Il Mondo ha voglia di Sicilia'', che si avvale di manifesti affissi anche in città e di inserzioni su alcuni giornali.
''Ma a che cosa serve pubblicizzare la Sicilia... in Sicilia?'', si è chiesto il Raiti, che ha presentato un'interrogazione urgente.
''Mi chiedo - diceva Raiti - se il presidente Totò Cuffaro voglia semplicemente spendere qualche soldo di quelli racimolati con i fondi europei di Agenda 2000, se intende far guadagnare una manciata di euro alle agenzie di pubblicità o se, invece, desideri semplicemente suggerire ai siciliani di rimanere in Sicilia, visto che questi manifesti avrebbero un senso soltanto se fossero diffusi all'estero o, quantomeno, nel resto d'Italia''. ''Del resto - si poteva ancora leggere  - questa è un'operazione che, per senso logico, fa il paio con l'apertura di una sede di rappresentanza dell'Ars a Catania: quasi fosse all'estero. Si tratta forse di pubblicità elettorale di Udc e Forza Italia con i soldi della Regione, vale a dire dei siciliani''. Raiti, che è anche il segretario regionale di Italia dei Valori, ha chiesto dunque ''il perché di una operazione senza alcun beneficio sociale e in che rapporto, questi soldi buttati siano da mettere con i tagli alla spesa pubblica che si sono resi necessari per una correzione del bilancio della Regione''.

Una risposta plausibile il deputato potrebbe leggerla nello stesso quotidiano, in una notizia apparsa alla fine della scorsa settima.
Un deputato suo collega, ma dello schieramento opposto, Gino Ioppolo di An, ha denunciato che nel bar di palazzo dei Normanni, sede del Parlamento siciliano, sono utilizzate per fare le spremute arance straniere! 
Già, a circa tre settimane dalla denuncia di un altro deputato segnalante che il ristorante dell'Ars serviva novellame di pesce, la cui pesca in quel periodo dell'anno era vietata, adesso è stata la volta delle arance straniere.
Il deputato Ioppolo, ha ricordato che l'ultima campagna dell'Assemblea siciliana aveva come simbolo proprio l'arancia e definisce gli agrumi importati ''dal colore indefinito e di pezzatura scarsissima, al punto da giustificare la definizione di cascola di frutta e, certamente, non siciliane''.
''La parola più indicata per definire le sensazioni che ho provato guardando quelle arance piccole e raggrinzite è sconcerto - scrive Ioppolo in una lettera inviata al presidente dell'Ars, Guido Lo Porto, anche lui di An -. Mi sono trovato in una situazione imbarazzante: con me - spiega - c'erano alcuni agrumicoltori della provincia di Catania ai quali non ho saputo spiegare perché, mentre loro hanno a che fare con una crisi senza precedenti per i noti problemi di commercializzazione delle arance siciliane, nella sede del Parlamento, dove spesso si discute come sostenere i nostri prodotti, invece dei pregiati agrumi locali si ammannisce un prodotto dall'origine indefinita. Anche la logica del guadagno ha i suoi limiti di decenza''.

Ecco, questo fatto, forse, potrà  offrire qualche risposta al deputato Raiti, sulla necessità che la Sicilia si pubblicizzi... in Sicilia.
Forse serve... purtroppo

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

07 febbraio 2005
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia